mercoledì 7 dicembre 2011

Censured

21.06.06

 
 

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via Diario Scapestrato by Alucard82 on 6/21/06

Per la prima volta in questo blog sono frenato dallo scrivere, non di una, ma di ben due persone, e di conseguenza, di due situazioni. La prima è recente e non riesco ancora bene a definirla, semplicemente sento che c'è qualcosa di sbagliato, non so se perchè lui è più grande o per via della sua situazione, o forse ancora perchè credevo di poter gestire la situazione e invece ho il vago sospetto che mi sfuggirà di mano. D'altronde ho già visto persone perdere il senno e non stare coi piedi per terra, soprattutto me, e ho un pò timore di quanto ciò che è accaduto possa influenzare la sua di vita: mi dò troppa importanza? Solo vorrei che un rapporto reale non cominci a navigare nell'esteso e naufragante mare dell'illusione e dell'opaco, dove è possibile scambiare dei mulini a vento con dei giganti.
La seconda situazione è qualcosa che si protrae da anni, che naufraga favolosamente nella sfera delle sole sensazioni, e le parole non hanno alcuna efficacia a confornto dell'empatia(forse illusoria pure questa?) che si scatena nell'essere vicini a qualche metro. Mi ero allontanato da tutto ciò per neutralizzare in qualche modo lo strano legame vitale tra me e lui, per togliermi di dosso quell'atmosfera comoda, piacevole, felice anche nel silenzio più totale, il cui unico pensiero emergente era di stare bene. Forse è il sapere di avere due strade diverse che mi preoccupa tanto. Compreso, ma non accettato fino in fondo. Una parte di me ha già la certezza in mano che non sarà mai diverso da così, mai di più di così, solo meno. Forse è la paura di rischiare, un altra volta con la stessa persona: di ritrovarsi di nuovo con il cuore aperto e gli avvoltoi allegri del deserto, affamati e famelici, pronti a ripetere il mito di Prometeo e la sua punizione.
Ma all'uomo, al suo essere cauduceo di ragione e istinto, di corpo e anima, non importano le parole quando è la sua persona ad essere in gioco, può soltanto vivere, mettere alla prova la sua capacità di preveggenza, di adattabilità e la sua unicità, quel lato di cervello che ci permette di riconoscerci sempre in noi stessi nel continuo cambiare di istante in istante.
E allora continuiamo a vivere...

 
 

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