mercoledì 29 dicembre 2010

Pruriti

Prendo sempre sotto gamba la mia necessità di scrivere e poi mi ritrovo che passato un mese ho attacchi di isteria. La chiamo isteria, ma faccio uso di sto vocabolo solo per sentito dire(anche se ho letto secoli fa Freud e sarei portato a dire che quella che ho è una forma molto lieve di isteria). Voglio dire, quello che mi succede è che ad un tratto, qualunque cosa mi procura un prurito nervoso alla testa che dalla bocca mi esce tradotta in risposte verbali violente e acide, portandomi a non sopportare alcuna domanda che mi porti a "preoccuparmi" dell'altro(in qualunque forma l'altro si presenti, che sia mia madre, il fidanzato o il cane della cognata). Quindi via con l'esercizio di scrittura.

Passato pure il terzo mese con Walter, la nostra storia è ciò che occupa primariamente la mia testa. Permangono alcuni dubbi sull'essere la persona giusta per me, ma attribuisco questo mio titubare e alle storie catastrofiche precedenti e dal relativo breve tempo passato dalla rottura con Simone. Sì, questa presenza compare saltuariamente nella mia vita, ci sentiamo per telefono e mi sento ancora un po' crocerossina nei suoi confronti. Anche se in realtà l'animo da crocerossina la applico un po' a tutti nei limiti del normale buonismo e altruismo. Ho decisamente un'immagine di me molto innocente, mi credo davvero altruista e buono e poco egoista. Forse è più dovuto ai pensieri che mi faccio prima di intraprendere una qualunque azione, piuttosto che da dei fatti preponderanti. Certo ho piccole accortezze nei confronti degli altri, ma nulla di così speciale da annoverarsi come azione buona dell'anno. Diciamo insomma che non vincerei il premio nobel della pace e un po' me ne dispiaccio. Una cosa però me la voglio accreditare: all'altro penso e cerco di comprenderlo davvero. Poi faccio l'errore(forse) di rispondere il più possibile alle aspettative dell'altro, salvo poi magari innervosirmi per aver ceduto a quelle aspettative o accorgermi tardi che la scelta che ho intrapreso è stata più dettata da un mio ritiro codardo che da una decisione convinta. Negli anni per risolvere questo intoppo ho deciso di non aspettarmi nulla dell'altro(come è giusto che sia) e di predermi(ovviamente) piena responsabilità per ogni azione fatta senza riversare l'astio nella persona che aveva riposto delle aspettative in me. Lo so, è un discorso balordo, ma fate conto di essere una persona attenta all'altro anche perchè avete sviluppato con poco controllo una forte empatia e quindi ad ogni relazione rischiate di non capire cosa è vostro e cosa dell'altro, potete pure capire quanto sia importante per il sottoscritto scrivere anche queste righe, per raccogliersi e finalmente analizzare chi sono, cosa voglio e dove sto andando.
La convivenza con Walter è sempre più un desiderio galoppante e sospetto che davvero non manchi molto. Lui ne è il primo sostenitore naturalmente e già pavoneggia un primi dell'anno verso gennaio-febbraio. E io ne sarei taaanto felice. Praticamente nella "nostra" casa(così vuole che mi abitui a chiamarla) c'è tutto ciò di cui ho bisogno, certo è da sistemare il posto per i miei vestiti e la connessione lenta ad internet, ma per tutto il resto andiamo alla grande. La tv 40' c'è, il lettore blu-ray pure, l'impianto figo Bose anche, il collegamento da PC a TV l'ho fatto io, che cosa dovrei desiderare di più? Qualche settimana fa siamo pure andati a prenderci il soggiorno nuovo a cui ho contribuito aggiungendoci una libraria per ogni suo scaffale! Inoltre l'ho finalmente convinto a programmare un cambio di divano oltre a fargli prendere una scrivania apposta per il mio fisso. E c'è anche il letto nuovo che abbiamo scelto insieme, ma che ancora dobbiamo concordare quando fare 'sta spesa. Che poi non so come faccia, voglio dire, mi lascia progettare insieme a lui la casa senza chiedere alcun contributo alle spese, forse perchè sa che per ora non me lo potrei affatto permettere. Come fa ad essere così convinto del nostro rapporto? Voglio dire, ok essere innamorati, ma fare così tanto affidamento sulla coppia, come se fossimo in un certo senso già sposati. Mi dice di non preoccuparmi dei soldi e di non fare mai distinzione tra mio e suo, che se oggi compra lui un giorno quando potrò permettermelo sarò io a contribuire di più. Ma quando mai potrà succedere? Il mio orgoglio fa finta di risentirne. Certo se al lavoro iniziassero a pagarmi con una maggiore celerità non sarebbe male. L'ansia per il lavoro in fondo è diminuita proprio per la presenza di Walter, che mi dà l'illusione di una certezza economica. Da questo punto di vista faccio in fretta a dire "noi". Chemmerda. Vabbhè, tanto ho già preso la mia decisione: con il nuovo anno se le cose qui non si sistemano ed entro gennaio non ho ancora nulla sotto mano, mollo baracca e burattini, vado a Bolzano faccio il patentino e un mini corso di contabilità amministrativa(ovviamente il docente sarà W) e via!
L'ho detto che mio fratello si sposa il 18 Giugno e che da un mese è arrivata la mamma di lei che è senza lavoro e non mi pare affatto intenzionata a tornarsene giù? e che a breve arriverà pure la sorella in cerca di lavoro? Magari mi metto a dare gli opuscoli per la ricerca del lavoro attiva che ho dato pure ai miei allievi...

giovedì 18 novembre 2010

Serpe

Siamo al secondo mese di relazione! Io e Walter andiamo via avanti come treni, abbiamo già parlato di convivenza, di assicurazioni sulla vita intestati l'uno all'altro, di una nuova libreria e di modifiche da apportare al suo appartamento per renderlo anche mio, nostro. Follie da innamorati, ma va bene così i primi tempi. Io anche se non glielo dico e non faccio nulla per rallentare i suoi pensieri ho i miei soliti momenti in cui metto in discussione tutto. Perché sta andando tutto molto bene, non c'è nulla che turbi il nostro rapporto e io avvezzo a fare la crocerossina mi sento un po' spiazzato davanti a tutta questa "comodità". Ho bisogno ogni tanto di provare quel brivido che rilancia la coppia nel baratro di una rottura fraudolenta.
Ho sognato di bestemmiare e pure di chiamare Simone invitandolo a passare una notte da me. Sogni che si associano a ricordi dell'immagine di lui di quando ne ero innamorato. Eppure mai dai sveglio prenderei in considerazione l'ipotesi di tornarci assieme, una cosa impossibile, storia chiusa per cui davvero non vorrei mai e poi mai ripassarci. Siamo amici, o meglio, compagni d'avventure nei giochi su computer, nelle rare volte che lui riesce a trovare una rete internet libera.
Lo scorso fine settimana Walter mi ha portato a casa sua prendendosi cura di un Carlo con febbre a 39°. Delirante, distrutto, lui è stato servizievole oltre ogni limite. Il sesso con me lo trova magnifico, sembra che lo abbia riscoperto. Chissà che brutte esperienze ha avuto con i precedenti. Addirittura si prodiga nei pompini, cosa che mi ha assicurato non fa mai. Tsè, certo certo. Io invece ormai non mi faccio più problemi per niente, trovo così gratificante lasciami andare alla passione, stringerlo a me, prendergli con le mani il culo, il pacco, qualunque pendice, capezzoli inclusi, leccare, slargare, sbattere, girare, frullare e senza mai cadere in una versione grottesca delle olimpiadi del sesso. Ogni tanto penso che forse elargire ammore in questo modo sia la mia missione. Come poter limitare tutto questo bendiddio, bisogna condividere!
Scherzo, naturalmente.
Credo che il dubbio sia incorporato alla mia formazione filosofica, quindi non mi preoccupo eccessivamente dei pensieri che mi frullano e delle domande sul sentimento che provo per lui. Scontato anche il fatto che dubito del dubito, ovvero mi chiedo se davvero non dovrei preoccuparmi, se questa è già una preoccupazione dipenderà da un pelo che risiede di fondo nel mio cuore. E che ci devo fare? Lasciare che si segua il percorso senza anticipare, e se è un ortica, lasciarla crescere finché non soffochi l'intero roseto? L'unica vera mia preoccupazione è quella del lavoro. Mi daranno sti maledetti soldi? e il posto che mi sono trovato può essere in un futuro prossimo una fonte seria di sostentamento? Voglio avere tutto: amore, soldi, successo e salute!

giovedì 21 ottobre 2010

Introiti


Sento di nuovo quella strana sensazione, sgradevole di insoddisfazione. Da qualche settimana ho iniziato a lavorare in ufficio per l'agenzia per cui di solito faccio docenza di informatica. Si dice che coi tempi che corrono bisogna sfruttare ogni possibilità ed è quello che sto facendo. Mi declino per ogni attività, cerco di stare sveglio per accogliere ogni opportunità. Questo lavoro mi piace, sarebbe davvero l'ideale, ma naturalmente c'è un neo grosso come una casa. Ancora non so se posso fidarmi per quanto riguarda i pagamenti. Sì, ok, hanno sempre pagato, primo o poi. Il problema è proprio questo, se uno vuole vivere con il proprio lavoro, se vuole progettare di avere un appartamento e anche solo lontanamente avere una parvenza d'autonomia e indipendenza, deve poter contare su una entrata più o meno fissa. E io per quanto riguarda la tempistica di pagamento sono abbastanza flessibile, ma aspettare oltre i quattro mesi mi sembra un po' eccessivo. Oltretutto quello che trovo più indigesto è la poca chiarezza e l'impressione che stiano facendo i giochini per ritardare il più possibile il momento del pagamento. Certo le somme sono belle grosse, ma finora le ho viste solo sulle lettere d'incarico, di quelle contabili ne ho viste appena cinquemila. Ho chiesto semplicemente che mi venissero pagate le prestazioni svolte da gennaio a marzo, per un totale, tolte tasse e inps, di poco più 1300€ e ci stanno impiegando secoli. Ora, se per questa misera cifra stanno impiegando mesi, per tutti gli altri ventordici dovrò aspettare i prossimi 5 lustri futuri? Io con il lavoro ci voglio vivere, il che vuol dire potermi permettere sta caspio di autonomia tanto agognata dal sottoscritto!!
Con Walter va tutto bene, ogni tanto sono assalito da dubbi sulla veridicità dei miei e suoi sentimenti, ma a parte ciò tutto nella norma dei primi mesi di stare assieme. Quindi tutto sembra magnifico e bellissimo, l'altro sembra davvero quello giusto e ogni volta è come se il passato fosse stato solo una propedeutica alla felicità presente. Ovviamente le seghe mentali si affacciano soltanto quando lui mi è lontano, come d'altronde succedeva con gli altri. Sta succedendo tutto molto in fretta, sopratutto mi preoccupa come ho fatto in fretta a lasciarmi alle spalle una storia come quella con Simone. Certo, il sogno dell'altra volta è un segno che la mia psiche sia ancora in fase digestiva, ma emotivamente non mi pare di avere qualche blocco. Maledetto sentire e il mio distacco analitico, la mia fottuta epochè! Maledette lezioni di filosofia e modulo aggiuntivo di Husserl!!

venerdì 15 ottobre 2010

Dreaming a Dream

Sogno il mio ex e mi pare abbastanza preoccupante, visto che mi viene raffigurato come il ragazzo perfetto(!!!) o perlomeno di cui sarei innamorato. Che caspio sta facendo il mio inconscio?

mercoledì 13 ottobre 2010

Bolzano

Presa la decisione. Bolzano sarà la mia nuova città dei divertimenti, con Trento ho chiuso. Dopo l'ennesimo giro a vuoto, circondato da ragazzi senza alcuna minima cura nel vestirsi e per il proprio corpo, mi sono deciso a cambiare prospettiva spostandomi di città. A Bolzano si respira già tutta un'altra aria e soprattutto ci sono molti più ragazzi! Il livello di figaggine è molto più alto come pure le possibilità d'incontro.

martedì 12 ottobre 2010

La buccia di banana


E lo sapevo che il momento doveva arrivare. Me ne stavo così tranquillo in panciolle con la storia che sembrava dovesse filare per il verso giusto e al lavoro che sembra che tutti ti vogliano bene e tu sia utile per la società. Ma figurati, quanto può durare una cosa del genere? Il tempo di uno starnuto? Non ho affatto scritto in queste settimane sperando di scongiurare i miei tipici ribaltamenti di situazione, speravo davvero che fosse una sorta di maledizione buttata sull'ecosistema dei miei blog. E invece no, se mi sento tranquillo e felice non è perché vi sono dei validi motivi per esserlo, ma perlopiù perché mi accontento della superficialità di una situazione. Ok, ora faccio il punto della situazione.
Innanzitutto la buona notizia: mio fratello si sposa! Ce l'ha comunicato ieri a cena durante l'incontro settimanale con i genitori. Gli abbiamo fatto i complimenti, ma i miei hanno ripetuto la scena simile a quella accaduta il giorno in cui ho fatto il coming out. Sono rimasti in silenzio con un sorriso, ma senza dare traccia di essere davvero sconvolti dalla notizia. Siamo fatti così, la nostra famiglia ha bisogno di un tempo d'incubazione prima di comprendere una qualunque notizia importante. Forse tra qualche giorno o settimana li vedrò saltellare senza motivo in giro per casa presi dall'euforia e capirò che finalmente hanno compreso quello che è successo.
Ora le notizie brutte. Io e Walter ci frequentiamo da quasi un mese, ogni fine settimana sono a casa da lui, sto a dormire da lui, abbiamo fatto un'uscita a Verona e ho conosciuto dei suoi amici. Lui ha comprato un lettore BD e siamo andati da MW a comprare dei blu-ray per goderci qualche film, facciamo la spesa insieme e mi ha comprato la marmellata di fragole che mi piace tanto(quella biologica d'Asiago che costa di più). La situazione è quantomeno idilliaca, perché è un ragazzo sano, con un lavoro e non ha dipendenze strane da droghe e/o alcool. Certo storgo il naso pensando al fatto che a parte alcuni amici intimi e suo fratello(a cui è molto legato), né la sua famiglia(con cui ha rapporti molto distaccati) e né i suoi colleghi di lavoro sanno nulla della sua omosessualità e ci tiene a che non si venga a sapere. Un pochino storgo il naso anche per le spese futili e sciocche che fa(comprarsi l'Iphone 4° versione perché "è una figata", o l'impianto della Bose o i vestiti firmati anche se sono delle tamarrate assurde e quant'altro), per i film che gli piacciono che non sono neanche trash(2012, il film di Alvin Superstar, Il Matrimonio del Mio Migliore Amico, Final Destination 3, sono i titoli migliori...) ma peggio. Però ci si può pure passare sopra. Ieri però, al telefono, abbiano avuto una piccola divergenza di opinioni. Fondamentalmente ho infranto una delle basilari regole dell'amore, ovvero, mai raccontare al tuo ragazzo(sì stiamo assieme) tutta la verità sul tuo passato. Ho solo raccontato che è successo un paio di volte che mentre ero un pochino alterato dal grado alcolico mi son messo a baciare la mia amica e il mio amico in mezzo alla pista da ballo. E che ci sarà mai così di scandaloso! Walter ci è rimasto, mi ha detto che questo tipo di atteggiamento lo ha sempre infastidito e trovato squallido, che denotasse una scarsa... cos'era?... dignità, maturità o qualcos'altro, non ricordo bene. Insomma mi sono sentito giudicato e sopratutto disprezzato! Colpo basso e al tappeto. Mi son sentito male e quando mi colpiscano, per colpa del mio orgoglio e del mio stupido machismo, m'innervosisco e un po' me la prendo. Così in un attimo "tutto" il nostro rapporto è stato messo in discussione. E per l'ennesima volta mi sono sentito quasi rifiutato da chi proprio non me l'aspettavo, voglio dire, ho un'altissima considerazione di me stesso e non sono affatto abituato ad essere messo in discussione sulla moralità e coerenza delle mie scelte. Ma 'sti cazzi se mi faccio giudicare e lascio che un semi estraneo mi scivoli dentro e mi ferisca!
Però l'ho fatto e forse non sono affatto così bravo e tutto d'un pezzo come m'immagino di essere.
Ognuno ha ciò che si merita, non si scappa.

Crono

Ho bisogno almeno di un'ora per raccontare quel che succede. Posso condensare con un "sta andando bene, però...". I però sono piuttosto grossi, o almeno le paure che suscitano certi discorsi sono grosse. Non ha nulla che vada effettivamente male nella sua condotta di vita, solo lo sento un po' troppo legato all'idea del passato, a quello che ho fatto, a quello che ero, ai suoi ex, ai suoi vestiti. Molte cose di quelle che dice sono rivolte al passato, io al contrario sono un ragazzo che proietta avanti. Parlare del futuro per me è sentirsi già là e quindi il mio fare ne viene influenzato perché quel futuro sia il "giorno dopo". Ad esempio, il mio pensiero fisso è quello di essere autonomo e indipendente, quindi il fatto di avere un lavoro attualmente che non mi permette di avere una certa stabilità mi pesa, martellante, ogni giorno. D'altronde se non facessi così probabilmente non mi sentirei motivato dal muovermi da questa vecchia seggiola. Lo stare male è per me una propulsione al cambiamento e come logica è applicabile a chiunque, eppure quanti riescono a non sopportare più e quindi a cambiare perché gli è essenziale?
Sarò mica un ragazzo dalle tendenze suicide?
Presto, ho bisogno di raccogliere le idee e scrivere un post delirante catartico!

sabato 25 settembre 2010

Zero limits ON

Da qualche settimana son passato al nuovo piano tariffario della vodafone che mi permette di chiamare per 1000 minuti aggratis a settimana dopo i primi 38cent. oltre a 100 sms aggratis pure quelli dopo il primo. Cosa vuol dire? Che ho cancellato lo You&Me fatto con Simone che mi permetteva di stare ore al telefono con lui a costo zero. A dire il vero la cosa non era poi utilizzata così spesso nell'ultimo anno. Al contrario i 100 sms al giorno e le chiamate a costo nullo, da quando si è affacciata la presenza di Walter, si sta rivelando una scelta economica assai corretta.
Lo so, l'ultima volta ho scritto di essere stato quasi cacciato a pedate, ma è solo il mio modo di drammatizzazione della scena a renderlo così stonato. Si potrebbe dire che l'educazione imporrebbe nelle cose serie un po' più di calma, cosa che io non ho davvero mai imparato. Ho mai davvero fatto il filo a qualcuno? Intendo prima di portarmelo a letto. No. In caso dovevo giocarmi le carte giuste per farsi rivedere. Diciamo la verità, in amore ho solo sperimentato il colpo di fulmine, anche detto colpo della zoccola. Ma quegli innamoramenti che nascono con il tempo? Quelli che si costruiscono giorno dopo giorno? Nel sesso e nell'amore sono forse i campi dove sono impulsivo. E cercare di andare con calma, fare le cose a tempo, per me sono davvero difficili. Mi è difficile non lasciarmi andare a tutte quelle fantasie di amore struggente, quell'avvampare di stomaco e l'idealizzazione dell'altro. Dopo tutti questi anni avrei dovuto sviluppare un naturale acquietamento di tale tensioni, invece ho solo alzato una barriera tra i sentimenti e la ragione, ho innalzato il controllo della testa sul cuore. Non mi aspetto niente di ritorno, faccio quello che faccio in una sorta di masturbazione sentimentale, per godere dei buoni sentimenti. Li ho strumentalizzati. Certo il terreno dove mi coltivo non è così arido. Vi è tutta quella parte del sentire incontrollabile che non può fingere quando l'altro mi dà qualcosa. E quando succede ne rimango stupito, sono grato quanto un gattino abbandonato sotto una giornata uggiosa e fredda di pioggia che riceve la carezza calda di una mano. Cretino che sono, perché poi una semplice gentilezza vale cento volte di più. E questo lo dimostro negli occhi e nel sorriso che mi si spande sul volto. Un'arma a doppio taglio se l'altro poi pensa che mi possa accontentare. Col tempo cerco solo di accontentare il loro gretto desiderio di sentirsi a posto con la propria coscienza.
Dopo quella sera ci sentiamo tutti i giorni, al lavoro tra le pause, a pranzo, di ritorno sull'autobus, prima di cena e dopo quando mi trattengo con lui fino all'ora di andare a dormire. Un po' credo sia una cosa forzata quella di sentirsi così spesso, ma forse ci vogliamo illudere che sia già importante e speciale. Lui ha concluso una storia durata un anno e mezzo solo due mesi fa. L'ultima volta che ho visto Simone, un mesetto fa, ci sono finito a letto e mi ha investito con tutti i suoi ripensamenti di una storia durata tre anni e oltre. Nelle ultime puntate di Glee la consulente spegne la neo-relazione con il professorino perché lui deve prendersi il tempo di cercare sé stesso, per cui altrimenti rischia di ripetere un doppione della storia passata con la moglie. Avremmo forse dovuto stare entrambi in cella frigorifera per una maggiore manciata di tempo? Siamo solo alla seconda settimana di frequentazione e mi torturo fin da subito dal dubbio di quanto di quello che proviamo sia dato dalla situazione affettiva/effettiva tra noi due, invece che da quello che vorremmo provare.
Lunedì mi ha chiesto se avevo piacere a rivedersi mercoledì per una cena a Trento. Il secondo appuntamento, o forse il primo vero. Gli ho naturalmente detto di sì con tutto il trasporto romantico di cui disponevo, senza tralasciare di descrivergli quegli struggimenti per l'attesa che si leggono nei romanzi. Andata molto meglio. Anche il suo viso mi sembrava diverso, più bello, più interessante, più eccitante. Non so cosa sia scattato dentro di me, sembra che quel treno  un attimo prima sobbalzante su delle rotaie malmesse, ora si sia rimesso in linea e scivoli liscio davanti a sé. 
Abbiamo cenato alla Grotta, dove da galantuomo gli ho offerto la cena, ci siamo baciati lì nell'angolo del giardino esterno mentre eravamo soli. Ci siamo tenuti per mano dietro le mura di Piazza Fiera, mentre nessuno guardava e poi davanti alle carceri ci siamo lasciati un po' di più alla passione di abbracci e lingue. Quindi abbiamo deciso di viaggiare verso un parcheggio isolato(guarda caso quello davanti al mio posto di lavoro). Fortuna che ha una macchina grossa e no, non l'abbiamo fatto, giusto gli ho calato i pantaloni e m'ha sfilato la camicia. I vetri si sono appannati mentre la luce arancio dei lampioni si diffondeva attraverso la condensa.
  

venerdì 24 settembre 2010

Express

Passata una settimana dall'incontro e ho lo stomaco in subbuglio.
Sabato alle cinque del pomeriggio prendo la mia fida panda, metto in moto e prendo la direzione per Bolzano. Piccola fermata al distributore e già qui cominciano le figure di merda. Arrivo dentro alla piazzola e mi metto alla destra della pompa. Un signore esce dal negozietto e mi fa strani gesti circolari, abbasso la finestra(a manovella) e capisco un "giri... pompa... di là". Intuisco di dover girare e mettermi dall'altro lato, così vado avanti e faccio il giro. Il tizio dai baffi tedeschi mi guarda scuotendo la testa. Ancora i movimenti circolari con la mano, il segno della pompa e indica la macchina. Forse intendeva che girassi in maniera tale che il serbatoio fosse dalla stessa parte della pompa. La cosa ha senso, in effetti. Vado di retromarcia e infine accontento il benzinaio. Seconda volta che lo faccio in vita mia. La prima volta era andata peggio, non riuscivo a fare entrare la pompa e un po' di liquido l'avevo fatto uscire fuori, intanto un gruppetto di benzinai mi guardava bofonchiando. Il massimo poi è stato partire in terza che ancora mi chiedo come ho fatto.
Ad ogni modo, raggiunta la città di Bolzano, sotto uno scrosciare continuo d'acqua, mi perdo per una buona mezz'ora a girare per la stessa rotonda intento a leggere i cartelli per capire in che caspio di direzione dovevo andare. In mezzo al nulla, non trovando il paese "Comerano d'Isera o qualcosa del genere", mi viene il dubbio di non aver capito dove cazzo sta il tipo. A proposito il tipo ha un nome ed è Walter. Lo chiamo e mi dice che il paese è Comedo d'Isarco, ma che in realtà devo arrivare a "Pratisarco o qualcosa del genere". E 'sticazzi! A questo punto, vagando a zonzo per una strada mi metto a chiedere al Signore se per piacere mi fa trovare la strada. Così, preso dall'ispirazione, torno sul Brennero e proseguo dritto. Passo il lattificio della Mila, quindi entro in un paesino e lì mi infilo in una stradina che porta a Briè. Strada bloccata e intanto l'acqua scroscia.
Richiamo Walter e scopro che lui è in un parcheggio a poche decine di metri da me. Gloria ai Cieli. Parcheggio, scendo dalla macchina e per un attimo sono indeciso se portarmi dietro la borsa con lo spazzolino e il ricambio. Sì, perché anche se era il nostro primo incontro e nonostante non avessi ancora visto il suo viso e non fosse chiaro che ci facevo lì, per me ogni lasciata è persa. All'ultimo mi decido di fare il prudente e lascio tutto in macchina. Lui mi aspetta all'entrata di un condominio nuovo e chiaro. Sta tenendo aperta la porta, ci sorridiamo timidamente, la mano e due bacetti sulla guancia. Mi fa strada fino al quarto piano. Entro.
La casa è tenuta bene, pavimento lucido, tutto in ordine, non posso credere che ci abiti da solo e che s'arrangi con le pulizie. Pensavo che certe cose fossero prerogativa delle case dei genitori. Piccolo giro turistico dell'appartamento e poi in salotto. Siamo entrambi fortemente imbarazzati, provo a rizzare tutti i miei sensori per capire cosa si aspetta, cosa vuole e cosa prova, ma sento solo l'imbarazzo e il silenzio. Il cellulare mi suona più volte per i messaggi degli amici che mi chiedono come sta andando, questo mi permette di perdere un po' di tempo e non far pesare la mancanza di argomenti con cui intrattenersi.
Il suo viso non sembra affatto interessante, ha colori chiari, pelle pallida e capelli biondo-rossicci. Un dente davanti storto. Mi chiedo se non ho fatto l'ennesima cazzata. Vedo una pila di Dvd, mentre lui prepara la cena. Comincio a scartabellare i titoli e a fargli domande se ha visto questo o quello. Praticamente non ha nessuna base di filmografia frociarola e non. Degli horror ha visto solo final destination, dei romantici/commedie ha solo quelli di serie B, mi dice che praticamente non guarda mai al tv. Eppure appeso alla parete ha un 40" della Samsung che appena gli chiedo quanto l'ha pagato me ne sono innamorato subito: 2200€! E ha pure l'I-Phone quarta versione. E 'sti cazzi! Diamogli qualche chance in più, se lo merita!
Ceniamo e grazie ai film abbiamo trovato un argomento, anche se un po' fragile. Parliamo quindi di piante e del suo vizio di fumare. Finita la cena, passiamo a guardare un film. Tra i tanti ha pure Twilight che è uno schifo pazzesco ma uno se lo deve vedere almeno una volta per farsi quattro risate. Ci mettiamo sul divano e lo guardiamo. E lui riesce ad agitarsi e mettersi in ansia per la paura che Edward si mangi Bella. Simpatico. Se un film come quello lo ha fatto saltare un paio di volte, perché non mettere Final Destination 3 e così sperare che tra i salti e gli assalti al cuscino non finisca per aggrapparsi al sottoscritto e quindi far scattare qualcosina in più? Nelle ultime scene di questo film ci sono all'incirca 5 tentativi di morte di fila di cui solo 2 vanno a buon esito. Le scene veloci finalmente lo portano a tenermi il braccio. Peccato che il film non duri di più... lo convinco a riguardarci gli ultimi venti minuti di film, mi dice che sono un pazzo, ma lo fa lo stesso. E così si aggrappa molto di più. E a quel punto io avevo il mio braccio attorno alle sue spalle. Un primo bacio vicino agli occhi, uno tenero sulla bocca e poi l'altra mano sulla sua gamba, la sua su di me a sbottonarmi... svegli fino alle 4 del mattino. Gli chiedo se non gli dispiace rimanere un po' abbracciati e lui ne è anzi felice. In questo modo spero che mi chieda di restare a dormire e invece dopo qualche minuto mi fa che forse è meglio se ci rivestiamo e mi prepari per tornare a casa. Insisto un poco che ho un attimo di sonno, allora lui mi mette ancora più fretta e che in caso durante il tragitto di fermarmi da qualche parte. Infine fa il premuroso e mi chiede di mandargli un sms per avvertirlo che sono arrivato sano e salvo a casa. Rimango un po' allibito, ma alle 5 e qualche minuto sono infilato nel letto. Nel mio letto.

sabato 18 settembre 2010

Senza contegno

Yawn! Finalmente internet è tornato a funzionarmi, nello stesso momento in cui i miei sono tornati dalla Sardegna. Così tutti i miei progetti sulla casa libera e l'edizione di Uomini e Uomini condotta da me grazie anche all'ausilio di gay romeo, è andata in fumo. Poco male, ho avuto tempo per pensare. Probabilmente non abbastanza..
Dino, il ragazzo della chat non si è fatto più sentire, finché non mi sono deciso io a chiamarlo e anche in quel caso ha rimandato di una settimana l'incontro. Ho aspettato e neppure una chiamata. Ridicolo! Chi cacchio crede di essere per far aspettare il sottoscritto? Già volevo scaricarlo e in più se la tira? Avrei compreso e accettato se proveniva da uno che se lo poteva permettere, ma cacchio da uno che ha la faccia come un personaggio della Thun! Così l'ho contattato sulla chat e con poco garbo gli annunciavo che rinunciavo a Trento per Bolzano, poiché almeno i mezzi crucchi sono nettamente più prestanti dell'accozzaglia di gente presente a Trento. Faccio notare quanto sia disdicevole per un uomo non curarsi minimamente del proprio aspetto, che in quanto esseri umani, siamo animali che innanzitutto comunicano e prima ancora della parola, quando ci presentiamo, quando rappresentiamo noi stessi agli altri tramite la comunicazione(in toto), l'occhio è tra i sensi che maggiormente viene colpito. E non è che chiedo chissà cosa, semplicemente rispolvero il "mente sana in corpo sano!". Se io faccio lo sforzo di essere in salute, perché non dovrei pretendere lo stesso da chi mi vorrà stare accanto? Questo appunto cozzava nettamente con tutta la persona di Dino che in quanto mollaccione ricadeva nella categoria da me allontanata. Da quel momento non ci siamo più sentiti.
Cazzo, ha attaccato il mio orgoglio ignorando la mia richiesta di parlare. Ho fatto il carino e il gentile e devo pure essere preso ancora per il culo? da quello, poi? Cor cazzo!
Pensando di aver chiuso con le fottute chat, cerco di guardarmi attorno, più in là di Trento e più in là della chat. Poi mi dico, ok, torniamo sui miei passi. Tenendo ferma la città di Bolzano per buona, proviamo in chat a trovare gente di Bolzano. Detto e fatto. Trovo un profilo con diverse foto di cani, macchine, e il busto magro di un tizio. Ok, e fino a qua ci siamo. Leggo la sua descrizione e mi colpisce il fatto che è attento a quello che potrebbero sentire gli altri. No, non ci credo, alleluja! Mi dico, ok, proviamoci. Scattano un paio di messaggi. Lui molto carino a parole(nel suo profilo non si vede la faccia), ci diamo appuntamento tutte le sere. Una volta manca e il mattino dopo mi trovo un messaggio nella casella postale chiedendomi scusa e che  la riunione era durata più del previsto etc etc. Apriti cielo! Nono solo è scritto sul suo profilo, ma sembra davvero che lui pensi a chi gli sta di fronte! Ieri mi lascia il suo numero di cellulare, io gli mando un sms con il mio e la sera mi chiama. Stiamo un'ora e mezza al telefono. Parla molto il ragazzo, ma non mi dispiace affatto. La sua voce non è stridula ed è uno che ragiona(dirige tue aziende). Faccio un breve riepilogo:
- non è un vecchio o un ragazzino(check!)
- ha un lavoro ben retribuito (check!)
- non fa fatica a telefonare (check!)
- non è un tirchio (check!)
- s'interessa a quello che vuoi e a quello che vorresti (check!)
- ha una voce maschile che piace a me (check!)
- ha la vita fine (check!)
Di cos'altro ho bisogno per fissare un'appuntamento? Lo chiamo e questo pomeriggio(se il diluvio universale decide di non distruggere ogni cosa qui in Trentino) credo proprio che lo incontrerò...
In un angolo del mio cervello c'è una vocina che si pone una domanda: ma non è strano che abbia tutta questa fretta di conoscere il nuovo ragazzo? Nel senso, possibile che passati pochi mesi dalla rottura con Simone già mi senta così bisognoso di trovarne un'altro? sarà solo lo spirito della zoccola? o sono regredito a dieci anni fa, dove inseguivo come una necessità e un dovere l'accoppiarmi? Brividi e squallore! Anche da solo rimango sempre io, un ragazzo che ce la fa.

venerdì 10 settembre 2010

Voluttuoso

Sentirlo oggi è stato strano. La linea internet non funziona ancora e
da qualche giorno ho il grosso dubbio che il problema sia il mio
modem. La cosa sarebbe semplice da verificare, mi basterebbe provare
con un secondo modem. E io lo avrei, se non l'avessi prestato mesi e
mesi fa a Simone che peraltro non ha mai utilizzato. Così da alcuni
giorni mi capita di desiderare una sua chiamata. Perchè non lo chiamo
direttamente io? Innanzitutto non voglio che pensi che lo stia
cercando perchè mosso da chissà quali sentimenti romantici e secondo
perchè non vorrei prenderlo nel momento sbagliato. E lui di momenti
sbagliati ne ha spesso e volentieri.
Oggi ha chiamato e tra le prime cose che gli dico è che mi serve il
famoso modem. Lui invece mi dice che l'altra sera è stato bellissimo
che quando dorme accanto a lei pensa spesso a me e dice di aver fatto
un grosso errore a mettersi con lei... insomma le solite cose trite e
ritrite nell'immaginario collettivo dell'ex che sembra riprovarci con
te. Abbiamo parlato di molte cose, tutte stupide e superficiali, di
videogiochi, di come mettere a posto una rete internet, del sesso,
della storia con la sua Viviana e della nostra storia e "non troverò
mai più un ragazzo come te Carlo", "anche se non mi credi, io con te
stavo davvero bene, non come adesso con lei", "pernsavo che stando con
una donna avrei risolto il mio problema di accettazione" e bla bla...
ma vaffanculo! Lo dico qua, che il mio corpo non è affatto d'accordo e
sente già di desiderarlo. Vaffanculo! Che due palle! E ritornano le
stupidissime idee che "se lui non avesse" questo e quell'altro,
sarebbe l'uomo perfetto per me. Uffi, che palle! E se davvero era
l'uomo per me non doveva avere tutti sti stronzi di problemi, non
avrebbe dovuto fare il percussionista, ma un cazzo di lavoro più
normale e più equilibrato. Farò leva su una orrenda immagine di lui.
Penserò che se si è rifatto sentire è solo perchè gli ho detto quanto
guadagno con un corso che dura solo un mese, che sa di potermi piegare
con la sua bellezza in un attimo, perchè è uno scroccone, un parassita
mantenuto, un'approfittatore. Ecco, devo vederlo sotto quest'ottica,
l'unica che mi permette di non sfracellarmi immediatamente in uno
stupido sentimento smelenso e patetico: l'innamoramento!

martedì 7 settembre 2010

Senza di me

Forse è stato troppo, ieri notte ci siamo spinti più in là del solito.
Ok, può succedere che in discoteca dopo aver bevuto qualche cocktail e
qualche shot ti ritrovi a baciare una tua amica o un tuo amico. Magari
accompagni il tutto con una forte palpata alla coscia o al sedere,
così in simpatia. Può pure succedere che in periodo di magra finisci
pure nel letto dell'altro tuo amico gay, senza che questo cambi nulla
nel vostro rapporto. Ma ieri?
Ci siamo trovati a casa mia per fare una cena leggera e caricarci per
la serata a Bolzano nell'unica discoteca arcobaleno del Trentino.
Chiamiamo pure per farci mettere in lista e ci rispondono che la
discoteca è ancora in chiusura estiva, che stanno ancora lavorando per
la nuova location e che l'apertura è spostata agli inizi di Ottobre.
Nonostante questo non demordiamo l'idea di andare a Bolzano,
d'altronde Trento non offre assolutamente nulla, ma sopratutto facendo
un rapido giro nelle vie del centro, non vi è alcuna massa stimolante
di ragazzi carini. Davvero, io mi deprimo se tutt'attorno mi ritrovo
in una selva di anonimi, se poi sono anonimi brutti e senza alcun
senso d'abbinamento nel vestiario, è la morte mia. A Bolzano la musica
è di tutt'altro tono.
Dopo due bottiglie di vino decidiamo di partire e in un ora siamo
fuori dal parcheggio vicino a Piazza Walter. E d'un tratto possiamo
tranquillamente dimenticare di trovarci in una regione lontana mille
miglia da realtà molto più vive come Padova, Bologna, Milano. A me e
ai miei amici ci pare di venir catapultati nuovamente agli anni
universitari passati fuori casa. Mi sembra quasi possibile una vita
normale e la scimmia urlatrice che mi dice di andarmene dal Trentino
per qualche ora si acquieta.
Alla fine del nostro tragitto tra i bar ci fermiamo nel bar gay che
sta in Via dei cappuccini. Posto carino e tranquillo, buoni i
cocktail, mentre la clientela si dimostra poco interessante, tranne un
ragazzo con la barbetta che se ne sta solo al banco a bere il suo
cocktail rosso. Prima di andarcene mi avvicino a lui e con la scusa di
farmi spiegare la strada per una discoteca attacco bottone. Le prime
cinque parole filano lisce poi comincia a balbettare. Il mio amico,
che dopo l'ennesimo sorso al mio mojito è fuori come un melone,
comincia a ridergli in faccia in maniera sguaiata, non riesce a
trattenersi dalle risate e ride così tanto da farsi diventare tutta la
testa rossa. Fortuna che il tutto passa solo per uno scoppio
inconsulto di un ubriaco e così evitiamo la figura di merda.
Ovviamente dopo averci spiegato la strada, salutiamo e tempo quindici
passi scoppiamo a ridere in mezzo al silenzio della via. Sì, siamo dei
bastardi e non abbiamo proprio nulla in più degli altri, però dopo che
vedi un tipo carino al bancone da solo, con l'aria del "bello e
dannato" e ti decidi infine di avvicinarlo e scopri che la sua voce è
del tutto fuori dal viaggio mentale che ti eri fatto, un po' ci
rimani.
Nuova meta: il Rise. Si balla, si beve, si torna a casa, si va a
dormire. Tutti a casa mia. Tutti in camera mia. Esattamente non
ricordo quando è scattata la cosa, stavo mettendo il copriletto, lei
si era messa più comoda, si era messa gli occhiali. Lui è rimasto in
mutande, inerme. Stavo ancora vestito quando mi sono sdraiato di
traverso occupando entrambi i letti. Naturalmente mi sono trovato
davanti alla parte anatomica di lui più interessante. Era già
eccitato? le mutande se le è tolte da solo? Ho qualche buco su questi
particolari, ricordo però di essermelo trovato in bocca e di aver
chiesto a lei di farci vedere come fa e in caso ricevere consigli.
Piccolo buco di memoria. Probabilmente io che le lecco la bernarda e
le metto qualche dito in culo. Buco di memoria. Gli metto il
profilattico e poi via, lei che gode e lo vuole un po' ovunque, in
culo, non so. Mi dice pure che sono stronzo perché non partecipo, anzi
no, perché non la scopo. Ed effettivamente la scusa dell'essere gay
con l'altro sotto di lei a questo punto non regge molto. Buco di
memoria. Io che faccio venire lui, lei che si fa da sola. Fin.
Il giorno dopo sonnecchio quando sento la mia amica lasciare
l'appartamento e andarsene con un flebile "ciao". Io sono ancora
abbracciato a lui e ne approfittiamo per farci di nuovo, ma anche
stavolta io non vengo, mi accontento che sia solo lui. Due volte.
Perché mi capita di fare così? Di portarmi a letto qualcuno e non
lasciarmi andare fino in fondo? Ma sopratutto: che cazzo! Nel senso di
acciderbola e non dell'attributo. Per quanto stia cercando di andare
oltre all'orgetta di sabato e cerchi pure in scrittura di dargli poca
importanza, il mio piccolo, debole e stracciato senso morale in questo
momento sta arricciando decisamente il naso, tanto che ho paura di
trovarmi la faccia rivoltata all'insù(e percheccavolo "all'insu" me lo
da come errore, mentre con l'accento no?). Sarà un'altro di quegli
eventi che sembrano dover avere un seguito mentre invece si
sgonfieranno lasciandoci solo il ricordo. Un po' come l'aver fatto
sesso con il mio ex: certi eventi succedono senza aver per forza un
senso di continuità con tutto il resto... o no?

mercoledì 1 settembre 2010

Di notte tutti i gatti sono bigi

Simone è malato e rimane malato. Questa è una premessa che voglio fare a scanso di equivoci e ripeto per l'ennesima volta che ogni domanda sulla faccenda malattia sarà bellamente ignorata: non voglio parlare degli affari degli altri, ma solo dei miei cazzi.
Domenica, nel tardo pomeriggio, ricevo una chiamata, è Simone, il ragazzo con cui sono stato per più di tre anni. Mi aveva mollato verso fine Giugno, quando ancora stavo in Germania. Ho pianto per un giorno e poi mi sono ripreso. So già che la ferita verrà dimenticata tra un anno, ciò non vuol dire che smetterò di divertirmi o di tenere aperto il mio cuore. Semplicemente il mio inconscio è abituato alla presenza dell'idea, del pensiero di Simone.
Dicevamo, domenica ricevo una sua chiamata, l'avevo già sentito in settimana e ci eravamo messi d'accordo di vederci un giorno, così per salutarci e magari fare una partita col computer. Lo avevo invitato anche di rimanere da me qualche giorno, visto che i miei sono partiti per la Sardegna lasciandomi solo per 2 settimane. No, non pensate ad un disperato tentativo di riavvicinamento perché vi sbagliereste di grosso. Vero, ci sono state altre volte in cui ci siamo mollati per poi finire nuovamente insieme, ma non questa volta.
Torniamo alla chiamata. Mi dice che passava da me la sera, ma che sarebbe dovuto partire la mattina seguente. Non c'è problema, gli rispondo. Vado a prenderlo in stazione per le nove. A casa naturalmente mi faccio tutti i preparativi e le passerelle davanti allo specchio per risultare il miglior Carlo. D'altronde la dieta e la palestra casalinga avrebbero dovuto pur servire a qualcosa. Se a Mykonos non avevano apprezzato qui a Trento, vista la media della popolazione, avrei di certo fatto una buona impressione. Aggiungete che l'ultima volta che ci eravamo visti (all'incirca era Marzo) avevo quattro kili in più e nessuna libbra di muscolo, il minimo che potevo pretendere era un "minchia quanto sei dimagrito!" o almeno un "ti vedo in forma"(e 'sti cazzi!).
Arrivati a casa, ci mettiamo comodi in cucina e accendiamo il primo cannone, intanto io inforno una pizza. Lui non ha fame. Mi dice che ha caldo e se mi scoccia che si tolga la maglietta. Comincia il gioco. Lo conosco molto bene e credo voglia stuzzicarmi solo per vedere quanto maniaco sono. Gli gioco la stessa carta "allora non ti dispiacerà se me la tolgo pure io". Ah, quanto adoro la sua vita fine! Per non parlare della sua altezza(la regola della L è la più sopravvalutata e fuorviante che conosco!) e quei muscoli appena accennati per cui impazzisco. Ma mi do' un contegno, faccio qualche apprezzamento e lui ricambia. Almeno so di non fargli schifo. Si mette a parlare della sua partner(è al femminile, sì -domande sulla sua condizione non avranno risposta-) e dopo qualche minuto riceve proprio una sua chiamata. Mette il viva voce di modo che io posso sentirla. Strabuzzo gli occhi e sono colto da conati di vomito, la ragazza dice cose talmente riprovevoli al mio orecchio che non trattengo neanche per un secondo l'istinto di alzarmi e correre in stanza a sfogare l'orticaria. No, non era gelosia la mia, ma quando ho a che fare con donne patetiche che dicono cose patetiche io schizzo. Cos'è una donna patetica? Una che dice al proprio ragazzo che è tutta la sua vita, che piange perché non è lì con lei... wreeeek! Anche solo il ricordare mi fa tornare il pelo ritto dal fastidio. A donne del genere solitamente fracasso la testa con insulti e rimproveri. Odio profondamente questi comportamenti annullanti la propria personalità e dimostrazione di codardia! Simone mi ha inseguito per le stanze divertito. "Capisci con chi ho a che fare? in cosa mi sono imbarcato?". Io non rispondo, ma passiamo alla seconda canna e la pizza è finita. Il vino in tavola intanto è già arrivato ad essere quasi finito. Tiro fuori del buonissimo roast-beef e questa volta Simone non fa i complimenti. Mi permetto di passargli una mano scherzosa dietro la sua spalla, poi mi alzo e vado ad accendere la radio. La canna fa decisamente effetto e comincio a sentire la bocca anestetizzata e intanto si rolla la terza e ultima. La finiamo e a quel punto propongo di andarcene a vedere un film in camera mia. Lui mi fa che è troppo cotto e che per un momento vorrebbe sdraiarsi. "Vai tranquillo, non c'è problema". Occupa il mio letto, mi dà le spalle e quanto adoro la linea della sua schiena. Inizialmente me ne sto sulla sedia del computer, poi faccio partire il film e gli chiedo se posso mettermi anch'io sul letto. "Vai tranquillo, non c'è problema". Gli metto di nuovo le mani sulle spalle, gli chiedo se gli dà fastidio, ma dice che gli piacciono i miei massaggi. Scivolo con le dita lungo la colonna vertebrale fino a toccargli l'intera fascia dei fianchi e gli vedo la bocca aprirsi ad un piccolo gemito. Mi rimetto a massaggiargli la schiena, poi dietro il collo ed è evidente il suo godimento. "Sono senza forze". Ok, mi butto sul togliergli le braghe con la scusa di farlo sentire più comodo, lui resiste a parole per pochi secondi, poi mi sfuggono i palmi sul suo morbidissimo sedere e no vi è più alcuna resistenza. Giochiamo così ancora un po', con lui che dice che non dovrebbe, che gliel'ha promesso. Conosco bene il suo corpo, quali sono i suoi punti più sensibili e in un attimo scioglie le promesse e gli sfilo le mutande.
Ok, se vado avanti diventa un racconto porno, quindi mi fermo qui con la descrizione della nottata(anche perché scrivo dalla biblioteca di Trento e non vorrei proprio eccitarmi qui in mezzo agli studentelli universitari).
Ah, è stata davvero una bella scopata, fatta con passione e lui ha urlato divinamente. Sì, io trovo enorme soddisfazione ed eccitamento nel far godere l'altro e lo metto senza tante false cerimonie tra i miei pregi, anche se magari ad un colloquio di lavoro non sarebbe proprio opportuno appuntarlo tra le mie caratteristiche. Il giorno dopo mi ripete di volermi bene e di avermi pensato spesso. Io lo fermo, dicendogli che non deve farsi idee sbagliate, che no voglio tornare con lui anche se gli voglio molto bene. Mi chiede se ci rivedremo, gli dico di sì, è inteso che non passerà poco tempo. Sento dal profondo che ci vedremo davvero fra moltissimo tempo e questi miei sentori non si sbagliano. Non ho il cuore ferito e l'incontro mi è servito per capire meglio la sua situazione. So con certezza che non torneremo indietro e non lo biasimo affatto per le decisioni che ha preso ultimamente, gli auguro davvero che riesca ad essere felice in qualche modo. E io mi auguro sinceramente di trovare qualcuno come lui, ma senza tutti i suoi problemi.

lunedì 30 agosto 2010

Uomini a letto

Continua la mia assenza di velocità e sono costretto a scrivere il mio
blog inviando delle mail. Mi sento ribollire dentro. Il prossimo
lunedì inizia un altro corso di informatica, questa volta si protrarrà
fino a metà ottobre e anche se le ore a mia disposizione saranno
maggiori, il numero di giorni lavorativi saranno meno: solo tre giorni
a settimana e per otto ore ogni giorno. Poveri allievi! E io vorrei
tanto prepararmi come si deve, arricchendo ulteriormente le lezioni,
ma senza internet non posso far altro che ripigliare le cose già
fatte. E questo è il primo tassello di stress.
In banca, dopo mail supplicanti ai miei debitori, sono riuscito con
oggi a tornare su con il conto di ben 80€. Stare in tali ristrettezze,
con le prossime settimane in cui dovrò pagarmi i pranzi fuori casa e a
fine mese l'abbonamento del tram, aggiunge un'altro grosso tassello di
stress. Non sono un taccagno o un avido con i soldi, ma schizzo in
paranoia se comincio a stare sotto i 200€ sopratutto non sapendo
quando tale valore è destinato a lievitare. La cosa che aggiunge
scazzo e quindi stress, è il fatto che la cara agenzia mi deve ancora
pagare lavori fatti in Dicembre, seguiti dai mesi da gennaio a
febbraio. Non sto parlando di grandissime somme(2500€ in totale) o
perlomeno non grandi per un'azienda che con un corso ne piglia 70-80
mila(e probabilmente per i soli corsi da 40 ore)! E mi incazzo ancora
di più quando alle mie mail di sollecitazione non vengo cagato manco
pe' ù cazz', anche se probabilmente prima di mandargli un altra mail
dovrei controllare nuovamente il mio conto in banca, cosa che avrei
già fatto se non fosse per i problemi di linea(ancora scazzo).
Arriviamo agli uomini. Innanzitutto trovo strano, ma lo addebito al
periodo, che da quando sono tornato dalla Germania, ovvero da poco
meno di due mesi, mi senta come se fossi a digiuno di uomini da anni.
Strano perché è una sensazione che mi accompagna tutt'ora e davvero
non ha senso d'esistere! Ho già parlato del marocchino bianco senza
permesso di soggiorno che mi sono fatto una sera, aggiungiamo poi i
tre greci a Mykonos e poi ancora Dino, di cui ho parlato davvero poco,
ma con il quale sono finito a letto. Son già cinque e in tempi record
per il sottoscritto. Mai ho fatto così in fretta a passare da un
ragazzo all'altro. La mia storica media era di 1 ogni quattro mesi,
salvo restando quando ci ricamavo dietro una storia sentimentale per
cui il periodo si allungava di altri 4 mesi con la stessa persona.
Sarà che lo spirito della zoccola si deve rifare dei miei tre anni e
passa di monogamia, ma cinque in due mesi e neppure sentirli mi lascia
un po' sconcertato. Non per la cosa in sé, ma più pensando a me nel
passato. Che la mia sessualità con l'età si sia assuefatta e abbisogni
di un maggior movimento? Certo che se questo è il movimento devo
pensare di essere regredito con i gusti o il mio sesso è diventato più
sfacciato portandomi a lidi finora evitati. Di cosa sto parlando? Mi
era ancora capitato di farmi un ragazzo "in carne", solo una volta, ma
quattro di seguito mi sembra esagerato.
Avevo parlato della mia tattica di evitare la mia naturale propensione
verso i tipi loschi, aggirando il mio approccio istintuale utilizzando
il mezzo delle chat. Mi sembrava che come ragionamento non facesse una
piega. Tolto l'iniziale contatto visivo/fisico, mi sarei prima
accertato di non avere a che fare con un drogato, alcolizzato,
scroccone, approfittatore, mascalzone, maniaco depressivo con
complessi d'inferiorità, bugiardo, traditore e puritano del sesso;
superata questa fase era fatta, avrei trovato il mio prossimo ragazzo.
Probabilmente la mia lucidità latitava dopo la rottura con Simone, ma
ero davvero convinto che bastasse così poco per fare andare bene una
storia. Così scelgo Dino. Parliamo tanto. Universitario abruzzese che
vuole concludere qui a Trento la specialistica. Ha la mia età e non
mostra particolari segni di pazzia. E quindi andiamo a casa sua. E lo
vedo. Le foto non gli rendono giustizia. Ho già detto che non è
propriamente grasso, piuttosto grosso. Come dire che io non sono
propriamente gay, piuttosto un filantropo del cazzo, dove "il cazzo" è
il soggetto della mia ricerca. Probabilmente questi miei studi non mi
hanno fatto desistere dallo sperimentare come poteva essere stare con
Dino. Abbiamo passato tre sere/mattine insieme. Nell'ultima, di
ritorno dall'isola mikoniana, lo invito a casa mia. Gli preparo dei
piatti niente male per non avere nulla in ripostiglio. Proviamo a
guardare "Marie Antoniette", lui si addormenta all'incirca una dozzina
di volte e ad ogni suo risveglio è un ricominciare il film dall'ultima
scena vista. La serata così partita alle nove prosegue così
all'incirca fino alle due, dove, finalmente rassegnati, ci lasciamo
andare alle braccia di Hypnos. Io e lui nel mio letto, vogliamo
parlarne? Dino ha inoltre un piccolo disturbo di notte. Russa. Per
carità, non ho affatto il sonno leggero e davvero le mie orecchie
hanno perso un sacco di sensibilità a causa della mia mania di farmi
fare il solletico in discoteca dai sub-woofer, ma lui russa peggio di
mia madre. E roba che lo potrebbero denunciare pure i vicini. Fatto
sta che inizialmente ci addormentiamo insieme, lui sta nel lato
interno che sono premuroso e non vorrei mai che volasse per terra a
causa di un movimento involontario del mio inconscio. Poi alle tre, mi
sveglio dal richiamo delle tigri del bengala. Apro gli occhi
spaventato e il mio sguardo, l'intero mio raggio d'azione visivo, è
occluso dalla sua faccia. Gli occhi chiusi, la bocca a "o", ho davanti
a me una versione in scala 1:1 delle statuine della Thun. In quel
preciso momento finalmente il mio cervello si sblocca dal black-out
post delusione amorosa. "Carlo, va bene tutto, ma adesso, questo,
proprio no, cioè, lui no", è così che lentamente sguscio via e
m'abbarbico in soggiorno.
Il giorno dopo gli preparo un'altro pranzo succulento con le poche
cose che ho in casa(e la cipolla salva qualunque piatto), parliamo
ancora un po', del fatto che il 31 ha un esame e che quindi non ci si
vedrà molto. Colgo questo come un segno di aspettare fino a che abbia
fatto l'esame, onde evitargli stress inutile, prima di parlargli del
mio risveglio dell'intelletto. Lo so, sono una faccia da culo e
stronzo, ma davvero non mi sembrava il momento più adatto. Prometto
che ai primi di settembre lo chiamo per vedersi un pomeriggio e
parlare.
Ed ora ci sarebbe da parlare di Simone che è passato a salutarmi ieri
sera, esattamente il giorno dopo che i miei erano partiti per la
Sardegna. Magari domani...

venerdì 27 agosto 2010

Navigare stando fermi

Fantastico, sto provando l'ebrezza di non avere internet per una
intera settimana e speriamo non per molto di più! Da quando sono
tornato dalle vacanze la mia linea ha deciso di fare una drastica
dieta e ciucciarsi poco più di 2 Kb/s. Per lo meno posso sapere quali
dei miei siti è veramente leggero. Innanzitutto la mia posta
elettronica in versione Html(grazie google!), il mio blog(anche se per
scriverci devo mandargli una mail) e forse il Reader(no, il reader non
va). Ad ogni modo vediamo di raccontare la seconda metà di Mykonos.
Dopo i soliti pomeriggi passati in spiaggia, una visita al più grande
sito archeologico d'Europa(l'isola di Delos, dove ho potuto provare
l'ebrezza di scalare le gradinate che m'accompagnavano ai diversi
templi fino a giungere a quello di Zeus gridando "Fulmine di Pegasus")
e maledire quel bastardo che m'ha fottuto la fotocamera(privandomi
oltretutto delle foto ricordo di tutti i figaccioni che avrei
gentilmente condiviso con il mondo intero), dopo una nottata
trasformata in mattinata passata al Cavo Paradiso(bella discoteca dove
tutt'ora le mie orecchie cercano invano di riprendersi) e le decine di
shots a poco prezzo(come dice Bridget Jones, "almeno arrivati ai
trenta sopporto bene l'alcool"), saltando le varie scampagnate per le
terre brulle, lo stupendo territorio avido del verde ma ricco di
asperità, passerei a parlare del mercoledì zoccoleggiante.
Innanzitutto menzione speciale a Gigi che alla notizia della serata
non ha mosso ciglio e ha voluto accompagnarmi, appoggiando in pieno i
miei intenti. Insomma come avrebbe fatto con un qualsiasi altro
ragazzo. Sì, sinceramente mi aspettavo qualche resistenza,
considerando qualche episodio della nostra vita in comune a Verona.
Arriviamo al Pierro's dopo aver bevuto otto Corona al Minimarket
appoggiati al muretto di fronte ai nostri appartamenti che mi fa molto
vittoriano, ma in realtà parliamo di una stanza di 4 metri per 3, due
letti e due finestrelle simili a fughe del bagno che danno diretti
alla strada. Sullo sfondo parte l'intero album remixato di Lady Gaga e
capisco che le probabilità di trovare davvero qualcuno d'interessante
o che m'ispiri sia a livello del mare. Confido nella mia grande
voglia, oppure negli aumenti di gradi alcolici nel mio sangue per
farmi andare qualche impersonificazione piuttosto stereotipata del
gay.
A parte trovare la solita amica che mi butta addosso il suo pupillo
frocetto nell'intento di vincere la sua(falsa) timidezza, da cui
guadagno solo uno sguardo di timore(la mia barba per nulla curata non
è quella del bear e quindi non ricopro alcuno specifico ruolo
nell'immaginaria scala sociale delle fate), intorno non scorgo alcuno
sguardo che possa rivelare un solo lontanissimo interesse. Esco dal
locale, guardo da fuori l'intera situazione, Gigi mi saluta perché si
è fatto tardi e lui è stanco. Il Pierro's si svuota, mi ritrovo con
qualche decina di euro in meno e mille interrogativi e ancora tanta,
tanta voglia. Da qualche parte avevo letto di una chiesetta con
funzione cruising sull'isoletta. Mi dirigo verso quella più probabile
e la trovo piuttosto affollata. Tutti sono seduti ad aspettare, ma
nessuno sembra avvicinarsi l'uno all'altro. Mi ricorda la classica
fermata dell'autobus vicina al parco, dove le vecchine stanno a
braccia conserte dandosi qualche pacchettina al cappotto grigio mentre
sparlottano dei passanti. Mi metto seduto sul bordo e aspetto. La
gente siede più in là o passa avanti. Ho la pazienza di un toro, dopo
cinque minuti mi alzo, vado nel primo bar e ordino un blowjob. Il
barista mi fa: "Il blowjob lo faccio io a te o tu a me?", non capisco
e dico WHAT?, mi ripete la battuta, mi faccio due risate e gli chiedo
dov'è il bagno. Pago, torno alla chiesette, cambio posto, scegliendomi
un piccolo spiazzo dove mi sdraio. Mi addormento. Ripensandoci, non
capisco perché non ho insistito con il barista.
Passa del tempo e il mio sonno, attento ad ogni suono o movimento
diverso dal normale, mi sveglia alla presenza di un ragazzo che si
avvicina nella mia direzione. Mi sorride, io mi tiro su, lui mi tende
la mano e io l'accolgo. Sono mezzo addormentato, vedo il suo viso, mi
sembra carino, la chiesetta si deve essere svuotata. Non indago
ulteriormente sulla bellezza del ragazzo, vince lo spirito della
zoccola.
Parliamo un po' in inglese(che mi gasa un sacco, perché è una lingua
che non ho mai fatto alle scuole, ma l'ho imparato a forza di
videogiochi, musica, programmi per il computer e internet), lui è
greco, è arrivato a Mykonos da un giorno ed è in albergo con un amico.
Mi chiede se mi disturba la cosa, gli rispondo di no e mi raccomando
solo di non fare troppo baccano perché probabilmente l'altro sta
dormendo. Gli faccio ok. Arriviamo al suo albergo. E che albergo!
Piscina interna, lettini matrimoniali tutt'intorno, i faretti che
fanno tanto film americano e finalmente raggiungiamo l'appartamento.
Sì, perché altro che stanza d'albergo! Aperta la porta veniamo accolti
dal condizionatore e da un balcone con vista sul Mar Egeo. Do' uno
sguardo al letto, un matrimoniale occupato già da due persone. Una
addormentata, l'altra invece si avvicina a noi. Il ragazzo che mi
accompagna si chiama Babi e parla con il secondo in greco. Non ci
capisco nulla, ma mi ritrovo prima sui lettini esterni a fare del
sesso, poi in piscina(un freddo assurdo) e infine a fare un pompino
sul balcone vista mare a Ghiorgos(è la pronuncia del nome, come si
scriva lo dovrete chiedere a chi conosce il greco). Infine ci mettiamo
nel lettone che tiene tranquillamente tutti i nostri corpi. Il terzo
finalmente si sveglia e inizia un battibecco con Babi, io mi
raggomitolo su Ghiorgios facendo il tenerone e l'innocente chiedendo
se c'è qualche problema e che non vorrei creare casini. Il ragazzo mi
dice di non preoccuparmi e mi accarezza la testa dicendo di dormire.
Io mi stringo a lui e completo la scenetta da paraculo.
Il terzo deve chiamarsi Mikael e deve essere il ragazzo di Babi,
credo. Ad ogni modo, in una decina di minuti il tizio si è
tranquillizzato e si rimette a letto. E ricomincia il giochetto.
Ghiorgos va a dormire fuori mentre io mi occupo nuovamente di Babi con
Mikael. Soddisfatto Babi che va a farsi una doccia rimango solo con
Mikael e via di nuovo. Instancabile Carletto! E poi di nuovo Babi
fuori dalla doccia e infine vengo pure io.
Ora si può dormire, con le luci del sole che ricamano il giorno dietro le tende.
Dopo qualche ora mi sveglio, ricordo di avere con Gigi l'ultimo
appuntamento in spiaggia. I ragazzi cercano in tutti i modi di
rallentare la mia andata, mi portano brioche calde salate e dolci, mi
portano al buffet dell'albergo(gli inservienti salutano senza colpo
ferire), dove nonostante le mille leccornie mi limito ad un succo
preso a caso(naturalmente prendo l'unico che mi fa schifo: il
pompelmo) e Babi tenta in tutti i modi di avere il mio numero di
telefono. Naturalmente gli propongo di darmi il suo convincendolo che
lo richiamerò io, ma non subito perché così è più divertente.
Alle 11 e mezza riesco a raggiungere la pensione. Fuori ad aspettarmi
c'è Gigi con la sigaretta in bocca "Giusto in tempo!".

martedì 17 agosto 2010

Lettere da Mykonos

Abbiamo ormai superato la metà della vacanza. Ho fatto il mio primo volo in aereo e sono ancora vivo. Pensavo che avrei avuto molta più paura e invece nulla. Anzi ero molto eccitato, tanto da far sorridere un signore che ci sedeva accanto. Riesco ancora, nonostante l'età, ad entusiasmarmi proprio come un ragazzino, inoltre ci aggiungo tutti gli stati di meraviglia filosofica e incantata. E capisco di più quelle frasi già fatte, sdoganate come sproloqui, l'uomo ha fatto passi da gigante o guarda cosa è riuscito a fare l'uomo e tutti gli Osanna alla scienza e alle sue conquiste.
Scesi ci ha accolto il caldo e il territorio della Grecia. E Gigi ha cominciato a sbarellare, preoccupato per il troppo caldo e le notti da trascorrere in tenda. Preoccupato che in un camping le piazzole non fossero protette da alberi o tendoni. Così dopo una breve incazzatura da parte mia ci "accordiamo" per una stanza a 37€ a notte. Buona idea? Non so, stare attaccato alla città e a 20 minuti dalle spiagge... contando il fatto che ieri sono entrati a rubarci il portafoglio e la mia(per la seconda volta) macchina digitale... che palle! Avevo già fatto 200 foto fichissime! Che rabbia, non tanto per la macchina ma per le foto favolose fatte. Cazzo!
Vita gaya ce n'è, ma finora non ne ho preso parte. Sì, ci sono le zone nudisti/gay e due bar dichiaratamente froce(e ad insaputa del mio amico lo continuavo a portare in vicinanze di queste spiaggette), ma non capisco perché dovrebbe essere considerata una delle mete LGBT questa Mykonos: misteri del marketing! Mercoledì voglio provare comunque a buttarmi in queste zone rosse. Gigi? Credo che rimarrà a casa. Per quanto non abbia problemi, credo che vedermi all'azione(o vedere altri all'azione) sarebbe chiedere troppo. Oltretutto sembra che ai gay abbiano alzato il livello di tolleranza. Ovvero: se vedo nei pressi di una calletta rocciosa due tizi che si fanno un raspone(un pompino) non mi scandalizzo più di tanto, figurarsi i nudisti. Invece per il "mondo" etero queste cose toccano nel profondo valori quali la dignità, il rispetto, etc. Mi domando se prima di accorgermi fata pure io non fossi così attento al senso del pudore... insomma, la checca casa e chiesa esiste? sarà sullo stesso livello di esiste l'amicizia fra uomo e donna(esclusi i gay)?
Già la prima sera siamo usciti a sbaraccare e verso fine corsa siamo riusciti a recuperare sessanta eurozzi d'erba e un albanese originario dell'Inghilterra(ovvero, lui si è spacciato per inglese, ma gli albanesi parlano l'italiano tutti allo stesso modo e lui non è che si sforzasse tanto per camuffare il suo accento), naturalmente tacciato successivamente di averci rubato il portafoglio e la digitale(i pregiudizi son proprio una brutta cosa). Abbiamo fatto pure amicizia con due milanesi(donne) che ci hanno provato prepotentemente con Gigi. Così siamo riusciti a farci dare la macchina per raggiungere qualche spiaggetta sconosciuta dell'isola. Due ragazze della nostra età, piene di soldi e pronte ad aprirsi. Dopo la prima sera passata insieme in discoteca non si sono fatte più vedere, chissà perché... In tre anni che venivano a Mykonos, mai una una volta hanno provato ad esplorare l'isola oltre alle solite tappe turistiche. Noi invece le abbiamo subito portate ad una spiaggetta tranquilla, bellissima e calma. Mi sa che l'idea che ci eravamo fatti io e Gigi dell'isola e della vacanza, meno caotica e meno fashion di come in realtà è, fosse distante dai desideri delle due milanesi. Ad ogni modo, l'isola p completamente invasa da italiani, sopratutto di napoletani. E con loro in giro fatico a distinguere gli etero dai gay. Per il mondo gay qui a Mykonos non è stato sufficiente dimagrire e le lampados, se non sei fichissimo e con la tartaruga non ti caga nessuno. O almeno in spiaggia. Certo poi avere accanto Gigi non mi semplifica le cose. In moti penseranno che siamo una coppia, oppure, dato che lui è più prestante del sottoscritto(più abbronzato, più magro, più palestrato, più alto, ...) le occhiate sono tutte dirette verso lui -maledetto!-. Mercoledì lo ripeto, proverò da solo a infilarmi dentro qualche bel posto dove avviluppare le mie brame verso le spalle di qualche bell'adone.

lunedì 9 agosto 2010

Faul

Venerdì si parte!
Ma vediamo che ho fatto la scorsa settimana. Niente di particolare, ho fatto una giornata in ufficio e visto come è andata la prima volta mi hanno reclutato per altre tre giornate. Non è cosa di cui essere particolarmente felici o orgogliosi, soprattutto considerando il fatto che sono giornate che non vengono affatto pagate... spero non diventi un abitudine. Almeno che per questi servizietti non velocizzino di molto le pratiche di pagamento. Ecco, magari per questo potrei anche concedermi. Appena avrò del tempo libero mi metterò a cercare un lavoro un po' più seriamente. E per fare ciò non devo fare chissà cosa, finora posso sostanzialmente dire di non averlo cercato. Mi ci sono trovato dentro a questi corsi anti-crisi, ma davvero non ho idea di quanto la festa possa durare, di più mi chiedo quanto posso sopportare sta cosa dell'essere pagati dopo mesi e mesi. Voglio dire, quanto mi è effettivamente vantaggioso questo lavoro? Certo, il compenso è molto alto(dai 67€ agli 85€ l'ora, lordi), ma se ti pagano una volta ogni sei mesi e solo della metà del compenso non è che mi faccia molta differenza con un lavoro qualsiasi, anzi ci rimetto! E io ho tanta voglia di andarmene fuori dalle balle dalla casa dei miei genitori. Trovo quasi raccapricciante l'essere ancora nella mia cameretta da semi-adolescente. Dovrei forse aspettare di aver comprato una mia macchina? Potrei risparmiare fino a raggiungere i 18mila necessari per coronare il mio sogno di avere una fottutissima Mini. La adoro e sembra che Trento e qualunque altro posto in cui metto piede sia invada dalla loro presenza: la voglio!! D'altronde me lo merito no? Scegliete voi il motivo per il quale.
Questo ultimo fine settimana è stato esilarante, ma da quando sono tornato e mi sono mollato con Simone non ce n'è uno che sia passato nell'anonimato. Siamo stati alla discoteca al Lido e complice anche l'Alessandra che è venuta a trovarmi, ho bevuto un po' più del solito(mezzo litro e più di lambrusco, mezzo di birra, 3 rum e pera, 3 mojito...). In discoteca suonava la musica funky anni '80 ed è stato decisamente festone. Che poi non so come sono finito a fare lo spettacolo a tre sulla pista, quello dove io, Michele e Lorenza ci passiamo slimonamenti violenti l'uno con l'altro. E chissà come avevamo il butta fuori dietro le nostre spalle, non so se voleva aggiungersi pure lui o assicurarsi che non scadessimo in qualcosa di peggio. Ma chissà poi perché in queste occasione mi sento di stuzzicare la Lori con certi gesti. Mi hanno detto che mancava poco che la possedessi sul divanetto. E non c'è stato nessuno che ha chiamato la polizia per interromperci. Lo trovo un po' strano. Voglio dire, si sente tanto di gay ammoniti di qua e di là di comportarsi in maniera "sconveniente", ma se poi una coppia "etero" fa le stesse cose e anzi osa di più, nessuno che alzi la mano. Chiamiamola ipocrisia, ma non accontentiamoci. Poi ho incontrato gli amici di mio fratello, ma non ricordo affatto cosa gli ho detto. So solo che deve essere stata una torta di parecchie decine di minuti, tanto che Ale si è preoccupata che non stessi per fare casini nel locale e ad un certo punto Michele mi ha portato via da loro. Mah... ad ogni modo sembra non abbia detto nulla di offensivo alla fine, solo lo sguardo degli amici di mio fratello era un po' stralunato, ma può vuol dire un sacco di cose, no?
Di ritorno a casa(siamo arrivati verso le 5, il che a Trento è come aver vinto la lotteria nazionale) dopo secoli sono andato in bagno a vomitare. Non mi succedeva dalla prima metà degli anni 20(i miei, non di Cristo). Fatto sta che il giorno dopo la Lorenza mi scrive "Ho dormito di un male... neanche quattro ore... mi hai fatto venire una voglia assurda... se un po' cattivo con me...", possibile che sia talmente all'antica da sentire ancora tutti gli strascichi di un'orgoglio maschile? Su certe cose sono davvero ancora troppo immaturo e ridicolo.

lunedì 2 agosto 2010

AmandoMi

Eccoci. Dopo mesi di testa impegnata sul lavoro e sulla vita in Germania, sono giunto allo stacco. Sono nell'ozio e posso raggruppare i miei pensieri e tirare i nodi della mia vita. Finita la storia con Simone, finito il mio periodo di formazione è ora che pensi davvero a dar cambio al ragazzo e fare entrare l'uomo. E mi è un po' duretta pensando che il 13 parto per Mykonos. Magari ritardo ancora di qualche settimana l'arrivo della pianificazione di come sarà la mia vita da adulto? E questo sabato poi c'è una capatina a Desenzano con Michele. Le intenzioni sono tutte rivolte a trovare un bel localino gay e poi magari passare la nottata in qualche discoteca. Non ho ancora ben capito come Dino si diverta. Intendo, parlandone mi è sembrato che snobbasse la classica discoteca unz-unz e preferisse un qualche palco con musichette alternative. Io invece adoro muovermi da paziente colpito da ictus ad ultimo stadio sopra il cubo! Ho messo, per così dire, in pausa anche la relazione di conoscenza con lui. Oggi torna a casa dei suoi, sarà quindi lontano centinaia di kilometri e non ci vedremo prima del 20 Agosto. Direi che le settimane di distacco saranno sfruttate a dovere per non rimpiangere il non aver goduto appieno il periodo da single utile a superare la storia durata tre anni e passa con Simone. Vediamo, nelle ultime frasi do' per scontato che:
  1. io e Dino faremo coppia
  2. a mia discrezione c'è sempre un bonazzo pronto ad accogliermi 
perché è ovvio che la mia vita sia all'insegna della riuscita. 
Davvero non so perché ho questa convinzione e non ho neppure idea da dove venga. Un po' deve essere colpa dei milanesi per cui lavoro e per i successi che valorizzo oltremodo dentro di me. Sarà il pensiero positivo? sarà una difesa contro il vuoto che mi attanaglia da quando Simone se ne è andato dalla mia vita? sarà che mi sono attorniato da persone con cui sto bene e che stanno bene e non hanno timore a dirmelo? intendo, che sono una brava e bella persona, non che loro stiano bene di per sé. Forse anche quello, non lo so. Sento di nuovo i deliri di onnipotenza, di avere il mondo che ruota e io piccolo passeggero ma con enormi possibilità. Lo so, non durerà ancora per molto. Presto mi ritroverò a fare i conti con un lavoro che non mi assicura una pensione e neppure una certa continuità di guadagno. Sì, perché io lavoro a chiamata, manco fossi un professionista, mentre invece sono un ragazzino che ha appena cominciato ad affacciarsi al mondo del lavoro. Non ho neppure idea se devo aprirmi una partita i.v.a. o se dovevo aprirla già da molto tempo dato che guadagno al mese molto più di 5mila eurozzi. Ok, questa estate mi informo su quello che devo fare per lo Stato italiano... ma non basta pagare già il 20% di quello che prenderei senza tasse? 
E fra due settimane parto per le vacanze! Da quando ho concluso la mia formazione (prima l'università e poi il corso post laurea nelle PMI) son tornato a leggere i miei adorati romanzi e sopratutto ho cominciato a fare delle vacanze! Mai fatte finora, dovevo starmene a fare il cameriere per pagarmi la vita a Verona e mai ho risparmiato abbastanza per godermi dei viaggi fuori porta. Ma dall'inverno dell'anno scorso sto godendo del non essere più un universitario squattrinato! Capodanno ad Amsterdam e ora Ferragosto a Mykonos! Si apre una nuova era, una nuova fase della mia vita! Benvenuta!!!

giovedì 29 luglio 2010

Simpatetico?

Mi sento preoccupato di come sto gestendo la situazione con Dino. Voglio dire, venerdì scorso ci siamo trovati bene insieme, a parlare e a farci le coccole. Abbiamo pure provato a fare qualcosa di più, ma il mio pennello dentro la plastica sembra che si senta un po' imbarazzato. In questi giorni mi sono pure allenato alla masturbazione indossando il guanto giusto per confutare il fatto che non fosse solo una questione di abitudine. La masturbazione è venuta bene. Sarà qualcos'altro? Non vorrei spararmi la storiella che esco da una lunga relazione e che sono ancora legato emotivamente con Simone. Forse Dino non è fisicamente il tipico ragazzo che avrei avvicinato, quello che quando lo vedo al bar lo punto, mi avvicino, gli dico qualche frase diretta e lusinghiera e poi si combina qualcosa a casa mia o a casa sua. Sì, per quanto la maggior parte dei gay mi odi per questo, in giro c'è la possibilità di approcciare qualcuno pur non sapendo al 100% che quello è gay. Io mi butto e quando lo faccio raramente me ne vado a bocca asciutta e le volte che è capitato è perché in fondo non lo volevo davvero. Manie di grandezza? E chissene.
Tornando al discorso principale. Ho un sacco di dubbi in testa sul rapporto tra me e Dino. In giro si dice che se uno ti piace non ci si dovrebbero fare certe domande, io però me le faccio lo stesso. Dino, lo ripeto, esteticamente non è il mio tipo. A me piacciono i ragazzi che si curano un po', con la vita fine, che hanno quel volto da fanciulletto ingenuo. Dino invece è piuttosto tozzo. Non è grasso, o almeno non mi è sembrato eccessivamente grasso. Grosso, sì. La pancia più che spuntare fuori, si allarga. Ha i capelli arruffati, ricci e ribelli, neanche lunghi. Si potrebbe dire il classico ragazzo che cade nella categoria dei comunisti. Un po' trasandato, ha un fare da panda sbadato. Fisicamente non rispecchia il mio classico tipo. D'altronde sono stufo di buttarmi in qualcuno senza neanche conoscerlo, che poi scopro essere uno spacciatore, o essere stato in galera per aver stuprato la madre, o vicino ad essere messo in comunità e sul pendio del suicidio. Finora puntavo, ci andavo a letto lo stesso giorno e poi vedevo se riuscivo a tenermeli vicino. Magari è pure giunto il momento di fare le cose in maniera più seria. Magari prima di portarmelo a letto vedo se è in grado di mettere in fila quattro pensieri in ordine logico e non sparso. Magari è ora che invece di ascoltare, anzi, farmi portare dall'omino qui in basso, mi faccia guidare un po' dai piedi. Intendo che magari essere un po' più obiettivi e valutare con chi possa avere delle chance reali di avere una storia seria, non sarebbe affatto una cattiva idea. Il problema è che non ci sono affatto abituato e quindi mi sorgono un sacco di dubbi.
Lo sapevo che a forza di fare il superficiale un po' mi lasciavo condizionare e lo diventavo!
Con Dino mi trovo bene. Siamo usciti dal vivo solo una volta, in cui ho finito per dormire a casa sua e oltre a farci le coccole, abbiamo parecchio parlato. Mi piace, lo trovo simpatico e alla mano. Semplice e abbastanza diverso da mantenere il mio interesse. Ho tanta voglia di passare più tempo con lui, di conoscerlo e vedere com'è.

mercoledì 21 luglio 2010

S'alza il vento

Questo non è caldo, è un aria che soffoca. Ieri mi ha chiamato Simone. Si è fatto sentire e il mio cervello si è sentito d'un tratto nella completa confusione. Era ubriaco e andato, mi dice che ha ancora dei dvd miei e che vuole ridarmeli. Rimango in silenzio. Mi parla come se fossimo amici, come se non ci fosse niente di anormale. Ha già voltato pagina e l'ha fatto in fretta. Capisce il mio disagio, gli dico che per me è ancora presto, che se solo lo vedessi non potrei fare a meno di volergli bene e che con lui non posso fare altro. Mi rifaccio per come l'ho trattato l'ultima volta. Mi dice che sta con una cubista, ché si è innamorato. Gli dico che non gli credo e che farebbe bene a non dirmi queste cose che mi fanno incazzare. Gli dico che se proprio sta con una cubista, non è di certo perché ne è innamorato, ma perché lo rifornisce di droga ed è talmente fatta pure lei che non richiede neppure attenzioni sessuali. Mi risponde che lo conosco e ridendo mi dice che è proprio così. Magra consolazione, ma in realtà se me ne importa è solo per orgoglio. Mi vuole assicurare che appena esce Guild Wars2 lui ci sarà e che gli piacerebbe giocare con me, che con me si diverte e che appena avrà di nuovo internet spera di vedermi connesso su GW per fare qualche dominazione. Gli ripeto che ci proverò, ma che per me è ancora difficile. Faccio la Drama Queen.
Nel fine settimana appena passato, sono giunto alla conclusione che devo smettere con gli abbordaggi istintuali, che anche se vanno a buon fine, inevitabilmente questi sono gentaglia con storie da carcerati o maniaci depressivi, alcolisti, sensi d'inferiorità e chi più ne ha  più ne metta. Mi interessano i problematici, che hanno vissuto situazioni quasi estreme, perché son convinto che abbiano toccato la vita molto più degli altri, che abbiano sentito la realtà, quella dura, senza fiocchetti e ruoli sociali preconfezionati. Ma poi sono loro quelli sbagliati per me, stavolta quindi voglio provare a cambiare approccio. Dato che non sono in grado di tenermi fuori dagli incasinati quando ne vedo uno, ho bisogno di un muretto protettivo. E allora torniamo alle fottutissime chat. Ricordo che l'esperienza passata durò soltanto per un incontro. Venerdì ho già fissato un incontro con un ragazzo. Mi sembra simpatico, parla tanto, ma ci troviamo bene. Vorrei proprio riuscire a scegliere la persona senza la superficialità dell'immagine. Certo, senza esagerazioni. Le foto ad ogni modo son sempre una bufala, voglio dire, faccia buona, il corpo si vede solo in un giaccone invernale, ci chatti e lo trovi interessante e simpatico, pure intelligente. Quindi lo incontri e già il giorno prima ti avvisa che è più "grande" di te, nonostante abbiate al stessa età... staremo a vedere...

sabato 17 luglio 2010

Welcome new Century

Nel post precedente sono stato molto gentile nei miei confronti. Ho dato l'impressione si essere stato molto tranquillo con Simone al telefono, ma non è stato così. Sono stato cattivo e crudele. Gli ho dato del codardo e ho cercato di farlo sentire in colpa per la sua situazione, che non è pesata solo su di lui ma anche sulle persone a lui vicine. Che ormai mi andava bene qualunque sua decisione, perché ormai ero stanco e senza forze. E mentre lui mi ripeteva di avermi voluto davvero bene("la persona a cui ha voluto più bene"), io rimanevo atono, freddo. Non gli ho affatto detto che lo amo, che gli ho voluto bene e quant'altro. E quando al telefono mi ha salutato ripetendomi "ciao" milioni di volte io rispondevo solo con un incurante "sì".
No, le storie d'amore e la vita in generale è fatta molto più di cose non dette e confuse, non vi è come nei film una trama chiara e definita, i sentimenti non sono delineati dalle parole. La vita ha tutta la consistenza del pensiero, non della parola. Continuo a sperare che nonostante la telefonata, lui non abbia dubbi sui miei sentimenti. Avrei sollievo a sapere che un po' mi pensa, io lo faccio ogni giorno. Ripeto nella mia testa "Simone ti amo", come se in questo modo potessi alleviare le mie colpe. Sì, mi sento un po' in colpa per come l'ho trattato, ma ancora di più per come mi sto comportando da dopo che abbiamo chiuso. In Germania ho sofferto, ma tornato a casa non ho fatto altro che buttarmi nel lavoro e nel divertimento. Nel mio tempo libero mi sento felice, mi sento più integro, meno appesantito.
Assaporo in maniera diversa quello che faccio, anche con i miei amici. O forse è solo una mia impressione.
Sabato scorso dopo aver partecipato alla festa in paese dei Porteghi, sono andato con Michele in Piazza Venezia, lì la notte diventa un luogo di batuage(non so se si scriva così). Cinque minuti ed ero addossato ad un muro con un ragazzo di cui non capivo bene che faccia avesse, perché quando bevo un po' la realtà mi lascia solo la sua impressione, libera dai contorni, sento tutto più indistinto, ma sento bene il mio corpo e il mio cuore, i miei desideri e le mie energie. Ero con questo ragazzo a ravanargli la bocca e nella pausa tra un bacio e l'altro lo guardavo dritto negli occhi contenti e gli sorridevo. Sembrava stupito e sognante, appagato per il solo fatto di stare tra le mie braccia. Mi sentivo bene. Entrambi attivi, non avevo neppure alcuna intenzione di portarmi oltre a una grossa palpata e l'assaporare il suo cazzo. Lui ha mimato un approccio da dominante, ma con me non funziona soltanto volerlo. Oltretutto non avendolo mai fatto prima, ogni tentativo è destinato miseramente a fallire. Ci siamo spostati, mi ha portati più dentro la piazza, più vicino alla strade del centro dove sfrecciano le macchine, lì ci siamo sdraiati, buttati con foga nell'erba, a toglierci i vestiti e a cercare con la bocca il cazzo dell'altro. I pantaloni corti dell'estate sono scesi subito. Ma io preferivo averlo davanti a me, riuscire a guardarlo in faccia e baciarlo per vedere di nuovo i suoi occhi e il sorriso e i complimenti che rivolgeva al mio corpo. Mi ha rivoltato a faccia a terra, ha provato ancora, poi si è accontentato di sfregarmi la cappella sul mio culo. Mi è piaciuto e devo aver fatto un po' di casino. Alla fine si è alzato e io sono rimasto seduto a pigliarlo un po' in bocca. Alla fine se l'è menato per un po' ed è venuto. Non so dove, fuori, da qualche parte. Io non ho concluso, non m'importava, mi ha aiutato ad alzarmi e abbracciati e baciandoci ancora siamo andati a cercare Michele. Ce lo vediamo venire incontro agitato, ci dice che è arrivata la pula e che vuole andarsene via in fretta perché ha paura. Saluto il tizio che vuole lasciarmi il numero, ma gli dico che ci vedremo in giro. Michele mi dice che sono stato con un marocchino, mentre io ero convinto che fosse bianco e albanese. Avrà ragione lui.
E domenica siamo stati al lago di Garda. Magnifico posto, mi sono sentito in vacanza, a Portocervo, anche se non ci sono mai stato. Quei tetti rossi, visti dalla strada in alto, mentre scendevamo con in là il lago immenso, che sembrava un mare accolto dalle montagne. Un'immagine fantastica. Bello, mi son sentito bene. Tutto il giorno in qualche metro di spiaggia rocciosa e la sera in giro per Malcesine, bella città, buona la pizza. Sono stato bene.
E questa settimana deve ancora finire, ma all'aperitivo per la festa di compleanno di mio fratello ho scambiato qualche battuta con un'altro ragazzo, Ramiro, biondino e con capello corto e ribelle. Un bel ragazzo, peccato che si arrivato verso la fine. Ho dovuto solo guardarlo per avvicinarlo e in fretta dirgli che speravo di rivederlo presto, lui mi ha sorriso dicendomi che gli avrebbe fatto piacere. Non ci scambiamo i numeri, gli dico se passa per quel bar spesso e lui mi risponde di sì e quindi che contavo di rivederlo. Mi sorride e mi saluta ancora mentre gli altri mi portano via, perché domani si lavora(non io). Il giorno dopo chiedo a mio fratello se sa qualcosa di più di questo Ramiro e lui mi dice che è stato dentro perché ha fatto il fattorino di coca per la Trento bene. Una merda, neeext!

lunedì 28 giugno 2010

Anime Perse

Ci siamo, il periodo è finito. Si torna presto a casa, in Italia. Niente lavori fissi, lunedì comincio un corso di 100 ore a Cles. Vengo pagato bene, sei ore al giorno, dal lunedì al giovedì. Una settimana fa avevo pensato, romanticamente pensato, di stare per il periodo di docenza a casa di Simone. Faccio troppi pensieri romantici e succede sempre che queste mie scene mentali vengano deluse e negate. Così m'incupisco e m'incazzo. Sono anche senza forze per sopportare l'intera situazione, a prendere decisioni, a cercare di rincorrere e accalappiare, a trattenere per il colletto ogni speranza e trascinarla per dei momenti paradisiaci. Ma che non sono sufficienti, non sono abbastanza, anche perchè vengono troppo tardi, forse. Possibile sia stata tutta una conseguenza alla mia partenza per la Germania? Volevo in effetti che questa distanza e questo tempo di tre mesi potesse mettere un pesante paletto con il passato, la fine di una condizione instabile, che si creasse quello stacco necessario perché si cominciasse a vivere la storia finalmente come la volevo io. Un amore equilibrato, con delle reali premesse per un futuro insieme. E invece... ma tanto tutti se lo aspettavano, tutti lo sapevano e forse ora saranno contenti e soddisfatti. Ha fatto una scelta e mi ha chiamato. Gli ho risposto, lui mi dice che è meglio troncare la storia. È una filastrocca che ho già sentito. Ma io non ho le forze per mettermi a controbattere e poi non c'è più nulla, non c'è una ragione perché il mio progetto sia meglio del suo. Non rimane più molto tempo. Lui ha deciso. Se deve finire vuole bruciarsi fino alla fine. Rimanere solo cenere bianca. Niente io e lui, magari in una stanza di ospedale, niente ultime settimane, ultimi giorni, ultime ore. Niente più romantiche tenerezze, niente più amore, niente più calore tra noi, o intimità. No, meglio bacco, l'oppio, l'assenzio. Che valore ha l'amore, che forza? Viene sistematicamente schiacciato da queste cose. Quale forza? Quale bene? Per amore... niente. Non c'è niente.
Mi ha chiesto se mi andava bene. Gli ho risposto che la mia opinione non ha alcuna importanza, non ha neppure senso chiedermelo. Non ho più le forze per convincerti o per discutere. Qualunque sia la tua scelta, a me sta bene. Capisco che hai paura e sei disperato, e davanti a questa situazione non scegli di divertirti, ma di ritirarti cercando di scappare. Non riesci neanche tu a sopportare tutto questo. E io sono senza forze. “Ti ho voluto davvero bene e ti auguro di essere felice”, dovrei ringraziarti? Simone questa volta è finita sul serio, ti ho detto che per me e per te non dobbiamo più sentirci. Non possiamo stare insieme in nessun senso, perché non posso starti accanto senza provare tutti i desideri di questo mondo. Perché non posso fare altro che amarti in questo mondo. E non posso permettermi neanche di lasciarti senza rabbia, senza essere arrabbiato con te e la tua scelta. Io non posso proprio, perché se rimango con l'idea di volerti ancora bene, se dovessi ancora pensare che tu sei una persona buona, una persona bella, non potrei fare a meno di idolatrarti, di amarti e di comportarmi di conseguenza. Di appoggiarti e di starti accanto in qualunque modo.

martedì 15 giugno 2010

Partecipo

Ci provo, a scrivere. Sento le dita molli sulla seconda falange, mentre le estremità sono anestetizzate. M'impossessa una stanchezza indecisa, senza forze per farmi chiudere gli occhi e dormire. Non voglio dormire, voglio lasciare il cervello andare, perché sono convinto che stia elaborando qualcosa. Da qualche parte il mio spirito sta rispondendo a quello che oggi sta succedendo. Il mio cuore tace, aiutato dal mio silenzio e dal fare finta di nulla. Esiste un blocco in me, un vero interruttore delle emozioni. Verso il dolore e la sofferenza, mia, quella propria, quella che dovrei provare non per empatica affezione, la sofferenza che parte da me. Mi dà l'impressione di non avere un cuore, di non avere uno spirito. Dove si nasconde? Riesce ad emozionarsi per l'amore, per i ricordo, per un sorriso, per un piccolo strappo di cielo azzurro, ma il dolore della perdita, la sofferenza mi lascia solo una pianura deserta, senza prati, un campo sconfinato e silente. Dove sta la disperazione? Si fa presente solo quando devo sceneggiarla? Mi preoccupo di come, prima o poi, si riverserà nella mia vita, mi chiedo in che modo. Forse una sera, come è già successo a Verona, ascoltando una canzone d'amore, scoppierò in lacrime e non riuscirò più a fermarmi, magari facendo un tragitto con il treno comincerà un attacco di panico che non riuscirò a marginare. Nevrotico e isterico. Sicuramente ci sono energie ora in me che circolano e che stanno impazzendo, trottole in qualche buco, vicolo, nascondiglio dentro di me. L'amore, è una parola che mi sembra l'inizio di un'insulto. Oh, sì, comincia il totale spegnimento, l'alienazione a questo mondo, la sospensione a ciò che sto facendo a ciò che ho attorno. Potrei sentire il sangue che si riversa pompato nel mio cuore, da un ventricolo all'altro, scaldandomi qui sopra a sinistra.
Ora calerò la testa e chiuderò gli occhi concentrandomi sul pensiero vuoto, mi allenerò a spegnere ogni attività di comprensione, affievolirò i ponti di comunicazione verso l'esterno.

sabato 12 giugno 2010

Camping


Ho risentito in questi giorni Simone ed è inutile ripeterlo, ma di quell'uomo sono  completamente perso, se ne esce con certe idee che per me sono impensabili, ma che lui le rende del tutto realizzabili. St'estate che vuole fare? Andare a fare il pescatore! Ah ah ah ah ah! Lo trovo fantastico. Non è un'idea assurda? Per me sono idee che ho solo paura a prendere in considerazione, mentre lui ha la faccia tosta di realizzarle pure! Trovo fantastica la sua semplicità. Ha già cominciato in realtà. Ha trovato un posto vicino a Ferrara dove pescare e poi vendere il pesce. Quando torno in Italia ci vedremo, poi lui desidera che lo raggiunga per i mesi di luglio ed agosto. Io non avrei mai avuto il coraggio di prendere baracca e burattini e via, levare le tende, mentre invece è proprio una cosa da fare. Voglio dire, io parlo parlo, ma quanto aspetto prima di realizzare certi progetti? Sto sempre lì a calcolare, ad essere stra-prudente, affinché riesca ad annullare qualsiasi rischio, mentre si sa che per ogni vera avventura, ogni grande impresa, ci si deve sobbarcare anche il peso del rischio. Io per queste sue "imprudenze" lo ammiro tantissimo, probabilmente lo amo anche per questo. Io e Simone per certi versi siamo molto diversi e per questo ogni tanto succede che per me(calcolatore e bisognoso di ogni certezza immaginabile e possibile di riuscita, pena altrimenti l'ansia e l'isterismo) la storia prenda tratti fatalistici. Con questo non nascondo le mie perplessità e difficoltà che ci possono essere nella mia relazione con lui, però... sono prontissimo ad appoggiare questi suoi piani, perché davvero io queste cose le sogno soltanto e forse un po' per codardia non mi ci metto neanche a provare a realizzarle. Ma Simone, invece... a pensarci mi vien da ridere, ma perché no? Ad ogni modo, non me ne starò li fermo a non fare nulla, pensavo che forse potrei vedere com'è la situazione e con un po' di immaginazione mi chiedo se non potrei trovare un lavoro da quelle parti. E se trovassi pure appartamento? Da Trento a Ferrara, l'idea non mi dispiace. 
Intanto quelli con cui ho lavorato come docente, co-docente e tutor mi hanno ricontattato chiedendomi se era tutto a posto, che sto facendo e quando torno che mi vogliono vedere. Direi che è positivo questo loro continuo "monitorare" la mia situazione. Sempre lavorando d'immaginazione, mettendo il caso mi proponessero un lavoro, spero che comunque si allineasse sempre come collaborazione, perché decidere di restarmene a Trento per il mio futuro... mi sentirei ingabbiato! Bhà, chissà che mi prospetta il domani, spero solo di non avere troppi rimorsi per scelte fatte e sopratutto di tenere alta la mia dignità(e finora dormo sogni tranquilli). 


P.S.= anche se credo che un lavoro davvero normale Simone non lo troverà mai, è sempre riuscito a inventarsi qualcosa. Unconventional People mi sa che gli si addice, certo è un po' stressante ogni tanto come situazione, sia per lui che per me, però... non mi è ancora molto chiaro quanto sarei felice se lui fosse una persona normale e tranquilla, forse non m'interesserebbe, ché ho forti dubbi di avere come obiettivo quello di rendergli "normale" la sua condotta di vita, forse è possibile vivere pure così, o perlomeno finora sembra funzionare, più o meno...