giovedì 22 dicembre 2011

mercoledì, 30 luglio 2008


[...]Le persone omosessuali contribuiscono al pagamento dei contributi economici utilizzati per la gestione dell'apparato statale, esattamente al pari del resto della cittadinanza. I soldi versati, però, non torneranno a loro sottoforma di benefici. Infatti, le coppie gay non hanno accesso ai bandi di concorso per l'assegnazione degli alloggi popolari, non hanno diritto all'adozione di minori, sul luogo di lavoro non è loro concesso il permesso matrimoniale retribuito, poiché né il matrimonio né la convivenza sono riconosciute. Paradossalmente, in caso di morte delpartner, non è riconosciuto loro il permesso di assentarsi dal luogo di lavoro.


L'elenco delle disuguaglianze è lungo ma, per riassumerlo, possiamo

sostenere che non solo i soldi versati nelle casse dello stato non ritornano sotto forma di contributi, ma saranno utilizzati per alimentare un sistema discriminatorio che si ripercuote sull'omosessuale stesso.


Con questi soldi, versati dai gay, lo stato paga il funzionamento dell'istituzione scolastica, finanzia la televisione e la radio pubblica, la comunità religiosa cattolica e tutte quelle istituzioni che pubblicizzano un modello di coppia e di vita eterosessuale, mentre, invece, presentano l'omosessualità come bestiale, perversa e contro-natura.


Gli omosessuali pagano le istituzioni di governo ed i loro funzionari, che

si renderanno attivi per fare in modo che questo sistema omofobo continui a replicarsi, contribuendo alla creazione di leggi che perpetuano e legittimano lo stato delle cose esistente.


Alla luce di ciò, è possibile sostenere che in Italia vige un regime di aparthaid nei confronti della comunità gay e lesbica (la stessa discriminazione è valida anche per altre minoranze e per le coppie eterosessuali non sposate). Le persone omofile sono quotidianamente vittime di anatemi religiosi e secolari.





[...]In Italia il paradigma di riferimento è quello maschile, abbinato al mito

della virilità. Esso c'impregna fin dall'infanzia: nei fumetti troviamo Superman e Super Pippo, per incentivare l'acquisto dei settimanali

d'opinione si espongono in copertina donne svestite. In televisione

i personaggi di contorno sono donne semi-nude ed un po' stupidine. Finora nessun gioco a premi televisivo ha utilizzato come soubrette un uomo in tanga, nonostante i censimenti nazionali ci rivelano che la popolazione italiana è a predominanza femminile.Tutto ciò serve per alimentare un modello culturale e sociale dove l'uomo è il magister ludi, colui che svolge i giochi. E' il maschio eterossessuale (bianco) che detiene il potere e che deve essere soddisfatto. Questo modello lo ritroviamo nel concetto di famiglia nucleare imposto dalla società italiana. Esso è inteso come unità fondamentale della vita sociale

e della sua riproduzione, materiale ed ideologica, intorno al quale ruota

da secoli l'inquisizione verso quei soggetti che non ne condividono

i valori e che attuano comportamenti diversi dalle norme generali.





[...]Psicologi, criminologi, psichiatri, rappresentanti della chiesa cattolica

hanno cercato di interpretare l'omosessualità, ottenendo come risultato

un ulteriore accanimento contro i gay, spingendone alcuni fino al suicidio.

Nessuno di questi luminari era dichiaratamente omosessuale: esprimendo giudizi dalle conseguenze nefaste tentavano, e tentano, di interpretare una realtà che non gli appartiene.Non sto sostenendo che non è possibile studiare l'omosessualità se non si è gay, ma penso che studiare ed interpretare una cultura diversa da quella di appartenenza significa attuare uno sforzo di comprensione, che può portare a riflettere sulla propria cultura di provenienza.





[...]I comportamenti discriminatori e il trattamento di subalternità non sono

riservati esclusivamente agli omosessuali. Come sostenevo in precedenza, esso interessa anche le donne. Le battaglie condotte per il riconoscimento dei diritti delle donne sono, per molti tratti, simili alle lotte del movimento gay.





[...]La condizione di precarietà in cui si trovano costrette le coppie omosessuali, determinata dalla mancanza di un'adeguata legislazione a loro tutela, spinge i partner a vivere quotidianamente un rapporto di rispetto e di comprensione l'uno per l'altro. Se non esistesse un modello

maschilista predominante, questo comportamento dovrebbe riguardare anche la totalità delle coppie eterosessuali. E le donne vivrebbero affrancate dal ruolo subalterno che rivestono nella società italiana.





[...]Le persone gay incontrate per tradimento intendono il rapporto al di fuori della coppia cercato con premeditazione. Non rientra in questa categoria il sesso praticato con altri che nasce dalla casualità, che non coinvolge i sentimenti, o che è stato concordato all'interno della coppia stessa. Non è considerato tradimento perché la relazione con l'altro coinvolge solo il corpo, dissociato dalla mente. Il sesso è rappresentato come scambio di emozioni corporali temporanee. E' de-sacralizzato, depurato dai valori aggiunti dei significati sociali, culturali, religiosi. Il sesso assume la dimensione di attività fisica.




Tratto da "Le molteplici declinazioni dei comportamenti sessuali: La coppia gay nel panorama socio-culturale italiano" di Paolo Arienti perBrianza Popolare, 04 aprile 2004, link

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