giovedì 18 novembre 2010

Serpe

Siamo al secondo mese di relazione! Io e Walter andiamo via avanti come treni, abbiamo già parlato di convivenza, di assicurazioni sulla vita intestati l'uno all'altro, di una nuova libreria e di modifiche da apportare al suo appartamento per renderlo anche mio, nostro. Follie da innamorati, ma va bene così i primi tempi. Io anche se non glielo dico e non faccio nulla per rallentare i suoi pensieri ho i miei soliti momenti in cui metto in discussione tutto. Perché sta andando tutto molto bene, non c'è nulla che turbi il nostro rapporto e io avvezzo a fare la crocerossina mi sento un po' spiazzato davanti a tutta questa "comodità". Ho bisogno ogni tanto di provare quel brivido che rilancia la coppia nel baratro di una rottura fraudolenta.
Ho sognato di bestemmiare e pure di chiamare Simone invitandolo a passare una notte da me. Sogni che si associano a ricordi dell'immagine di lui di quando ne ero innamorato. Eppure mai dai sveglio prenderei in considerazione l'ipotesi di tornarci assieme, una cosa impossibile, storia chiusa per cui davvero non vorrei mai e poi mai ripassarci. Siamo amici, o meglio, compagni d'avventure nei giochi su computer, nelle rare volte che lui riesce a trovare una rete internet libera.
Lo scorso fine settimana Walter mi ha portato a casa sua prendendosi cura di un Carlo con febbre a 39°. Delirante, distrutto, lui è stato servizievole oltre ogni limite. Il sesso con me lo trova magnifico, sembra che lo abbia riscoperto. Chissà che brutte esperienze ha avuto con i precedenti. Addirittura si prodiga nei pompini, cosa che mi ha assicurato non fa mai. Tsè, certo certo. Io invece ormai non mi faccio più problemi per niente, trovo così gratificante lasciami andare alla passione, stringerlo a me, prendergli con le mani il culo, il pacco, qualunque pendice, capezzoli inclusi, leccare, slargare, sbattere, girare, frullare e senza mai cadere in una versione grottesca delle olimpiadi del sesso. Ogni tanto penso che forse elargire ammore in questo modo sia la mia missione. Come poter limitare tutto questo bendiddio, bisogna condividere!
Scherzo, naturalmente.
Credo che il dubbio sia incorporato alla mia formazione filosofica, quindi non mi preoccupo eccessivamente dei pensieri che mi frullano e delle domande sul sentimento che provo per lui. Scontato anche il fatto che dubito del dubito, ovvero mi chiedo se davvero non dovrei preoccuparmi, se questa è già una preoccupazione dipenderà da un pelo che risiede di fondo nel mio cuore. E che ci devo fare? Lasciare che si segua il percorso senza anticipare, e se è un ortica, lasciarla crescere finché non soffochi l'intero roseto? L'unica vera mia preoccupazione è quella del lavoro. Mi daranno sti maledetti soldi? e il posto che mi sono trovato può essere in un futuro prossimo una fonte seria di sostentamento? Voglio avere tutto: amore, soldi, successo e salute!