sabato 21 aprile 2012

Lozioni di Disegno 2

La volta scorsa ero rimasto a descrivere gli strumenti matita e penna; pure per i colori, lo aggiungo adesso, bastano due strumenti: il pennello(acrilico) e (credo) lo sfumino, ma ne sarò certo solo dopo aver partorito il mio primo disegno. Fate conto che mi metto a disegnare giusto qualche ora a settimana e se me lo ricordo, quindi il risultato si realizzerà probabilmente a fine mese... prossimo.
Ah, se avete dubbi su quale dimensione debba avere il vostro "quadro" vi consiglio di farlo grande, così poi quando dovrete aggiungere particolari o mettere a posto alcune linee o contorni, non impazzirete tra pixel osceni. Le dimensioni da me scelte sono 1600x2800 pixels, o il contrario a seconda di ciò che volete disegnare.
Oggi vi voglio parlare dei layer, ovvero dei livelli. All'inizio pensavo me ne bastassero giusto un paio, poi, dato che ogni tanto schizzo e mi metto a fare dei rigoni con la penna un po' ovunque, giusto per allentare la frustrazione di non essere riuscito in cinque secondi a disegnare l'intera mano, ho cominciato a fare nuovi livelli per ogni puttanata. Ad esempio per il solo abbozzo ne ho fatti 5, per tutto il resto attualmente credo di essere ad una ventina. In linea generale ci si potrebbe limitare ad:
  1. scheletro della figura(matita)
  2. abbozzo del volume(matita)
  3. FOTO A
  4. disegno della figura(penna)
Qui voglio fare una postilla. Ognuno di questi livelli viene usato da linea guida per i livelli successivi, per non fare confusione tra i vari tratti, ci sono molte possibilità. C'è chi utilizza un colore di penna diverso per ogni livello, solitamente il blu o l'azzurro per i tratti da bozza e il nero per i tratti definitivi. Altri mettono il livello bozza in trasparenza diminuendo l'opacità(a me sembra un controsenso, però painter lo mette così). L'opacità è possibile regolarla dalla scheda "Livelli"(vedi FOTO A).
Per ogni particolare oggetto è possibile pensare di fare altrettanti livelli, ma a mie spese mi sono accorto che avere ventordici livelli poi causa facilmente di sbagliare livello sui cui disegnare. Questo inizialmente non sembrerà un grosso errore, ma diventa mortale nel momento in cui si passa a colorare il disegno.
Tra i diversi strumenti messi a disposizione dal programma di grafica in questione, ce ne è uno che è straconsciuto: la bacchetta magica. Mi è sempre stato molto chiaro a che servisse, ovvero a selezionare un'area all'interno di confini da noi disegnati, però l'utilizzo nella pratica non l'avevo mai trovata, probabilmente perché ero rimasto alla sua versione di decenni fa, dove la selezione non si trasferiva su tutti i livelli ma solo su quello dove ho operato con la bacchetta. Ma non è più così. Ora, quando seleziono con la mia bacchetta un'area nel livello del mio disegno, questo si estende a tutti i livelli. A che serve? Diventa utilissimo nel momento in cui voglio mettere i colori base al mio disegno! Per fare ciò creerò un livello apposito per ogni "area" io voglia colorare. In questo caso per area intendo ad esempio la pelle del personaggio, oppure la maglietta, o i jeans o qualsiasi altra cosa che magari possegga uno stesso colore base. Normalmente, senza l'uso della bacchetta, dovrei stare attentissimo a colorare, per non rischiare di sbavare fuori dai contorni o di mescolare colori diversi. Con la bacchetta invece, niente più paura! Innanzitutto mi posizione sul livello dove ho disegnato, quindi con la bacchetta faccio un click su uno spazio vuoto all'interno dell'area che intendo colorare, quindi mi trasferirò sul livello dove ho intenzione di colorare e via di pennello grosso senza timori: l'unica zona che verrà alterata dalla mia penna sarà unicamente l'area selezionata dalla bacchetta! Figo no?



martedì 17 aprile 2012

Lozioni di Disegno Digitale 1

Da qualche mese ho comprato una tavoletta grafica, non professionale, ma quasi: una intuos 4. L'ho presa perché ho sempre desiderato riuscire a fare quei bei disegni in stile anime, o per meglio dire, perché mi sono convinto che sarei capace di farli se solo mi ci mettessi un po' dietro. Così qualche ora alla settimana la passo seduto alla mia scrivania con tutta la buona volontà e caparbietà di concludere almeno un disegno. Sembra un oggettivo semplice da usare, c'è una penna e una tavola in plastica, prendi in mano la stilo e via di disegno, no? Col cazzo! Innanzitutto bisogna decidere quale programma utilizzare. Nella mia testa ci sono state tre opzioni: Corel Painter 12, Adobe e GIMP. Ho scelto il primo e solo perché la custodia mi sembrava più figa, poi in realtà è identico ad Adobe, anzi probabilmente ha qualcosa in meno, ma visto che tra mille iconcine mi perderei, qualcosa in meno va benone.
Ora, nonostante tutte le guide e i video presenti sul web e nella stessa confezione, ho impiegato intere settimane a capire quali strumenti erano giusti per disegnare. Sì, perché quando ti devi scegliere lo strumento con cui disegnare, non è che le possibilità siano limitate a ciò che umanamente uno si può aspettare da un negozio specializzato, no, la scelta è molto, mooolto più ampia. Comunque, per farla breve, ho capito che gli strumenti per disegnare sono 2: il pennino ad inchiostro a punta tonda e la matita. Non che ci volesse un genio per capirlo, ma trovarsi una vasta gamma di mille mila strumenti, ti rende un po' complicato il momento della scelta. E non pensiate che la cosa finisca semplicemente qui, perché, oltre allo strumento, bisogna capire quale tipo di punta utilizzare.
Per la matita è facile, basta utilizzare il classico 2B o 2H per gli schizzi.
Per il pennino ad inchiostro ho dovuto invece fare un sacco di prove, anche perché mi ero convinto che per disegnare in stile manga si dovesse utilizzare il pennellino ad effetto scritta jappo del samurai cazzuto. Infine, o almeno per ora, ho scelto di utilizzare il pennino a punta tonda(uhm.. però mi viene il dubbio che non sia quello.. mi riservo la facoltà di verificare, dall'inglese all'italiano le definizioni cambiano parecchio).


mercoledì 4 aprile 2012

Prendersi Tempo

Punto della situazione? Lavoro incessantemente, ogni giorno mi serva di aver fatto una grossa faticaccia e le vacanze ormai non si vedono(ancora!) da Luglio. Sento della frustrazione in me, ma faccio difficoltà a capire da cosa dipenda. Comunque i soldi non sono più un problema, non che in precedenza ne soffrissi, da libero professionista andavo sempre in apprensione e in uno stato di ansietà dovuto al fatto che non potevo mai avere né la certezza né la pretesa che ogni mese avrei ricevuto la mia paga. Adesso che lavoro con W questa agitazione non la vivo più. Eh però che faticaccia! Forse dovrei criticarmi e dire: "ecco, solo adesso sai cosa vuol dire lavorare". Eppure vorrei intendere il lavoro non come un luogo di sacrificio, ma come un'attività gratificante, come potrebbe esserlo andare in montagna e fare una grossa sfacchinata ma a fine giornata tirare un grosso sospiro di soddisfazione. Ecco, ultimamente questo decisamente manca nel mie attività lavorative. Mi sto "sperimentando" come tutor, eppure non mi pare affatto di viverlo questo ruolo, sarà anche perché in contemporanea svolgo il ruolo di coordinatore del corso. O forse, più semplicemente, la figura del tutor è una grande inculata, finora mi sembra d'essere quello che stressa la gente perché le cose vadano nella giusta maniera. Sì, mi relazione con le partecipanti e loro sono molto felici, sì svolgo il mio compito di fil rouge tra i singoli docenti, le singole materie e l'intero percorso formativo, faccio le mie quasi quotidiane telefonate con un mio collega per una reportistica di tutte le dinamiche di gruppo per sviluppare le migliori azioni possibili, però... stare al telefono è la cosa che mi più scoccia! Star lì a contattare aziende e quant'altro e poi aspettare una loro risposta, dopo sollecitare e ancora sollecitare fino ad ottenere ciò che allegramente si è concordato fin dall'inizio. E che esaurimento sarà trovare gli stage alle partecipanti! Sì, un bel casino, soprattutto considerando il fatto che devo trovare ben 15 posti in negozi di Bolzano, dove la conoscenza della lingua tedesca non è qualcosa di trascurabile, soprattutto per il ruolo di commessa(l'oggetto del corso in questione). Fate poi conto che solo 3 sono italiane, diventa pure un problema non da poco la conoscenza della lingua nazionale!
Certo a fine mese mi piglio i miei bei soldini, però... Non riesco più a mettermi tranquillo sulla sedia davanti al pc di casa per, non so, giocare? oppure scrivere, o disegnare, o tantissime altre cose. E non è colpa di W. Lui mi lascia libero di gestire le ore come più mi aggrada, ma con il fatto di vivere insieme mi sento in qualche modo responsabile anche del suo tempo. Voglio dire, lui deve aver fatto un sacco di sacrifici per accogliermi in casa, lo so che ci tiene che la consideri casa nostra, ed in effetti la considero tale, però, diciamoci la verità, mi è andata di gran culo! Ho trovato un ragazzo che è direttore, ha un'appartamento suo e una macchina spesata dall'azienda, cazzo, non ho dovuto faticare nulla per far condividere tutte queste cose con il sottoscritto. Per lui è un grosso riadattamento di libertà, in un certo senso peggiorativo.
Uffa, vorrei solo essere/stare più rilassato, senza tutte queste corse a scadenze, piene di rincorse dietro a persone che hanno sempre altre mille priorità. Mi piace coordinare, parlare con chi poi farà la parte operativa di un progetto, sistemare le cose e dare le indicazioni necessarie perché si faccia un buon  lavoro, mi piace la relazione con i colleghi, ma non sopporto fare le telefonate. Mi piace fare il progettista, ma non scrivere il progetto, leggere i bandi, capire cosa è chiesto e qual è il modo ottimale per rispondere alle richieste, confrontarmi con gli esperti che poi andranno a scrivere quel che serve, analizzare, rivedere e sistemare, questo mi va bene. Fare da segretaria invece, proprio no.
Poi questa frustrazione è abbastanza pericolosa perché mi mette in testa strane idee di comprare cose assolutamente inutili: maledetto capitalismo.