domenica 21 giugno 2009

Under time

Non ho voglia di scrivere, ma potrebbe farmi bene. Non so cosa sia, ma nelle ultime settimane ho un tormento misto a sofferenza. Non so coosa sia, cosa mi stia chiedendo lo spirito, il mio corpo, la situazione. Le giornate al master, l'incontro con i miei "colleghi", con altre persone, in qualche modo mi urta. M0infastidisce fuor di misura non essere capito, certe affermazioni che dicono senza importanza e che invece per me pesano moltissimo. Vedo tutto come un modo involontario e stupido di ferirmi. Nessuno lo fa mai apposta, ma lo fanno, e allora che fare? Perdonare senza neanche pronunciarsi, senza dire "ahia!". Mi sembra inutile discutere con calma, vedo la gente sempre più stupida e incline soltanto ad essere soggiogati. Lo straniero ruba il posto di lavoro all'italiano, perchè si fa pagare poco... quanto idiota è questa affermazione se intesa come una colpa dello straniero? E chi le dice si riterrebbe una persona "studiata", intelligente. Ai miei occhi rimane solo qualcuno di altezzoso, che mette bocca su cose di cui non ha neppure mai assaggiato l'esistenza reale. Se solo... ma loro si appoggiano solo su parole, su illogiche riflessioni di idee. Non sano di niente. E perchè io mi devo sentire così "essere sofferente".  No, la situazione che mi porto dietro non è normale, è opprimente, pensare alla vita che gli scivola via, con un termine che un dottore, un coglione, uno stronzo figlio di puttana, gli ha fissato per novembre, come se ci fosse nel corpo umano una data di scadenza che la medicina sola può leggere. Come si permette di supporre, di prevederee intanto far passare un tempo in questa maniera infernale. Non esiste una cazzo di data, non esiste alcun essere umano in grado di dire ad un altro quando morirà. E Dio, con cui non parlo da parecchio, lo trovo assurdo, del quale sono sull'argine per abbandonarlo, rinnegarlo e ancora ad insultarlo. E le difficoltà sono prove, non sadismi, stupida chiesa del cazzo, odiosa e pungolo per farmi scappare da questa nazione. Perchè sono nato qui in Italia? Questo stato balordo e sciocco, piena di gente insensata. Ma tutto torna indietro, ognuno ha ciò che si merita, una profezia che si auto avvera, ognuno di questi vivrà una vita insulsa!