Sent to you by Aluchino via Google Reader:
via Diario Scapestrato by Alucard82 on 5/4/07
Venerdì notte i miei capi mi hanno comunicato che il giorno dopo non avrei lavorato e in pochi secondi avevo realizzato di poter andare a partecipare al Gay Pride. A Blogger aveveo già detto che non se ne faceva niente e invece il giorno dopo alle dieci del mattino(dormendo pressappoco 3 ore e mezza) ero ad organizzare la mia partenza per MagicTown. Treno alle 11 e venti, esco di casa venti minuti prima... di regola il tempo che impiego a raggiungere la stazione è molto più di dieci minuti, e già passando vicino all'università avevo visto sfrecciarmi via tre autobus, ma giunto alla fermata la mia fortuna ha voluto ammiccarmi facendone passare un ennesimo. In stazione c'era la folla e mancavano solo 5 minuti alla partenza, dall'alto suona il campanello della signorina Avvisi: "Il treno in partenza per ModelLand(città in cui avevo la coincidenza per MagicTown) subirà un ritardo di dieci minuti": evvai!Alla fine il ritardo era di 50 minuti, e già mi vedevo correre in giro per poi perdermi il Gay Pride, fortunatamente in stazione e sul mio binario stava passando un Eurostar: mi sono infiltrato in un gruppo di protestanti per il ritardo dei treni riuscendo a convincere il capo treno a farci salire senza pagare alcun supplemento. Arrivato a ModelLand avrei aspettato un altra mezz'ora a causa dell'ennesimo ritardo: in quei frangenti ho pensato che le ferrovie dello Stato stessero tentando un boicottaggio nei miei confronti.
In totale avevo passato, tra stazioni e treni, ben quattro ore e mezza fumando solo due sigarette: un record! 16 e 30 scendo a MagicTown, una manciata di sms spesi con Blogger ci hanno fatto incontrare nel cuore della manifestazione, ancora ferma nei preparativi della partenza, ad aspettare la fiumana di gente che non smetteva di aggiungersi alla folla già presente. Blogger mi ha presentato all'organizzatore dell'evento per quanto riguardava la sua città e gentilissimamente mi ha accordato un passaggio per il ritorno(completamente "a scrocco": leggasi "aggratis") così non mi sarei costretto a pigliare il treno delle dieci e abbandonare a metà l'intera giornate al Pride.
Ho letto sui giornali che si pronosticavano 20mila persone, ma lì eravamo almeno 4 volte tanto! Basta guardare qualche foto panoramica per rendersene conto(io ovviamente avevo dimenticato la mia digitale in appartamento..). Per la prima volta il radar aveva perso la direzione e continuava a girare all'impazzata: circondato completamente da gay, non mi sentivo sfrontato a comportarmi come al solito, senza occhi puntati addosso se non per la mia completa normalità(non di omosessuale, ma di persona). E il bello è stato "sfilare". Una passeggiata lenta, ma chiassosa e divertente; con gli spettatori, famigliole e fidanzatini, oltre che studenti e lavoratori, in compagnia o da soli, a guardare senza disprezzo o qualche sorta di timore e sospetto, ma con meraviglia e partecipazione. I carri-camion sparavano la musica a tutto volume(le canzoni le sapevo tutte!) mentre la gente sopra, attorno e per strada, ballava e urlava eccitata. Ricorderò sempre la casalinga sul balcone, con la vestaglia a fiori coloratissimi, che sorrideva entusiasta muovendosi e battendo le mani a ritmo della disco-dance.
In piazza il festeggiamento è continuato sul palco, con la solita carrelata di personaggi politici, ma in pochi credo ci abbiano badato molto, mancavano ancora molti carri all'appello, e più gente scendeva da questi, e molti di più ne arrivavano poco dietro.
Blogger doveva trovarsi con una coppia di ragazze sue amiche e assieme siamo andati al Museo del Cinema. Mi è piaciiuto il fatto che ovunque andassi non perdessi la sensazione di essere ancora dentro al Pride, nonostantre ormai ce ne fossimo allontanati.
Alle undici ci siamo incontrati con gli altri per spostarci in discoteca. Non ci siamo andati alla fine, o almeno non io, Blogger e le sue amiche. Meglio così! La coda era interminabile, e sinceramente non ero allettato dal far stancare ulteriormente i miei piedi e le mie orecchie in un luogo rinchiuso e colmo di carne una attacata all'altra. Abbiamo ripiegato sulla piazza di MagicTown: era strano vederla svuotata dalla folla, come se fosse la prima volta che ci mettevo piede, letteralmente trasformata, dal buio della notte e dai fari che picchiavano sui palazzi come luci puntate sulle stelle del cinema.
Ho parlato a lungo con Blogger e mi piacciono i viaggi introspettivi che compiamo ogni volta, anche se magari non troviamo la risoluzione definitiva alla nostra vita, perchè va semplicemente vissuta, è piacevole sentire di star comunicando con qualcuno che, o perlomeno si sforza, di comprenderti.
Una giornata, quella di ieri, che ancora non mi lascia, ne ho ancora tutto il sapore nella bocca, nei sensi delle mani e dei piedi, e in tutto il corpo indolenzito per le poche ore dormite e la fatica di contenere tutto quell'eccitamento. Per un momento si è pure provata un pò di paura quando il nostro autista si è "distratto" andando a grattare lungo tutta la fiancata del pulman contro il guard reil(ma si scirve così?), ma è una bazzecola rispetto a tutte le altre sensazioni provate prima e dopo. Ho il sospetto che manchino ancora pochi anni perchè ogni giorno sia un Gay Pride nelle vie delle città italiane...
A proposito, il counter ormonale installato nel mio sistema biologico è stato azzerato da qualcuno...
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