venerdì 9 dicembre 2011

Turn Back?

23.04.07

 
 

Inviato da Aluchino tramite Google Reader:

 
 

tramite Diario Scapestrato di Alucard82 il 29/04/07

Pensavo che non l'avrei fatto, pensavo di non interessare più questa storia, di aver realizzato di desiderare qualcos'altro. Venerdì notte sapevo di non aprirgli solo la porta di casa, ma lo facevo rientrare in me, spero non per un vizio.



Mi ha tradito e non ci sono scuse. Ciò nonostante gli sto ancora accanto. Perchè gli voglio credere, perchè forse c'è ancora qualcosa che voglio da lui.



I miei genitori sono partiti per una settimana in vacanza, mi hanno lasciato il cane, l'appartamento e le chiavi della macchina (quest'ultimo è stato un grosso errore: io non ho la patente, ma qualcun'altro...); lui sta da me, dorme nella mia stanza dopo aver passato una nottata turbolenta di confessioni ed episodi di una vita costellata di piccoli e grandi traumi. Più di altri, forse, ha avuto a che fare con le asprezze della vita e la meschinità dell'uomo.

Le ore e i giorni passano a velocità quadrupla con lui e Daimon stesso se ne accorge. Ci alziamo, facciamo colazione e mi cinge la vita solo per darmi il buongiorno. Chiacchieriamo, prepara da mangiare mentre io apparecchio il tavolo per noi due e quando abbiamo finito e alziamo lo sguardo sull'ora sono già le sei della sera. Altre volte si decide per una passeggiata o semplicemente di sedersi su di una panchina a parlare, a stare vicini. a guardarsi negli occhi, e il risultato è lo stesso: ci sembrano pochi minuti ed invece son passate ore: il solo a distoglierci è il nostro stomaco che richiede di essere sfamato.

In questi giorni ho sentito la Coinqui che dalla voce l'ho sentita sbalordita e forse un pò delusa per la mia scelta di accogliere nuovamente Daimon. Una reazione condivisa da molte delle persone che hanno sopportato nei giorni successive alla rottura, i miei continui ansimi, i rimandi ai giorni con lui e alla sua persona, alla mia naturale recitazione di vittima ferita e innocente. Sono un coglione a far preoccupare così la gente, faccio la parte del debole, ma in fondo le cadute non mi spaventano tanto, nè soffrire, nè essere raggirato. Voglio solo essere felice per il tempo che dura, e vorrei che lo fossero anche tutti gli altri vicino a me. Per questo m'infastidisce se le persone criticano le mie scelte o chi, accanto a me(in questo caso Daimon), riesce a farmi sentire più vivo e più vicino alla felicità anche con il suo solo sguardo o sorriso. Succhio la vita dagli angoli e mi piace l'intensità che riesco a provare nelle emozioni, andare a spremere anche le ultime gocce dell'animo e piroettare dentro di me con i sentimenti. Lui è il tramite, ma non confondo mai chi è il protagonista delle mie emozioni e della mia storia. Accade che la gente scambi i ruoli vedendoci da fuori, ma non me ne curo se non avvertendoli una volta di come stanno le cose. Loro testardi ed io pure, rimarremo nei nostri punti di vista, con la differenza che io vivo.

Mi è facile raccontare e ricordare ciò che faccio, il resto mi compare come un getto di coriandoli colorati, sensazioni dalla diversa natura, in base alle quali io mi muovo e penso verso di loro.



So solo che Daimon in questi giorni mi ha preso per mano per portarmi sul divano ed abbracciarmi soltanto, sussurandomi i suoi progetti per noi, di improbabili viaggi verso mete lontane, di avventure con protagonisti noi soltanto e la strada, la spiaggia, il lago, la montagna, la discoteca, la musica.

So solo che quando se ne è andato per tornare a casa sua mi ha ringraziato mille volte per la bella settimana passata con me, dispiacendosi assurdamente di non riuscire a darmi di più materialmente, di incapacitarsi del fatto che mi piace e dei nostri ruoli a letto, nonostante i caratteri e i comportamenti ci assegnerebbero altre posizioni, ma che proprio in queste nostre differenze combaciamo. E prima di prendere il treno mi ha chiamato al telefono per avvisarmi e salutarmi di nuovo, ringraziandomi e di desiderare di non partire e rimanere con me ancora, chiedendomi insistentemente quando ci saremo rivisti. Mi ha chiamato tornato a casa. Mi ha chiamato finito di lavorare, lusingandomi e augurandomi la buona notte, di fare il bravo e di perdonarlo ancora.

Finita la chiamata, dopo pochi minuti, un messaggio da parte sua per i sogni d'oro.

Si può diffidare, ma non essere felici per tutto questo sarebbe un delitto!

 
 

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