domenica 1 dicembre 2013

Galaxy Power a me!

0k, non scrivo da mò, ma non potevo provare il mio nuovo acquisto anche qui! Parlo del mio adorabile e favoloso Galaxy Note 2014! ! !
Altre cose da raccontare? Non so, sono ormai 3 anni che sto con W e sul lavoro m'invento di tutto per non annoiarmi. Ad esempio ora ho il pallino dell'analisi del fabbisogno, il che mi sembra una specie di evoluzione da docente → formatore → progettista → risorse umane (???). In realtà son tutte valorizzazioni del ruolo che si aggiungono, vuol dire in pratica che son cose in più, lavori in più, ma spero di riuscire a gestirle tutte quante, d'altronde "Chi non ha testa, ha gambe" e io, modestamente, ho imparato a correre, eh, eh, eh.

domenica 2 giugno 2013

Avrei fatto anche questo

Avrei fatto anche questo. Maledetti nuovi serial tv. Parlo di The New Normal. Fanno vedere una famiglia gay che avrà un bambino. Sì, non cerca di avere dei figli, praticamente ce l'hanno già assicurato. E vedendoli, anzi a dire il vero, anche solo se vedo la panoramica di una città, quando si parla di vacanza e spensieratezza, io immagino la bellezza di vedere il tramonto riflesso sul mare o sull'oceano, come a Venezia, insomma la romanticheria dell'attimo mentre tengo stretta la mano del mio compagno. Un atto aperto, libero, nell'aria della sera, mente i negozi stanno chiudendo e i bar sono semi deserti, perché è una giornata fuori stagione, ed è tutto così bellissimo perché ci sei tu e lui, all'aria aperta, con i passanti ignoranti di te e di lui. E tutto è così semplice, come tenersi per mano. Ecco, qui mi assale la tristezza, per il fatto che sto immaginando, qualcosa che probabilmente sarebbe vissuta come un atto di coraggio o di sfida nei confronti dell'Italia. Sì, perché finché non siamo tutelati, non siamo riconosciuti, tutto questo è un atto di coraggio e mi priva della sua semplicità e naturalezza. Basterebbe fregarsene degli altri, e questo lo so e lo faccio, ma rimane comunque un azione che faccio dovendomene fregare degli altri. Il pensiero è lì e rimane, non è così semplice eliminarlo. Mi chiedo se nell'arco di tutta la mia vita riuscirò un giorno a togliermelo dalla testa questo tarlo o se sono condannato a tenermelo. Se è così mi incazzerei e vorrei un altra vita per rifare tutto questo ma senza 'ste stronze di idee, 'sti stronzi di umani che odiano e che sono ignoranti!
Sì, nonostante tutte le inadeguatezze che probabilmente avrei, voglio avere dei figli. 'Fanculo, non un figlio, ma di più, cazzo!

martedì 30 aprile 2013

Quadrati e Cubi

E di che potrei parlare se non di lavoro? Belli i tempi dove passavo le giornate a occuparmi di giocare e farmi le menate sugli spasimanti! Ora passo il tempo a sognare le vacanze e a far puzzare un po' il lavoro che faccio.
Fondamentalmente devo essere un insicuro e sopratutto un rigido con me stesso. Abbiamo costruito un progetto, ho aiutato nel costruire il budget affidandomi ai tecnici e alla loro "tecnicità", avendo pure il compito di NON coordinare nulla. Ovviamente, io che sono stronzo fino al midollo dell'osso, non ho potuto fare altro che in Dicembre chiedere come stavano andando le cose. E guarda un po'? Si scopre che le cose non stanno andando come erano state programmate. Ora, visto che sono un progettista e visto pure il desiderio magari di riproporre il prodotto per eventuali nuove edizioni, ho voluto, da stronzo, cercare di capire cosa non è andato e cosa si può fare per risolvere. In un clima di collaborazione e stante il finanziamento che si è ricevuto, si cerca un compromesso tra i tecnici e l'apparato amministrativo, ovvero si cerca di coordinare. Ecco, questo è stato il momento in cui ho fatto troppo: non importano né le intenzioni, né tantomeno se l'azione è stata utile. Sono stato fuori dai ranghi! Ed ho continuato a stare fuori dai ranghi fino alla scorsa settimana, quando malauguratamente me ne sono andato in ferie ed ho dovuto passare le consegne ad altri. Questi altri, sono il padre della coordinatrice di un azione del progetto, che all'ultimo ha capito che non si sarebbe riusciti a consegnare il materiale in tipografia. Quando se ne è accorta? Il giorno prima della consegna... e poi si è ritardato di un altra settimana. Come coordinatore io mi incazzerei, come progettista ho bisogno di sapere cosa non è andato, se davvero era qualcosa di incontrollabile o se invece avremo potuto fare qualcosa. E dire che è stata colpa dell'incontrollabile a mio avviso è molto più grave del contrario, perchè allora il progetto ha un tale rischio che non vale la pensa  di realizzarlo, almeno che non si voglia far fallire l'ente che si propone di realizzare il progetto. Come è vero che Quattro meno Otto non fa Zero!!! Quindi, se vogliamo (e io me lo auguro) continuare a progettare percorsi così importanti e interessanti (almeno potenzialmete), credo vi sia la necessità di fare una verifica ogni tanto e dare a Cesare ciò che è di Cesare, non fare i buonisti, che tutto viene dall'alto e noi siamo piccole pedine in balia del vento!
In pratica, tornato dalle ferie, mi ritrovo il progetto con l'acqua alla gola ed un "rimprovero" dal capo per una mia mail in cui dichiaro la necessità di un incontro di verifica perchè l'avvenuto sia contenuto il più possibile nelle prossime progettazioni.

Ok, fine del discorso sconclusionato che continuerà nella mia testa in un monologo senza tremolii, anzi con tono caustico e prepotente.

lunedì 8 aprile 2013

Sogni, Desideri, Progetti

Scrivere era un mio sogno. Avere un figlio era un mio sogno. Andare in Giappone, comprare una moto, una casa, un auto senza fare prestiti. Avere l'indipendenza e fare un lavoro utile: questi sono diventati progetti.
Sono un ragazzo viziato, forse un uomo viziato. Ho trentanni, forse è arrivato il momento di chiamarsi uomini. Son convinto di essere stato adolescente per un tempo molto più ampio del normale. Un'altra parola che mi dà problemi. Come "morte".
Sdraiato nel letto era più facile farmi le paranoie, credo  c'entri il come il sangue circoli e sia posizionato il cervello. La puntata di Futurama, dove il dottore prende un colpo alla schiena ed è costretto a vivere con la testa riclinata in basso o in alto, è stata illuminante.
A stare bene probabilmente non mi ci trovo. Voglio avere qualche fisima mentale, qualche psicodramma esistenziale da vivere, per sentirmi vivo. E continuo ad auto-analizzarmi, cercando di scovare tutti i sotterfugi della mente, qualche barriera o alias che l'io vuole mettere per difendersi, ma parto dalla convenzione che la verità sia meglio di una bugia, o meglio, di voler sapere la verità, magari solo per raccontarmela meglio poi.
Parlare del mio sogno di scrivere mi sarà più facile del parlare dell'avere un figlio, anche se in comune potrebbero avere molto. Il desiderio da cui nascono è probabilmente la sopravvivenza alla morte. Non ho bisogno in effetti di descrivere questi sogni, sono abbastanza comuni.
Quello che mi destabilizza è dover accettare la loro irrealizzabilità, con l'enorme paura di quello che ciò comporterebbe. Fare finta non è nel mio stile. Intendo, passare sopra a ciò che provo o dovrei provare per logiche conseguenze, non potrei fare a meno di far scattare un gorgo di domande e risposte, un vortice obliante buio con pochi filamenti di luce e solo nella parte in superficie. Un vortice marino, con una grossa matassa nera nel mezzo: se scattasse l'intero sistema ho paura che quella sarebbe la mia destinazione.
Però non sono abituato ad abbandonare i sogni, che cosa mi dai in cambio? Un sostituto? L'amore gay è un sostituto? Direi che è quello che sono, io sono gay, io sono io. Allora forse è questione di conoscersi, per assurdo colui che è convinto di avere un conscio molto più grande di altri, anzi di essere diverso e strano proprio perchè il suo inconscio è costantemente messo alle strette, alla fine non sa ancora chi è, non sa nemmeno rispondersi a domande quali "cosa ti piace?", "cosa ti soddisfa?", sei tu o quello che vorresti che gli altri vorrebbero che tu fossi, il modello migliore e giusto che secondo te dovresti essere, la persona che vorresti essere ma non sei.
In fondo anche questi discorsi sembrano non voler rispondere, o non voler parlare, di non essere o diventare uno scrittore o padre.

giovedì 14 marzo 2013

Scriverei....

Allora mettiamo in chiaro le cose, mi si dice che avete già fatto richiesta e bla bla bla(ovviamente dopo che ho contattato Telecom che in maniera veloce e semplice mi hanno detto che dipende se c’è da tirare fili) e ora, visto che evidentemente qualcuno non ha capito di cosa c’era bisogno, vuoi che io mi metta a SPRECARE tempo a parlare con uno intermediario che alla fine parlerà con il centralino Telecom per farsi dare le informazioni! Ma la linea che abbiamo ora ha qualcosa che non va? Hai letto le proposte? Parlano di una linea DIVERSA con abbonamento DIVERSO, cazzo ce ne frega a noi delle chiamate gratuite e vattellapesca!? A noi interessa Internet e gli 8 IP e BASTA, alla riunione che avete fatto con Vodafone per altro potevate almeno chiamare Nicola, invece di farmi PERDERE tempo a me adesso, a capire se va bene o non va bene!!!


Forse per te il lavoro che faccio non è abbastanza o credi che non faccia una cippa, be’ mi dispiace, per le mie risorse fisiche e intellettuali dover pensare a gestire tre corsi e fare i preparativi per la pubblicizzazione, le selezioni e quant’altro, oltre alla festa dei popoli e cercare di tirare le fila ad un cazzo di progetto dove non c’è coordinatore nominato (anzi, per cui voglio ricordare che mi è stato detto di non doverlo fare, perché si sapeva che sono un gran rompicazzi rigido e con cui difficilmente qualcuno ha la libertà artistica di fare un po’ quel che gli pare), e mettiamoci pure il non aver ancora fatto VACANZE dall’estate scorsa(manco per Natale), dopo un tour de force durato un mese a lavorare fino a tardi e senza manco fermarsi per i sabato e le domeniche, be’ ecco, per le mie risorse fisiche e intellettuali e già quasi troppo!!! Agevolare il lavoro degli altri non sarebbe una cazzo cattiva idea!!!