lunedì 31 maggio 2010

Little Italy

Fa un freddo boia e i todeschi lasciano le finestre aperte come se fosse piena estate. E vanno in giro con le camicette di flanella e pantaloni leggeri senza colpo ferire. Il burro gli deve aver sviluppato uno strato di grasso iperprotettivo. La giacca che mi sono portato dietro non è neppure pesante: fortruna che siamo in giugno! Spero con tutto il cuore che in Italia la bella stagione sia già cominciata, non ne posso più di questi freddi. Io sono un tipo da mare! Certo questo non mi fermerebbe dal restare in Germania.
Da quando sono arrivato ho preso la brutta abitudine di leggere i giornali del Corriede della Sera(il più delle volte) e La Repubblica. Non so se le informazioni pubblicate siano le stesse, se solo meno dettagliate o altro rispetto alla controparte cartacea, ma l'impressione che danno dell'Italia è amareggiante e preoccupa. Forse sono i toni che vogliono essere sensazionistici, ma nelle nostre pagine vi sono solo corruzioni e scandali che coinvolgono politici a tutti i livelli. Inoltre presentano un popolo rassegnato, lobotomizzato, insensibile e senza alcun coraggio di combattere, anzi ben felice di far finta di nulla, egoista, senza dignità nè orgoglio. Ci vedo come i buffoni Arlecchino e Pulcunella, come "pizza, mafia e madnolino" e purtroppo non siamo altro che questo. Pregiudizi? Per ora io guardo i fatti  e non mi smentiscono. Raccontatemi un'azione civile fatta dal nostro popolo che non sia confezionata solo per rabbuonarci e ammansirci. Non ce ne sono da anni! Lo Stato è eletto dal popolo, siamo noi a dover costringere lo Stato a lavorare come noi vogliamo, siamo noi a decidere le leggi, non il contrario! Ci hanno convinto che manifestare sia un giretto in città, un giorno di ferie non pagato e null'altro.
All'estero però nessuno si occupa della nostra situazione, nessuno ci punta il dito contro, perchè? Facciamo parte dell'Europa, tutti hanno interesse nel bene (economico) di tutti. Perchè allora non se ne preoccupano? leggo anche il giornale tedesco Zeit, i titoli sonoassai idversi, da settimane si aprla dello scandalo di pedofilia che ha investito la Chiesa(il sacerdote Mixa). Da noi è passato del tutto inosservato, c'è stato qualche trafiletto generalista sui casi di pedofilia nella Chiesa, ma null'altro. Giusto una recente puntata di Santori che non ha avuto seguito. Gli scandali politici(da contare sulle dita di una mano amputata di tre dita-e sono qui da due mesi-) sono briciole minuscole in confronto ai nostri Scajola&Co. e sopratutto vengono prontamente puniti, l'opinione publlica soprattutto colpita e schifata. Noi rispondiamo di più con un "ettepareva, sai che novità" e giriamo pagina. Fine.
In Germania si sta bene, ci sono giovani che s'interessano della politica e a cui piace la loro governante(A. Merkel). Se si lamentano, lo fanno per qualcosa di concreto e trovano una soluzione pratica immediata. Se si decidono dei tagli non perdono tempo a piangere, si mettono a lavorare sul resto e per fare in modo che le cose vadano meglio. Un grosso problema sono i giovani  che non hanno intezione di proseguire gli studi dopo le superiori. Sì, qui hanno bisogno di gente specializzata e non vuol dire affatto che i ragazzi non lavorino, anzi! Solo che prendono già bene(e prima) con un lavoro qualunque, la disoccupazione qui non è epidemica e neppure problematica. In Germania si sta bene.
Anni fa progettavo, finita l'università, di fare un qualche corso di studi a Colonia, di imparare bene la lingua e quindi trasferirmi definitivamente. Poi ho preso ben altra strada. Ora ripasso di qua e forse dovrei riprendere in mano quel progetto e farne una scelta, anche se prima avrei bisogno almeno di una piccola base economica da investire e naturalmente dall'Italia, per i corsi d'infomratica svolti e seguiti, mi devono ancora pagare. Son passati cinque mesi dall'ultimo contratto firmato.
Questo fine settimana sono venuti a trovarmi Lorenza e il suo ragazzo e Michele. Mi ha fatto un'enorme piacere finalmente fare un'uscita come si deve! Siamo anche andati a mangiare da mio zio ed è stato buonissimo, il pirmo pasto gustoso da quando sono in Germania. Questo lo riconosco all'Italia e agli italiani: noi sappiamo cucinare bene e mangiare bene. In germani ci si sfama e il gusto ci/si perde. Epic-fail per la discoteca che ho scelto, è stato orrendo. Musica da radio e ragazzini poco più che ventenni. A parte questo il resto è stato fantastico. Io e Michele poi siamo andati in sauna. Lui si è trovato guarda caso un italo-tedesco(che di italiano aveva solo il pelo sul petto), io ho tenuto a distanza qualunque cosa passasse. Non mi piacciono le meccaniche sessuali della sauna, cioè non la dispresso in sè, solo che non sono adeguate alle mie dinamiche "d'accensione". Intendo, l'approcciarsi è così crudo che il flirt si riduce ad una palpata alla coscia, ad una mano che ti indica di seguirlo in un angolo buio, ad una porta aperta e all'uomo nudo che aspetta dentro, ad un ragazzo appeso e le gambe aperte per prenderlo in culo. Con me così non funziona, al più mi sento infastidito se mi toccano e sopporto finchè non si fanno insistenti o non capiscono il mio spostarmi da loro, dopodichè mi tocca fare la voce minacciosa intimandoli di lasciarmi stare(ieri ho urlato contro un tipo che non ne voleva sapere di lasciarmi in pace "Laß mich in Ruhe!").
Giovedì è di nuovo festa nazionale. Questo vuol dire che mercoledì dovrebbe essere di nuovo festone, ma sinceramente non mi sento dell'umore adatto. Se avessi il computer di casa giocherei più che volentieri. Il gioco mi fa diventare associale? prediligo la compagnia virtuale a quella reale? preferisco una vita chiusa e sedentaria ad una attiva e all'aperto? Bianco o Nero? Cadiamo continuamente nel gioco degli opposti dove se uno non fa una cosa o gli piace altro, nell'immeditao gli deve far schifo il suo contrario. Anche certe insinuazione di alcuni miei colleghi risultano oltremodo fastidiose per la carica di preconcetti di cui sono intresi. Credo che il primo entusiasmo avuto con il gruppo sia scemato e cominci un po' la parte del rigetto. Ribadisco: se mi vogliono, che mi cerchino e mi chiamino, al cellulare non faccio più ricariche.
Ora comincia il mio mese senza soldi, ho cento euro o meno in tasca e cento euro in banca, con questi devo mangiare a pranzo per i prossimi 24 giorni(sabato e domenica sono escluse perchè da apssare in famiglia). Facendo qualche calcolo potrei riuscire anche con soli 66€, il resto é spendibile nei fine settimana, in cui a fatica cercherò di non superare i 10€. Mission Impossible. Come cazzo faccio? Ho già inviato diverse mail alla Ismo perché mi paghino il dovuto e finora ho ricevuto solo risposte d'attesa. Non so a cosa stiano giocando laggiù, ma non mi piace per niete. Se questo é l'andamento per i pagamenti del lavoro che mi piace, devo considerare seriamente di cambiare direzione. PEr questo sto studiando i codici html e a breve css e javascript, per darmi una possibilità in più. Sì, mi comporto da persona dissennata, come pochi e al contrario di qualcuno.

venerdì 28 maggio 2010

Labirinto cieco

Ieri l'ho sentito. Era a Verona ubriaco. Mi ha chiamato per dirmi che è disperato, che mi ama e che non sarei dovuto andarmene proprio in quel momento. Dice che sta andando sempre peggio, che ora è pure alcolizzato e che non sa più che fare. E solo a sentire la sua voce, oltre alla sua voce, Simone, a sentirlo lì tutte le mie ipotesi di troncare la mia storia con lui son cadute, abbattute in un attimo. Da dentro, dal quel seme stupidissimo, dallo spirito che non mi vuole abbandonare ancora, è uscito tutto il sentimento. C'è solo da pensare a come mettere a posto le cose. L'altra possibilità è che muoia. Credo sia l'unica cosa che possa fare la mia ragione: desiderare che lui da un momento all'altro sparisca. Sono cose da non dire e da non pensare, ma con me stesso, perché voglio capire che persona sono e fin dove posso spingermi con la coscienza, non vi è alcuna necessità di nascondermi, di censurarmi. Per quale altro motivo altrimenti scrivere un blog se non per liberare i diavoli che s'impossessano delle mie azioni e dei miei poteri. L'uomo ha uno stampo freudiano di Thanathos ed Eros. Io non sono da meno.
Prego soltanto di non scivolare nel panico, di non rimanere paralizzato e di essere abbastanza in me per usare le mie energie e le mie risorse, le mie competenze trasversali, per impegnarmi con la mia caparbietà e sicurezza per risolvere questa situazione, per portare il mio valore e volgere la realtà in mio favore. Spero di non restare bloccato, imbambolato e passivo a quel che mi succede. Voglio credere in me stesso, avere fiducia e non lasciarmi corrompere dalla disperazione. Non è il momento perché io faccia il debole, perché mi lasci andare alla mia umana debolezza, anche se lo vorrei tanto. Ma probabilmente questa parte non la reciterò mai e neanche per orgoglio, ma perché tutti o in molti cercano qualcuno su cui appoggiare il proprio peso e in pochi o nessuno è disposto ogni tanto ad alleggerire quello dell'altro. Tranne io, evidentemente.
Sto solo cercando di farmi forza, nient'altro, per quando lo vedrò e per quando dovremo decidere che fare. Ora ci vuole che qualcuno faccia il forte e l'incrollabile, lasciarsi andare non porterebbe a nulla se non ad amplificare lo sconforto.

lunedì 24 maggio 2010

Creazionismo

Lo amo, sì mi sto preparando per un post su Simone. In realtà vi è ben poco da dire. Forse non lo amo. Ieri sono stato ad una festa, quella famosa festa gay a cui i miei colleghi hanno declinato l'invito(tranne una che ha portato anche il suo ragazzo). È stata una bella serata, come l'altra volta, buttandomi in mezzo alla pista, è passato poco perché non fossi tacchinato da un tizio. Più che un tizio, era un signore un po' grandicello per la mia età. Era il classico palestrato e nonostante non fosse proprio il mio tipo l'ho lasciato fare. Abbiamo ballato, finché non ha cominciato a toccarmi. Zero eccitamento da parte mia. Ci siamo baciati  per un po', poi me ne sono andato. Suona tutto come un controsenso rispetto a quello che dovrebbe legarmi a Simone. Personalmente però non riesco a sentire queste mie azioni come deprecabili. Le vivo in maniera distaccata, come se non appartenessero alla stessa sfera d'intimità che condivido con Simone. Non hanno alcun peso, le vedo meccaniche e con un piacere del tutto superficiale ed effimero. I sensi di colpa non ci sono. 
Alle sei del mattino, mentre m'incamminavo verso casa, sotto gli effetti ancora dell'alcool, ho cercato di chiamare Simone, avevo voglia di urlargli addosso e di costringerlo a dirmi una volta per tutte che cosa avrebbe voluto fare, che se contava di stare assieme a me avrebbe dovuto una volta per tutte mettersi a posto, smetterla di fottersi la vita con le droghe e situazioni assurde. Tornare a casa e cercarsi un lavoro, smetterla di fare il bambino e il disperato. Cazzo, rimboccati le maniche e comincia a comportarti da persona adulta e responsabile! So già che mi direbbe che ho ragione, come se la cosa dovrebbe consolarmi. Fa qualcosa, dannazione! Ovviamente non ha risposto al cellu. Solo a mezzogiorno mi richiama. La sua voce mi ricorda la telefonata fatta a mia nonna anni addietro, quando lei era sotto effetto di morfina. Bocca impastata, un tono assente e l'impressione di fare una fatica immane a formulare una qualsiasi frase. E non mi sono arrabbiato, neanche agitato. Accetto il fatto che sia anche per lui il giorno dopo. Riesco a dirgli qualche cosa e ad informarmi su cosa stia facendo e dove si trovi. Mi assicuro entro i limiti che è ancora in vita e che non stia facendo altre stronzate. Naturalmente gli chiedo se è ancora interessato al sottoscritto, se ha forse cambiato idea e lui mi risponde che no, non ha cambiato idea, che ci tiene a me e mi ribadisce l'appuntamento per il 4 di Luglio. Perché non rimango scosso dalle sue condizioni? A vole mi domando se davvero me ne importi davvero qualcosa di lui o stia con lui solo per accontentare certe mie idee, certe mie bassezze d'animo.Voglio dire, che importanza potrà mai avere all'interno della mia testa il solo fatto di stare insieme a qualcuno? Quali bisogni mi va a soddisfare il sapere di essere legato a qualcuno? Basta con le droghe, basta con una vita su di un cornicione, voglio che s'impegni per una stabilità, mentale, fisica, finanziaria. Cazzo, sono stufo di queste situazioni del cavolo, deve cominciare a fare la persona matura, voglio che cominci a preoccuparsi attivamente per costruirsi un futuro stabile, con o senza di me. La mia inclusione o assenza nella sua vita sono cose di cui non sento il peso. Voglio una fottuta vita normale!

venerdì 21 maggio 2010

Persona

Non è che ci stia male qui in Germania, anzi se ci potessi rimanere lo farei immediatamente. Sto leggendo un sacco il correre della sera su internet e la situazione in Italia non è preoccupante, molto di più. Mi chiedo se non sia davvero il caso di mollare l'italianità e mettermi a cercare una sistemazione qui tra i crucchi. Peccato davvero per la lingua, se solo la sapessi di più. Si fa in fretta a dire che quella tanto la si impara con il tempo. Ma a me non occorre imparare la lingua base, a me serve saperlo benone. Ho fatto l'università, ho letto molto, il mio vocabolario è abbastanza ricco, quando devo lavorare con la gente mi avvalgo moltissimo di tutte le capacità espressive e "magiche" della parola. Qui mi sento disarmato. I miei punti forza credo siano proprio la parola e l'ascolto e in terra straniera, sono stroncato per la metà.  E sopratutto a Trento, la domenica, il giorno dopo che toccherò terra patria, vedrò Simone. O almeno è quello che ci siamo detti e mi aspetto che avvenga.
Davvero ci sto provando un  po' a mettermi nelle condizioni mentali di abbandonarlo, mi creo trucchetti psicologici, già pensando al prossimo partner migliore di questo. È ridicolo, lo so, come se fossi realmente intenzionato a lasciarlo. È evidente agli occhi di chiunque che non farei altro che bene a separarmi da lui, che dovrei trovare qualcosa di meglio, che questo e che quello. Ma come posso lasciar stare tutto ciò di lui che mi fa tanto stare bene, mi fa ridere e mi rimescola lo stomaco con mille farfalle colorate. Non dovrei dirlo, perché automaticamente fra qualche giorno ci starò male, ché quando mi chiamerà sarà solo per riprovarmi che lontano da me si sta distruggendo un poco alla volta, ma sono convintissimo di amare la sua persona. Amo le sue espressioni facciali, le sue domande ignoranti sul computer, quando m'innervosisce e mi guarda con un certo gioco a cui io non mi sottraggo e mi diverte. Sì anche il suo essere pasticcione e completamente contrario ad ogni qualsivoglia programmazione di attività e di progettazione per il futuro. Il suo non è neanche un vivere alla giornata, ma un passare la giornata, sprecandola nel divertimento. Io non riesco a farlo, se non con molti sensi di colpa che mi perseguitano finché non mi produco in qualcosa. Si potrebbe dire che lo sfrutto per rilassarmi.
Mi manca e mi sto preparando mesi prima per sopportare l'eventuale rottura. Che cavolo di carattere che ho! Ma chi elaborerebbe mai un pensiero del genere? chi si preparerebbe in questa maniera pensando in questo modo di soffrire meno? o solo per auto convincersi di star pianificando una cosa giusta? perché poi sono così stronzo e presuntuoso da sapere cosa è giusto e in che modo? Mi allontano da ciò che significa essere degli esseri umani e dimentico che è proprio quella parte a renderci più vivi, più degni di altre cose animate e inanimate. Devo continuare a seguire il cuore? Dovrei darmi più fiducia? Da qualche parte c'è una vocina assolutamente contraria alla razionalizzazione della situazione. E mica è la prima volta che faccio l'esatto opposto di quello che mi dice il sentimento. Anche se ogni giorno spero finalmente di potermi lasciare andare, ogni volta invece innalzo tutti i paletti per non far fluire fuori tutte quelle mie energie che vorrebbero colmare ogni distanza che ho dal mondo e dalle persone.

martedì 18 maggio 2010

Blogger

Forse invece di continuare a cazzeggiare per itnernet durante l'orario di lavoro, dovrei mettermi a fare qualcosa di produttivo. Tipo mettermi di nuovo a scrivere il mio romanzo. E invece parto dal mio blog e premo il tasto "blog sucessivo" e porco diavolo non riesco a capacitarmi che mi linka esclusivamente a siti ecclesiastici, tipo "il cammino francescano" "la luce del Signore è amore" etc. L'anima è prerogativa dei cristiani cattolici? E ho pure aggiunto un titoletto sotto perchè speravo che in qualche modo fosse abbastanza  chiaro che le cose di cui tratto non sono esattamente oggetto di discussione delle domeniche in chiesa. M'immagino il divertimento se aprissi il mio blog al pubblico.
Sono indeciso quale fra questo tirocinio e quello fatto alla OGP sia il peggiore. Perlomeno qui non mi schiavizzano ed ho del materiale che può rivelarsi interessante. Comunque, mai più un tirocinio in vita mia, è la più totale perdita di tempo per un lavoratore ed una presa per il culo. Salvo rare eccezioni(di cui non sono a conoscenza), questi tirocini non aggiungono grandi nuove competenze, però possono aggiungere peso ad un CV.  La qual cosa dipende esclusivamente più dal nome della azienda in cui finisci che dalle facezie che ti sottopongono nel durante. Sì, tutto sommato sono finito bene qui dentro ed in più con questa settimana parto con un corso che mi metterà in grado di organizzare un sito internet tutto mio. Sembra un gran cosa, ma in realtà si tratta di una particolare interfaccia grafica che ti permette di gestire dei contenuti. Non occorre sapere alcun linguaggio di programmazione, in pratica si prende il lavoro di un altro e lo si piazza nella pagina web. Uno strumento utile, ma se non posso apportare le modifiche necessarie agli add-on diventa una capacità meno spendibile. Mi sa che se sono davvero interessato poi dovrò istruirmi autonomamente con il linguaggio CSS, Php e html... che non so manco che differenza ci sia fra gli uni e gli altri e quale fra loro effettivamente mi servirà.
Ok, fine post inutile.... continuo a pensare cosa fare con Simone...

lunedì 17 maggio 2010

La bomba

Che pacco che sono certi miei colleghi d'avventure. Io odio chi tira pacchi, voglio dire, ma non ti possono dire di no da subito che così almeno non mi preoccupo di fare le cose in maniera da accontentare tutti? E sopratutto spendo meno soldi nell'inviare sms con tutte le info necessarie per semplificare la vita agli altri. Che rottura! E dire che ormai avrei dovuto imparare, devo smetterla con questa premura da bravo amico, sopratutto con chi non se lo merita. Basta, cazzo, credo abbiano proprio sperperato tutte le chanche: d'ora in poi ci si fa na mazza di cazzi propri, che tanto mercoledì abbiamo già appurato che a divertirmi ce la faccio pure senza la cricca italiana dietro. Ecco, un'altra cosa che mi sta cominciando a mancare dall'Italia(oltre alla buona cucina) sono i miei amici, l'Alessandra insomma. Dovrebbero forse essere di più? Ma sì, lo so, ci sono anche la Michela, la Lori, Gigi, etc. ma in fondo con chi mi trovo più spesso è l'Ale. Abbiamo pure convissuto per anni.
Ieri l'ho pure sentita su skype e abbiamo parlato per una buona ora. Non ci sentivamo da tanto, e poi quando è gratis, passa in fretta. Di che avremo mai parlato? Avevo un paio di badili da scaricare su Simone. Naturalmente la sua opinione è quello di mollarlo(ma l'ha detto con tatto, senza farmi sentire un cretino e sopratutto dandomi tutto l'appoggio possibile per qualsiasi decisione io prenda nel caso) e io razionalmente sarei d'accordo, credo. Emotivamente però non mi sento a posto. Il nostro è un amore corrisposto ed è pur vero che appena distolgo lo sguardo da Simone lui si incasina la vita in maniera assurda. Eppure appena vedo il cesso che si è creato mi vedo subito lì al suo fianco. A pensarci mi viene pure un po' da ridere. Mi immagino la scena di io-mamma che lascio il bambino-Simone un attimo in cucina a giocare da solo e quando torno me lo trovo vicino alla porta che mi guarda con gli occhi da angioletto mentre per terra ci sono tutti i piatti rotti. Purtroppo però questo non è una gag e neppure un gioco. Le situazioni sono più serie.
Ho preso una decisione. Rimango accanto a lui solo se ha seriamente intenzione di migliorare, di fare qualche passo avanti, verso di me. Oggi ho guardato al cinema un film queer, molto delicato, soft. E c'era questa scena(ci sono sempre) dove la coppia si addormentava abbracciata in un prato sulla riva di un lago, mentre il sole declinava verso la sera. Ecco, cazzo, io sta cosa la voglio. Un quadretto di tranquillità, un pezzetto di paradiso dove ogni tanto soffermarsi, protetti dal mondo che se ne sta fuori. Cazzo posso pretendere di avere da un barbone, drogato e alcolizzato? Ora se vuole rimboccarsi le maniche e tirarsi fuori dalla merda in cui sta, allora posso pensare di stargli ancora accanto, ma stavolta deve essere per davvero, perché comincio ad essere stanco. Aver parlato con l'Ale ha sbloccato qualcosa. Finora non stavo male al pensiero di stare insieme a Simone in queste condizioni, forse perché in fondo era tutto nella mia testa. Parlarne invece con qualcuno l'ha reso un po' più reale. Sì, voglio che qualcuno ogni tanto mi abbracci e mi tenga fuori il mondo. Non posso e non voglio essere solo io quello che tiene le spalle larghe. Ricordo quando a Verona ero ammalato con 39 e passa di febbre. Lui era con me, nello stesso letto, sotto le coperte per starmi vicino. È successo una volta e vorrei che tornasse ancora quel momento perchè è tra i più dolci che possiedo. E non dovrebbe essere così, dovrei averne molti di più, non dovrei guardare a quel ricordo con tanta malinconia. Ecco, è di questo che parlavo. Comincio a non stare bene in questa storia, riconosco benissimo questo sentimento di frustrazione precedente alla rottura. Deve fare qualche mossa per non perdermi e ti prego fa che sia abbastanza forte per affrontare la vita.

giovedì 13 maggio 2010

La vera storia

Ieri ho fatto gran festone. Degli eventi accaduti vi sono tre versioni. Alla famiglia che mi ospita dirò che ho incontrato un gruppo mentre facevo la coda per entrare in discoteca e che  sono stato con loro per tutta la notte e la mattina seguente. Ai miei colleghi italiani dell'ellepi ho raccontato di aver incontrato un tizio in discoteca e che alle cinque siamo andati a casa sua a dormire.
Partiamo dall'inizio. Qui in Germania il 13 è festa nazionale per l'ascensione del Cristo quindi mi son subito detto di approfittare della giornata e fare festone. Di malavoglia chiamo alcuni degli altri italiani per sapere se avevano intenzione di muoversi o meno. Dico di malavoglia perché, come ho scritto nel post sotto, mi hanno fatto girare un po' le balle con i loro discorsi e sinceramente pensare di andare in giro con gentaglia del genere m'indispone non poco. Al solito quando cerco di chiamarli, questi non rispondono e anche lasciargli qualche sms si rischia di riceve la risposta il giorno dopo. È una cosa che proprio mal sopporto, sopratutto perché da tempo lascio agli altri l'onere di cercarmi, dato che comunque in un modo o nell'altro io sono quello che cascasse il mondo c'è sempre. E sopratutto nelle risposte sono ben chiaro, non tergiverso e non sto lì a farmi pregare tanto(che io di star lì a pregar la gente non mi ci vedo proprio, manco mi facessero un favore personale a me ad uscire!). Fatto sta che mi contattano mentre sto in stazione per prendere il treno, mi dicono che non fanno nulla, che s'incontrano a casa della tizia per organizzare gli ostelli per quando andranno a Berlino(io non ci vado 4 giorni con quelli in giro per musei, proprio no!), che ci vuole una scienza intera e la riunione delle menti di tutti per farlo, eh. Io intanto mi ero già organizzato la sera con giretto di bar a tema(frocia) e discoteche(sempre frocie, più di una perché volevo lasciarmi un ampio spazio d'azione, metti caso che la prima faccia schifo, passo alla seconda) .
Sceso dal treno prendo il primo autobus che mi porat a Rudolfplatz, il centro ufficiale della comunità GLBT(so che ultimamente l'acronimo si è aggiunto di qualche lettera, ma io sono un coservatore). Qui passo per il bar MuMu, l'unico che non era troppo pieno e con i prezzi abbordabili(anche se, a parte le birre, nei locali frociaroli i cocktail costano molto più che da altre parti). Ordino i miei coktail e finisco con qualche shottino della casa, ma non sono sufficienti a rendermi più agevole alla compagnia... in realtà ho ripetutamente osservato e sorriso un tizio al bancone accompagnato da alcuni amici, ma la cosa non ha sortito effetto. Il resto della clientela mi sembrava o troppo giovane o troppo vecchia(e dopo ci chiediamo perchè "qualcuno" associa l'omosessualità alla pedofilia...). Arrivata la mezzanotte è giunto il momento della discoteca.
Nella mia mappa dei luoghi ce ne sono due, il primo è un po' lontanuccio ma è esclusivamente a clientela gay, l'altro invece è un club che ogni mercoledì(o così mi è parso di capire) ospita una serata frocia. Parto da quello più lontano e dopo quaranta minuti di peregrinaggio vedo sto buco bluastro al cui esterno ci sono due tipici tedeschi con la panza, sigaretta in mano e birra a tracolla. Se non era bondage, molto probabilmente più che ballare qui ci si va per fare altro. Manco morto.
Torno indietro, questa volta più rapidamente perchè conosco la strada. Ritorno a Rudolfplatz: gran genialata non scendere alla piazza sucessiva e molto più vicina al mio luogo obiettivo. Ho pensato giustamente che camminare non mi avrebbe fatto male, certo che farlo alle temperature boreali di qui non è che sia stata proprio un ottima idea.  Direzione Frisenplatz e dopo qualche tentennamento orientativo, mi ritrovo davanti al Loom Club. Sono l'una di notte e fuori dai locali c'è gente che ancora fa la fila. La mia fa solo 5 metri, quindi mi metto dietro e aspetto. Mi dico che al massimo passerò dieci minuti all'agghiaccio(oltre a quelli passati a camminare) e che comunque non ho molte altre alternative(entrare in un bar o tornare a casa). Non faccio i conti con il fatto che la discoteca è piena e fanno entrare solo per osmosi. Passo quindi un'ora, sufficiente a farmi cominciare a ripassar il mio vocabolario italiano di parolacce e bestemmi censurate, con relativi sinonimi e varianti. Alle 2 e un quarto finalmente entro. E l'attesa non delude.
Bella la musica e bella la gente, nonstante quache infiltrato, tra coppie e femmine. Ogni venti minuti parte in automatico Lady Gaga. Dopo un'altro cocktail(vodka-redbull), parto con le sambuca. La pista è piena, c'è gente sulle ringhiere e sopra ogni piano rialzato esistente, nonostante questo riesco a trovare sempre spazi sufficienti per esibirmi nei miei balli. Punto un tizio, biondo, occhi azzurri, ma non sono molto convinto. Poi lo raggiunge un'amico con un capellino. Quello mi convince di più. Come ogni stupido uomo, mi dirigo verso il bancone e ordino due Sambuca. Arrivo dal tizio e gli faccio segno di bere, ma lui mi risponde che è pieno di alcool fino all'orlo e non ce la fa più. Il che può significare che non ha bevuto abbastanza e quindi non mi trova interessante. Poco male, uno shoot in più per me. Torno al bancone per riportare i vuoti, quindi di nuovo in pista. Ballo e intanto mi guardo intorno, faccio un giro su me stesso per controllare la zona a 360 gradi, finchè non m'imbatto nelle spalle e nel sedere di un ragazzo capello rasato, vita fine, alto quasi quanto me(no, non era un nano!). Di faccia non lo vedo e non m'interessa, ho solo voglia di ballare e divertirmi. Sì... come no...
Il tipo si muove bene e come coppia non siamo affatto scordinati, evita perentoriamente però di girarsi. Ad un certo punto ci ritroviamo ulteriormente vicini, praticamente ci tocchiamo ad altezza cazzo(mio, sedere suo). Devo dire, posizione confortevole. Al che mi permetto di aggiungere al ballo anche il tocco con le mani. Sfioro e tasto i suoi fianchi e il suo stomaco. Niente grassi aggiunti. A questo punto lo strusciamento diventa ancora più masochistico, finchè lui non si esibisce nella tipica lap-dance con il palo umano. Discesa con le gambe piegate e rialzata di culo, con strusciamento vorticoso sulla mia patta. Mamma, mamma. Ricambio con lento strusciamento dal basso verso l'alto con azione di "presa salda sulle natiche a mò di sfondamento". Piccolo appunto, non mi lascia mettergli le mani nella vicina zona linguinare, credo perchè abbia paura che frughi nelle sue tasche e gli freghi qualcosa. Io ho lasciato tutto nel camerino. Piccolo appunto 2: per ballare a mio agio ho chiuso gli occhiali e appesi alla scollatura della camicia. Non lo farò mai più, due stanghette delle quattro si sono polverizzate(una per lato, ma fortunatamente non fa alcuna differenza)
Scoccano le cinque passate e la festa non dà segni di voler scemare, prendo un momento di pausa e gli chiedo se possiamo andare a dormire. La musica è troppo alta e non mi dà segni di aver capito, così gli faccio segno con le mani(il gioca Juel mi ha insegnato tante cose). Ci prepariamo e andiamo a prendere le nostre cose.
Fuori la luce comincia ad avanzare. Il suo viso non è niente male, solo dopo minuti che camminiamo gli chiedo il nome(che non ho capito) e lo informo della mia età. Non chiedo la sua, ma suppongo fosse maggiorenne e probabilmente mio coetaneo. Anche perchè quando ho detto la mia, mi è sembrato che avesse tirato un sospiro di sollievo. Viene da Düsseldorf ed è a Colonia ospite da un amico. Gli dico che se ci sono problemi, possiamo pure prendere un hotel che per me va bene. Mi dice di no e che il posto in cui andiamo(al momento non avevo capito) è più günstiger("a buon prezzo"). Mi ero convinto che saremo andati in una casa e invece malauguratamente entriamo in una sauna. Mi dico che ci saranno i lettini, ma anche lì mi sbaglio. Superiamo alcuni bagni e arriviamo in una sala con delle aperture chiuse da delle reti grosse e ricoperta da tappetini. Ci mettiamo in un angolo e ci sdraiamo là. In pratica dati in pasto alla clientela. Il tizio è decisamente taciturno, non parla, lo vedo pure ancora un pò sfatto. Forse ha bevuto troppo. Ci baciamo a lungo, lui è tranquillo e rilassato. No, rilassato non è la parola adatta, ma la cosa si spiegherà meglio poi. Tiene gli occhi chiusi, non so se perchè stanco o perchè ha paura della mia faccia. Ad ogni modo reagisce assai positivamente alle mie cure. Completamente senza pelo, ha pure il suo bel da dire davanti, ma sembra assolutamente interessato al suo lato B. Evito di parlare del tizio dietro a noi che ha cominciato a leccarmi sulla schiena e dietro il collo facendomi mugolare un bel po'.
Non so se davvero volesse che lo penetrassi, ogni volta che con il corpo ci provavo, come era successo con Michele, mi sono sentito bloccato. Il mio desiderio si smorzava completamente immobilizzandomi e facendomi desistere dall'andare avanti. E lui comunque non mi dava affatto l'impressione di essere spazientito dai miei tentativi. Era del tutto tranquillo, offriva la sua bocca a tutti i baci che volevo, ma non sorrideva. Lo toccavo e lo guardavo, ogni tanto i suoi movimenti più che avvertirmi del piacere, mi dicevano "fai quello che vuoi, non m'importa". Il suo corpo era lì, il suo pisello bello ritto, ogni tanto mi prendeva il braccio per essere avvolto da me, ma in certo qual modo era completamente passivo. Ma il peggio è che non sentivo nulla. Non sentivo l'eccittazione e neppure la sua. Non sentivo per nulla i suoi sentimenti, il suo coinvolgimento. Per quattro ore siamo stati accanto l'uno all'altro, ci siamo baciati e palpati, ma non abbiamo mai concluso(oltretutto senza profi non era assolutamente il caso). Anche nella sua voce, le volte che fuori dalla sauna e dalla disco ha parlato, non traspariva alcunchè. So che non vuol dire nulla, ma mi dava tutta l'impressione di un automa, di uno che fa questo abitualmente e che ormai ha perso tutto il piacere aldilà dello schizzo. Alle nove e mezza, quando si è alzato per andare a mangiare qualcosa nel bar interno della sauna, io ho preso le mie cose e me ne sono andato.
Non me ne sono andato via triste o deluso. Anzi, ben il contrario. La mia autostima si è alzata parecchio(ultimamente mi stavo preoccupando del fatto di non riuscire in alcun modo ad attirare l'attenzione di chi volevo, la scimmia  dopo mesi e mesi da che non lo faccio comincia a farsi sentire), ho ottenuto le "coccole" senza sentirmi di aver tradito Simone. È un po' ipocrita, ma è come mi sento che importa. Tutto sommato son rimasto sempre nel limite(estremamente) del dignitoso.
Devo dire che la dignità è un'altro di quei valori assai soggettivi.
Ad ogni modo sembra che il 23 qualcuno si è convinto a venire a ballare, ma mi devo assicurare che non ci siano camere strane dove la gente fa sesso in piazza. A parte le stanze buie, che se uno ci entra "per caso" è un bel po' ingenuotto, non credo che l'evento pubblicizzi niente del genere.
Uhm... ho paura di essermi ammalato, ho le mani gelide, la gola un po' irritata e la fronte un po' calda...

lunedì 10 maggio 2010

Aria viziata

Di nuovo al "lavoro", la postazione è questa, ma gli intenti, né per direttiva né per volontà, non ci sono. Svegliarmi alle sei e mezza mi distrugge. Certo alle quattro ho finito e mi rimarrebbe un sacco di tempo da passare come mi pare, ma quando giunge l'ora penso solo a fiocinarmi nel letto per almeno un'oretta per poi prepararmi alla corsa salutare per perdere quei maledetti kili presi ancora a dicembre(non ne vogliono sapere di abbandonarmi, mi devono trovare simpatico!).
Mi son già lamentato(o forse non qui nel blog) di come il gruppo in quanto a divertimento sia un pò fiacco. Ci si trova alle dieci in stazione, si va in giro in qualche locale e all'una si comicincia già a pensare al ritorno a casa. Per non parlare dell'indecisione che attanaglia le ragazze nell'entrare in un locale o in una discoteca! Si passa metà del tempo a camminare a zonzo per la città e che due palle! Per ovviare a queste spiacevoli dinamiche mi son deciso ad uscire, qualora voglia fare festa, con un anticipo di svariate ore rispetto al gruppo. Alle cinque e mezza mi trovate già a sorseggiare la mia birra e per quando si aggiungono gli altri, sono al terzo cocktail dopo il primo litro di birra. Esagerato? Mi devo urbiacare per divertirmi? Non necessariamente, ma l'alcool mi rende più spontaneo e penso meno, il che nel caso della mia coscienza ipersviluppata, è tutto fuorché un male. Inoltre gli altri sono così poco intraprendenti e "svogliati" che se non mi ci metto io a organizzare la serata e a scegliere i locali non se ne esce neanche un po' dallo schema lavorativo settimanale. Insomma, i week-end sono fatti per rigenerarsi, svagarsi e tirarsi un po' fuori, mica per stare come dei vecchi coniugi che si programmano la gitarella fuori città. Insieme a me ci sono altri miei due coetanei e siamo gli anziani del gruppo, le proposte dei più "giovani"(4 anni in meno) sono da circolo anziani. Venerdì rinuncio in partenza di fare serata e si torna tutti quanti a casa per l'una. Il sabato però è festone, o almeno nei miei programmi. Faccio il bravo ragazzo cheto e responsabile per l'intera settimana, mi sarà concesso di staccare la linea ogni tanto, no? che comunque non supero mai certi limiti e finora non ho mai violato alcuna legge ( fumare delle canne non è compreso...). Iosono stato designato quale responsabile alla vigilanza delle possibili attività notturne qui in germania, che poi vuol solo dire andare sul sito della città di Colonia e vedere una sezione del sito e sopratutto cercare di tradurre gli indirizzi in indicazioni stradali. Certo che dare questa responsabilità all'unico che esce quattro ore prima degli altri per fare il carico di alcool... L'alternativa sarebbe lasciare le redini agli altri, ma l'ultima volta è stato un disastro, tipo gironzolare come dei beoti per un ora avanti e indietro per una via perchè "non si sa", "non si è", "non fa" e poi entrare nell'unico locale dove i coktail costano 8€ mentre gli altri li vendono alla metà. Per non parlare di quando abbiamo cercato una discoteca. Finora ne abbiamo viste tre. Musica indecente, minimal techno anni '90 che manco con i 5 giri di tequila son riscita a ballarla. L'ultima visitata, cercata dal sottoscritto ovviamente, era accettabile, ai miei colleghi è piaciuta molto e vorrebberodesignarla come locale tipico in cui passare. Il posto si chiama Red Cat Lounge. L'età della clientela era in effetti azzeccata, la musica era godibile, il locale un po' piccolino e i prezzi abbordabili. Per me c'è sicuramente di meglio. In realtà saprei anche già dove andare, dove ho quasi la certezza che tutto sia molto meglio, ma dall'aria che tira avevo già intuito che probabilmente la cosa non sarebbe stata accolta. Parlo delle "discoteche gay". Improponibile. Per testare il terreno avevo già affermato che un week me ne sarei andato per i cavoli miei, che volevo un pò gustare la zona queer di Colonia. Praticamente come se avessi detto di andare nel lazzareto. Il 23 poi c'é un mega evento in una discoteca enorme, festa assurda con l'entrata di soli 10€ in prevendita. Ci sono pure dei video(basta cercare sexy-cgn) che promettono un seratone con i fiocchi. Sì è un evento organizzato dai frocetti, ma chissenefrega, voglio dire! Se in un posto ci si diverte, l'ambiete è bello, la musica spacca questo è quanto mi occorre sapere per prendervi parte, no? La risposta è ovviamente no. 
La prima reazione rimane invariata da parte di tutti, anche da chi si professa di mentalità aperta, favorevole ad una parità dei diritti e "un sacco di miei amici è gay" o "il mio migliore amico è gay" o "i gay mi sono simpatici"(a prescindere), "mi diverto un sacco con i gay", "i gay mi fanno sempre tanto ridere" etc. etc. (a proposito, "i gay sono sensibili" e casualmente "ho conosciuto un tipo strafigo, ma bello, bellissimo e ovviamente è gay"): "ma io che ci vengo a fare?" ... aspetto un momento... silenzio mentale per dare la possibilità all'interlocutore di ragionare su quello che ha detto... ... ... Mah, direi che vieni per divertirti, per ballare, c'è bella musica e un sacco di gente. "ma è una festa solo per voi", certo, ci sono dei guardiani leggendari all'entrata che ti chiedono di superare le nove prove delle quattro divinità cule per dimostrare la tua appartenenza alla setta. Ma porco cazzo! Premettendo che solo due del gruppo sono single, gli altri sono tutti accoppiati. Che caspio c'entra se la festa è gay o meno? Esci solo con l'intento di trombare? Che voglio dire, ci sta tranquillo, ma se sei accoppiato credo che il tuo principale interesse sia quello di divertirti. Ora visto pure il fatto che la cricca non brilla affatto per la socializzazione con gli autoctoni(e non) del posto, qualcuno mi spiega che cazzo di domanda è? Per me un posto gay vuol solo dire che non si corre il rischio di essere additati o guardati con gli occhi strabuzzanti se tieni per mano o baci o abbracci qualcuno del tuo stesso sesso. Mica vuol dire che lì si organizzano orgie party, che appena entri ti mettano le mani sul culo a prescindere di essere interessati o meno. Ma quali paure assurde ha la gente? se non si fanno problemi in un locale qualunque, perchè se ne devono fare in un locale "gay"? Questa è ipocrisia. Si sentono a disagio evidentemente. Ok, ma se davvero siamo così sensibili alle situazioni dei gay, allora certe espressioni e consuetudini sarebbe ora di abbatterle. Voglio dire, perchè io non dovrei sentirmi a disagio nel vivere quotidiano? Anzi, di certo io vivo questo disagio, ma non mi rintano in circoli, in società aliene, non mi autoescludo dalla vita sociale maggioritaria. È sempre il solito discorso degli invisibili, giriamo lo sguardo dall'altra parte, mettiamoli in gabbia e ignoriamoli.
O forse è meglio così, credo che urlerei nel caso cominciassero a vedermi come la guida del parco dello zoo "oh guarda, si stanno parlando, oohhhhh, ma come fanno?".

giovedì 6 maggio 2010

Senza ricompensa

Sono a lavoro e non so che fare. La voglia di mettermi a scrivere il mio report sull'esperienza aquisita con questo stage, l'ho esaurita circa 10 minuti fa. Mentre non mi costa nulla continuare a martoriarmi il cervello su Simone. Ho sbollito un po' il panico, mi sono riletto quello che ho gia`vissuto con lui e questo in fondo non è nulla di così diverso. Davvero, a me basta averlo accanto. Non so cosa voglia dire, ma sono convinto che non rovinerò la mia vita solo perchè ci sto insieme. La preoccupazione di ciò che gli sta capitando è sfumata nel solo desiderio di averlo accanto. Ci metteremo a posto, faremo quel che è da fare, a aprtire dagli incontri coi medici e tutto il resto. Non mi peserà fare queste cose, l'unica cosa che mi pesa è non averlo qui al mio fianco. Sono del tutto preso dall'irrazionale, niente particolari scalette valoriali, gironi di eliminazioni, limiti da non superare per il quieto stare insieme... sarà questo l'amore? Non capisco davvero, come mai questo legame non si spezza? Avrei milioni di motivi per mollarlo, alcuni dei quali in passato erano già singolarmente sufficienti per per chiudere la storia. E invece con Simone, tutte queste cose, non sono condizioni sufficienti. Non parlo di sopportazione, è qualcosa di diverso. A parte un'iniziale senso di squilibrio(mi tira addosso certe notizie che vorrei vedere chi non si destabilizza!), poi mi riprendo e porto avanti la mia giornata come le altre. Stare insieme è diventata la cosa più importante e non so se questo è un bene o un male. Trovo soddisfazione nel lavoro e per il mio futuro necessito un'attività adeguata a questa mia inclinazione da "contatto con la gente". Se lo ho accanto tutto il resto lo posso affrontare. Anche quando all'inizio dell'anno non si era una coppia, a parte la disperazione durata una giornata, rimaneva comunque una connessione, mi sembrava di sapere già che non ci eravamo liberati l'uno dell'altro. Più che altro le aprole che ci eravamo scambaiti non mi sembrava avessero un valore effettivo. Solo parole e basta che lasciano il tempo che trovano, mentre l'aria era un'altra. Anche adesso sento che l'aria è un'altra. Sta succedendo qualcosa dentro di me, ma non riesco ancora a percepire quale parte di me sia coinvolta, qual è la posta in gioco. Forse, come al solito, devo ancora digerire l'intera notizia, devo somatizzarla, perchè credo che dovrei essere più sconvolto mentre invece penso a come mi si presenterà quando lo rivedrò, se si sarà pulito e sarà presentiabile, a dove staremo in albergo e quanto mi verrà a costare, se farà troppo freddo perchè se ne stia fuori a dormire e se mi lascerà abbracciarlo, accarezzarlo, abbracciarlo... se finalmente torneremo a fare del sesso! o dell'ammore, se preferiamo. Il resto dei problemi invece, forse li sento come ostacoli da superare insieme.
O sono nel panico totale e il mio istinto salvaguarda la mia sanità mentale razionalizzando tutto a tal punto che, dato l'assunto che agitarsi è inutile, ha deciso di apaticizzare la situazione e freddamente gestire la cosa, oppure questa sarà una bomba che mi esploderà in faccia.

mercoledì 5 maggio 2010

Profezie

Sono a lavoro, ma devo mettere giù qualche riga. L'altro giorno ho telefonato Simone e mi ha sbattuto un'altra situazione scomoda. Ha perso la casa e ha cominciato a vivere in giro come un punkabbestia. E non da solo! Si è pure trovato un compagno con cui girare, oltre ad un pastore tedesco. Così da raccontare ci riderei sopra pure io e in fondo non sarebbe poi così grave. O almeno mi sarebbe molto più sopportabile se non fosse per gli antecedenti che lo hanno portato a questa "scelta". Il tizio che lo accompagna lo ha trovato il giorno in cui lui è stato buttato fuori di casa. Era andato in coma e stava per andarsene. Dopo esser stato messo per strada, Simone si è messo a bere, inizialmente, poi a farsi e infine a iniettarsi roba in vena. Sembra voler imitare la madre, morta per overdose in un vicolo di Roma. Sì, questo è quello che mi fa male, questo mi chiedo se posso sopportarlo, se posso stargli accanto in tutto questo, se è giusto per il mio "io", se in questo modo non sto rovinando la mia vita. Sembra che il mio cuore si sia convinto a passare tutto il tempo con questo uomo, ma la ragione no. Mi ripeto che farei a meno di questo cuore, canticchio "butterò questo enorme cuore tra le stelle un giorno, giuro che lo farò", poi passo la mattina cercando su google una risposta su cosa devo fare per aiutarlo, mi leggo pagine e pagine e mi commuovo su un piccolo paragrafo:
Attenzione: non bisogna mai perdere fiducia e speranza. L'uscita da una tossicodipendenza può anche essere un percorso difficile e faticoso ma... vale la pena di arrivare in fondo. Non si tratta solo di "guarire" ma anche di riacquisire "libertà": due cose che ripagano da qualunque sacrificio.
E in un'ora mi sono immaginato i colloqui, le prenotazioni al SERT, le telefonate, la reazione sociale, la sua ripresa e la sua ricaduta. E sullo sfondo continuano le domande "è questo ciò che voglio? sarei felice? soddisfatto di me stessò? avrei rimpianti?". Sì, anch'io ho bisogno di aiuto.