domenica 2 dicembre 2012

Altri pezzi

Oggi mi hanno chiesto se avrei fatto io la lezione e non so se esserne compiaciuto oppure preoccuparmene. Dal pessimo stato lavorativo in cui riversavo solo due anni fa, ora, nonostante continui a sostare su di un contratto a progetto, mi trovo ad avere, anzi sentire di aver raggiunto l'autonomia economica. Addirittura lavoro in un posto dove mi pagano la formazione e non intendo semplicemente il costo del corso, ma pure i pranzi, le cene, le colazioni e i pernottamenti! Ecchecaspio! Fantastico! Certo la mia formazione è un valore aggiunto all'Associazione, è vero anche che non mi risparmio con gli orari, soprattutto quando siamo in progettazione. Sì, divento abbastanza isterico e praticamente inizio la mattina e me ne vado via non prima delle sette e nell'ultima settimana arrivavo a casa che erano già le nove e mezza. Va bene purché non sia la norma. Quello che mi piace di questo lavoro è la parte in cui studio il sistema con cui vengono valutate le proposte presentate, la raccolta e la ricerca dei dati che possono essere utili e le riunioni dove si cerca di capire cosa può andare e cosa no e sono io a deciderlo! O meglio, cerco il modo di tradurre le idee degli altri in maniera che più si avvicinino alle richiesta fatte dal committente, o meglio da chi elargisce il finanziamento. Una specie di mediatore, un traduttore, anzi, ancor meglio, un sistemista delle idee e dei concetti. Almeno giustifico l'aver fatto l'università di Filosofia, anzi probabilmente sono io a giustificare l'università di Filosofia.
Ad ogni modo, tornando all'inizio del discorso, il fatto che il receptionist della foresteria abbia pensato che fossi l'oratore del corso sull'europrogettazione forse vuol dire che sono un po' invecchiato. Eppure mi chiedo, ma in fondo cosa è cambiato da quando frequentavo l'università? Ho ben chiaro di essere cambiato da quanto ero un bambino, da quando frequentavo le medie, da quando ero in piena adolescenza e fino al mio primo anno universitario son cambiato ancora, ma da un po' di tempo non vedo altri pezzi evolutivi. Sì, sono cresciuto, ho ottenuto cose nuove, ci sono delle tappe ben chiare nel mio percorso lavorativo, eppure non mi sento cambiato. Vorrà forse dire che sono maturo? che ho raggiunto il livello di coscienza di un adulto. Ad esempio, alcune mie manie, con gli anni, credo si siano accentuate, quasi a definire un tipo. Non credo sia una cosa di cui andare fieri, son passato dall'essere un personaggio ad avere invece dei tratti da tipo. Prediligo programmare le cose in anticipo, per le vacanze mi studio tutta la mappa della città, cerco di farmi una scaletta giornaliera delle cose da fare, a cena cerco di scegliere già il dolce. Per alcuni posso sembrare un uomo che sa cosa esattamente cosa vuole, un uomo deciso, per me invece è sintomo di voler per forza avere tutto sotto controllo. Questo è il mio problema psicologico: voglio tenere tutto sotto controllo e allo stesso tempo desidero riuscire ad essere un po' più senza controllo. Addirittura quando bevo, quando sono ubriaco, la mia mente vuole essere lucida. Magari dico e faccio cose che normalmente non farei, eppure il giorno dopo rifarei esattamente lo stesso, anzi ciò che ho detto o fatto diventano esattamente ciò che volevo dire o fare. Fare ciò che si vuole, o meglio, fare ciò che voglio forse non è perdere il controllo. Ma chissà perché nella mia testa le due cose sono collegate, ciò che voglio fare è ciò che farei senza controllo. Strana questa cosa.

martedì 6 novembre 2012

Giostre


Ecco, si torna ai vecchi tempi, dove scrivevo off-line aspettando una connessione internet. Ma come cavolo possono esistere ancora alberghi, dormitori, campus, senza una connessione wi-fi? hanno avuto il coraggio di consegnarmi con le chiavi un cavo ethernet!? E ad ogni modo con il mac non ci faccio nulla, naturalmente ho portato con me tutto, carica batteria, adattatore VGA, ebook, psvita e l’unico pezzo utile... l’ho lasciato a casa. 
Quando ero adolescente io e mio fratello fantasticavamo su quello che sarebbe stata la tecnologia nel futuro, ma chi lo sapeva che sarebbe passato così poco tempo per vedere quei sogni realizzarsi. Sembrava davvero di parlare di futuro, quando si immaginavano i computer portatili e per non parlare dei cellulari-PC. E quando c’era internet e si sognava di quando saremmo stati sempre connessi? “Che figata se si potesse accedere a internet andando in giro!” ed eccoci qui con dei padelloni di cellulari che ti permettono di accedere a internet. E mi sembrava impensabile qualche anno fa che le compagnie telefoniche permettessero degli abbonamenti decenti, mentre ora mi ritrovo con un abbonamento ALL INCLUSIVE.
Cazzo, ho trent’anni, forse era ora che cominciassi a stabilizzare un po’ la mia situazione. E all’università pensavo “chissà che lavoro andrò a fare”, o mi sembrava “in là”. Con la laurea cosa ci posso fare? Non ho mai avuto davvero il tempo per interrogarmi su che strada intraprendere, posso raccontare tutti dei subito dopo. Subito dopo la laurea un master in management delle PMI, subito dopo il lavoro come docente, subito dopo l’esperienza in Germania, subito dopo il lavoro come progettista. Colgo ogni occasione, ma forse non tutto ciò che mi si para davanti deve essere preso. Eppure se non avessi preso quel treno da Verona a Trento e non avessi incontrato la There che mi parlava di quel corso, chissà se mi sarei mai immaginato qui. 
Alcuni penseranno di me che sono un paraculato, uno troppo sicuro di sé e che magari vive nel mondo dei balocchi, che è viziato e quindi non si rende conto che fuori c’è un mondo non così pieno di opportunità, non per tutti almeno, ma siccome io sono stato fortunato allora mi sento... cosa? Non mi metto a giudicare, sono stato “fortunato” e allora mi sento di dire agli altri che se vogliono possono essere fortunati anche loro. Forse per me il rischio di fallire è sempre stato sottovalutato, no, non è vero. Solo credo che pensare “ce la posso fare - ce la faccio!” sia molto più entusiasmante, energizzante di “proviamo e speriamo che vada bene, altrimenti amen!”. ‘Fanculo! E se poi non ce la faccio? e se cado? Mi rialzerò! Per questo non ho mai sopportato chi gode delle disgrazie altrui.
Stare a Bologna mi fa bene. L’aria che si respira nelle grandi città, quando cammino tra le persone, ognuna indaffarata a raggiungere chissà quale posto, a incontrarsi, ognuno nel proprio mondo, ma tutte là, in giro, tutte quelle vite e possibilità, tutte quelle storie, mi fanno euforico. Così passeggio tra i portici con un sorriso idiota, guardandomi a destra e a sinistra, in alto, verso le finestre e gli angoli. E naturalmente mi domando quante altre strade potrebbero esserci, quali vie potrei percorrere, o quali altre avrei potuto percorrere. Non lo faccio con dei rimpianti, perché poi mi guardo indietro, a cosa ho fatto e vissuto e come potrei lamentarmi? 
Così i fantomatici problemi sbiadiscono e capisco che ci posso andare avanti. Mi dovrei essere bloccato a Bolzano. L’ho scritto e mi pare proprio brutto. Bolzano è una tappa o una casa? Con W le cose sono un po‘ strane. Il lavoro sta diventando sempre più consistente, più presente che mai. D’altronde come credevo potesse essere il mondo del lavoro? Eppure il rischio del vivo per lavorare è lì. Difficile da digerire, pensare che la mia vita sarà così, mi spaventa, mi dà l’impressione di spreco. Parlo, ma sono il primo a fermarmi di più al lavoro, a prendere forse troppo sul serio le mie responsabilità, a essere iper critico verso me stesso, a pretendere di riuscire a fare tutto. La palestra in teoria dovrebbe un po’ riequilibrare. Mi sono imposto di lasciare il lavoro per le 5 e dedicare almeno un ora al giorno a tornare al mio peso-forma, chissà come però già da una settimana non sono riuscito ad andarci. Certo avevo il lavoro e delle riunioni, però, ti prego Signore, fa che riesca nei miei intenti di dimagrire. Che cosa stupida per cui pregare, nonostante l’apparente intelligenza, sono un ragazzo superficiale.
Ma cosa c’entrano il lavoro e la palestra con W? In realtà spero che c’entrino perché siamo sì insieme da due anni, ma la mia voglia è sempre ai massimi livelli, mentre i suoi... ecco, questo è il problema. E io proprio di fare all’amore solo una volta alla settimana, impazzisco! No, davvero, i miei nervi ne risentono e anche l’amor proprio! Lui dice chiaramente che non è colpa mia (cosa di cui dubito fortemente, voglio dire, ho preso 20 cazzo di chili, se ogni tanto riesco a vedere con l’occhio con cui mi vedono gli altri mi viene l’imbarazzo per me stesso, naturalmente lui fa lo ‘gnorri, anzi, è il primo ad offrirmi cose ipercaloriche, il bastardo!), però se non è colpa mia e tu non fai una mazza per risolvere la questione che dovrei pensare? Stress da lavoro che passerà chissà quando? e il 12 arriva un’assistente di direzione che dovrebbe aiutarlo, vediamo se farà la differenza, io non ci spererei troppo. Essendo però fuori dal mio controllo la cosa, meglio che mi concentri su quello che posso fare io: devo dimagrire! 

giovedì 18 ottobre 2012

Vivere per lavorare

Ok, mi sono comprato il cellu nuovo, ci ho buttato 500€ alla faccia della crisi. Il lavoro... va bene, ma mi stressa troppo. Da molti mesi non si riesce più a chiudere la porta dell'ufficio non prima delle 6-7. Inizio alle 9, ma davvero, mi alzerei pure prima se avessi la certezza di avere la sera libera. Alzarsi, andare al lavoro, tornare a casa solo per mangiare e dopo andare a dormire, non é la mia vita. O forse, non é il mio lavoro. É vero, dove sono adesso ho la possibilità davvero di sperimentarmi in quelle cose che prima avrei potuto toccare fra vent'anni. Posso progettare, mettere il naso e la voce su come deve essere fatto un progetto, coordino delle persone che sono ben liete di fare qualcosa che poi effettivamente "funziona". Sì, perché il riscontro c'é, non m'invento l'aggiudicazione degli appalti, dei bandi e quant'altro. Il problema é, con il fatto di sapere un po' di tutto e in associazione manca una segretaria tuttofare, ecco che mi ritrovo a occuparmi dei loghi per i camper, della mail da attivare sul server, stare dietro al sito che non é mai finito, all'accreditamento per il centro, l'installazione dei programmi sui pc e che diavolo ne so. Probabilmente non dovrei lamentarmi, questo é lavorare e mi permette di non sentire la crisi, eppure... Sto molti giorni con persone che sentono la crisi, ma nella mia testa trovo molti altri motivi per cui non trovano lavoro. Io non dico in Italia, ma qui da noi, in mezzo alle alpi, esiste davvero la crisi? O sarà qualcosa di cui pagheremo lo scotto ancora fra qualche anno?
E poi avanza l'età, di cui non mi preoccupa il fatto di invecchiare, ma il mio sempre vivo desiderio di avere un figlio. É un progetto che non ho mai abbandonato e con cui ho forse troppe poche volte fatto i conti con l'essere gay. Dall'adolescenza mi porto dietro questa immagine di me che si prende cura di un bimbo/a, che va a raccontare "le cose della vita che gli serviranno quando sarà grande". Inoltre, l'altro grosso tema che va a toccare questo desiderio é il senso di colpa e il confronto con l'altra normalità (scrivo dal cellu e mi é diventato impossibile correggere le parole, chiedo scusa)...

.... Perdita di Pensiero....

mercoledì 23 maggio 2012

Ci possiamo sposare!

E chi lo sapeva? Il titolo è esattamente ciò che sembra, io e W potremmo sposarci. Sì, chiaro non qui in Italia, ma comunque sarebbe possibile farlo e ufficializzarlo e non con una cerimonia per finta, ci si può sposare per davvero e senza neanche essere residenti in chissà quale paese! Basta solo lo stato di famiglia e un documento della propria residenza (che sia in Italia non ha proprio alcuna importanza). Così, basta arrivare lì e ti sposano ufficialmente. Dove? Ma ovviamente in Austria! Ok, probabilmente la valenza in Italia sarà valido quanto un fazzoletto di carta culo con inscritte le nostre iniziali e un cuoricino, però  perlomeno ci possiamo sposare!
Altre info qui.

venerdì 18 maggio 2012

Nuvoletta scura

Festa della solidarietà, o qualcosa del genere. Un bel po' di gente, delle valli, un sacco di "tedeschi". È un evento ufficiale, ci sono rappresentanze della provincia, del paese, delle strutture, del posto in cui lavoriamo. E mi sento esattamente come al matrimonio del fratello di W, o almeno della prima parte. Praticamente abbandonato, ma senza neanche dirlo, non ho neppure avuto l'accompagnamento sul ciglio della strada come un cane qualunque. Semplicemente ad un tratto, chiudo gli occhi per una frazione di secondo e lui è già dieci metri lontano, senza mai una volta voltarsi per vedere dove sono. Eh certo, è "lavoro". In queste occasioni valgo meno del due di picche, riesce a parlare con chiunque, ma con me se scambio giusto due monosillabi ogni cinque ore mi dovrei sentire già in stato di gratia plena. Ma vaffanculo! Cos'è, il destino della first lady? Io odio e faccio fatica a digerire ste stronzate, io proprio non sono il tipo che vive a metà la propria vita, odio dover nascondere come se dovessi vergognarmi di qualcosa davanti a chissà chi o che. E buon ventesimo mese di relazione!

martedì 1 maggio 2012

Lozione di Disegno 03

Intanto il disegno: almeno l'ho finito...






sabato 21 aprile 2012

Lozioni di Disegno 2

La volta scorsa ero rimasto a descrivere gli strumenti matita e penna; pure per i colori, lo aggiungo adesso, bastano due strumenti: il pennello(acrilico) e (credo) lo sfumino, ma ne sarò certo solo dopo aver partorito il mio primo disegno. Fate conto che mi metto a disegnare giusto qualche ora a settimana e se me lo ricordo, quindi il risultato si realizzerà probabilmente a fine mese... prossimo.
Ah, se avete dubbi su quale dimensione debba avere il vostro "quadro" vi consiglio di farlo grande, così poi quando dovrete aggiungere particolari o mettere a posto alcune linee o contorni, non impazzirete tra pixel osceni. Le dimensioni da me scelte sono 1600x2800 pixels, o il contrario a seconda di ciò che volete disegnare.
Oggi vi voglio parlare dei layer, ovvero dei livelli. All'inizio pensavo me ne bastassero giusto un paio, poi, dato che ogni tanto schizzo e mi metto a fare dei rigoni con la penna un po' ovunque, giusto per allentare la frustrazione di non essere riuscito in cinque secondi a disegnare l'intera mano, ho cominciato a fare nuovi livelli per ogni puttanata. Ad esempio per il solo abbozzo ne ho fatti 5, per tutto il resto attualmente credo di essere ad una ventina. In linea generale ci si potrebbe limitare ad:
  1. scheletro della figura(matita)
  2. abbozzo del volume(matita)
  3. FOTO A
  4. disegno della figura(penna)
Qui voglio fare una postilla. Ognuno di questi livelli viene usato da linea guida per i livelli successivi, per non fare confusione tra i vari tratti, ci sono molte possibilità. C'è chi utilizza un colore di penna diverso per ogni livello, solitamente il blu o l'azzurro per i tratti da bozza e il nero per i tratti definitivi. Altri mettono il livello bozza in trasparenza diminuendo l'opacità(a me sembra un controsenso, però painter lo mette così). L'opacità è possibile regolarla dalla scheda "Livelli"(vedi FOTO A).
Per ogni particolare oggetto è possibile pensare di fare altrettanti livelli, ma a mie spese mi sono accorto che avere ventordici livelli poi causa facilmente di sbagliare livello sui cui disegnare. Questo inizialmente non sembrerà un grosso errore, ma diventa mortale nel momento in cui si passa a colorare il disegno.
Tra i diversi strumenti messi a disposizione dal programma di grafica in questione, ce ne è uno che è straconsciuto: la bacchetta magica. Mi è sempre stato molto chiaro a che servisse, ovvero a selezionare un'area all'interno di confini da noi disegnati, però l'utilizzo nella pratica non l'avevo mai trovata, probabilmente perché ero rimasto alla sua versione di decenni fa, dove la selezione non si trasferiva su tutti i livelli ma solo su quello dove ho operato con la bacchetta. Ma non è più così. Ora, quando seleziono con la mia bacchetta un'area nel livello del mio disegno, questo si estende a tutti i livelli. A che serve? Diventa utilissimo nel momento in cui voglio mettere i colori base al mio disegno! Per fare ciò creerò un livello apposito per ogni "area" io voglia colorare. In questo caso per area intendo ad esempio la pelle del personaggio, oppure la maglietta, o i jeans o qualsiasi altra cosa che magari possegga uno stesso colore base. Normalmente, senza l'uso della bacchetta, dovrei stare attentissimo a colorare, per non rischiare di sbavare fuori dai contorni o di mescolare colori diversi. Con la bacchetta invece, niente più paura! Innanzitutto mi posizione sul livello dove ho disegnato, quindi con la bacchetta faccio un click su uno spazio vuoto all'interno dell'area che intendo colorare, quindi mi trasferirò sul livello dove ho intenzione di colorare e via di pennello grosso senza timori: l'unica zona che verrà alterata dalla mia penna sarà unicamente l'area selezionata dalla bacchetta! Figo no?



martedì 17 aprile 2012

Lozioni di Disegno Digitale 1

Da qualche mese ho comprato una tavoletta grafica, non professionale, ma quasi: una intuos 4. L'ho presa perché ho sempre desiderato riuscire a fare quei bei disegni in stile anime, o per meglio dire, perché mi sono convinto che sarei capace di farli se solo mi ci mettessi un po' dietro. Così qualche ora alla settimana la passo seduto alla mia scrivania con tutta la buona volontà e caparbietà di concludere almeno un disegno. Sembra un oggettivo semplice da usare, c'è una penna e una tavola in plastica, prendi in mano la stilo e via di disegno, no? Col cazzo! Innanzitutto bisogna decidere quale programma utilizzare. Nella mia testa ci sono state tre opzioni: Corel Painter 12, Adobe e GIMP. Ho scelto il primo e solo perché la custodia mi sembrava più figa, poi in realtà è identico ad Adobe, anzi probabilmente ha qualcosa in meno, ma visto che tra mille iconcine mi perderei, qualcosa in meno va benone.
Ora, nonostante tutte le guide e i video presenti sul web e nella stessa confezione, ho impiegato intere settimane a capire quali strumenti erano giusti per disegnare. Sì, perché quando ti devi scegliere lo strumento con cui disegnare, non è che le possibilità siano limitate a ciò che umanamente uno si può aspettare da un negozio specializzato, no, la scelta è molto, mooolto più ampia. Comunque, per farla breve, ho capito che gli strumenti per disegnare sono 2: il pennino ad inchiostro a punta tonda e la matita. Non che ci volesse un genio per capirlo, ma trovarsi una vasta gamma di mille mila strumenti, ti rende un po' complicato il momento della scelta. E non pensiate che la cosa finisca semplicemente qui, perché, oltre allo strumento, bisogna capire quale tipo di punta utilizzare.
Per la matita è facile, basta utilizzare il classico 2B o 2H per gli schizzi.
Per il pennino ad inchiostro ho dovuto invece fare un sacco di prove, anche perché mi ero convinto che per disegnare in stile manga si dovesse utilizzare il pennellino ad effetto scritta jappo del samurai cazzuto. Infine, o almeno per ora, ho scelto di utilizzare il pennino a punta tonda(uhm.. però mi viene il dubbio che non sia quello.. mi riservo la facoltà di verificare, dall'inglese all'italiano le definizioni cambiano parecchio).


mercoledì 4 aprile 2012

Prendersi Tempo

Punto della situazione? Lavoro incessantemente, ogni giorno mi serva di aver fatto una grossa faticaccia e le vacanze ormai non si vedono(ancora!) da Luglio. Sento della frustrazione in me, ma faccio difficoltà a capire da cosa dipenda. Comunque i soldi non sono più un problema, non che in precedenza ne soffrissi, da libero professionista andavo sempre in apprensione e in uno stato di ansietà dovuto al fatto che non potevo mai avere né la certezza né la pretesa che ogni mese avrei ricevuto la mia paga. Adesso che lavoro con W questa agitazione non la vivo più. Eh però che faticaccia! Forse dovrei criticarmi e dire: "ecco, solo adesso sai cosa vuol dire lavorare". Eppure vorrei intendere il lavoro non come un luogo di sacrificio, ma come un'attività gratificante, come potrebbe esserlo andare in montagna e fare una grossa sfacchinata ma a fine giornata tirare un grosso sospiro di soddisfazione. Ecco, ultimamente questo decisamente manca nel mie attività lavorative. Mi sto "sperimentando" come tutor, eppure non mi pare affatto di viverlo questo ruolo, sarà anche perché in contemporanea svolgo il ruolo di coordinatore del corso. O forse, più semplicemente, la figura del tutor è una grande inculata, finora mi sembra d'essere quello che stressa la gente perché le cose vadano nella giusta maniera. Sì, mi relazione con le partecipanti e loro sono molto felici, sì svolgo il mio compito di fil rouge tra i singoli docenti, le singole materie e l'intero percorso formativo, faccio le mie quasi quotidiane telefonate con un mio collega per una reportistica di tutte le dinamiche di gruppo per sviluppare le migliori azioni possibili, però... stare al telefono è la cosa che mi più scoccia! Star lì a contattare aziende e quant'altro e poi aspettare una loro risposta, dopo sollecitare e ancora sollecitare fino ad ottenere ciò che allegramente si è concordato fin dall'inizio. E che esaurimento sarà trovare gli stage alle partecipanti! Sì, un bel casino, soprattutto considerando il fatto che devo trovare ben 15 posti in negozi di Bolzano, dove la conoscenza della lingua tedesca non è qualcosa di trascurabile, soprattutto per il ruolo di commessa(l'oggetto del corso in questione). Fate poi conto che solo 3 sono italiane, diventa pure un problema non da poco la conoscenza della lingua nazionale!
Certo a fine mese mi piglio i miei bei soldini, però... Non riesco più a mettermi tranquillo sulla sedia davanti al pc di casa per, non so, giocare? oppure scrivere, o disegnare, o tantissime altre cose. E non è colpa di W. Lui mi lascia libero di gestire le ore come più mi aggrada, ma con il fatto di vivere insieme mi sento in qualche modo responsabile anche del suo tempo. Voglio dire, lui deve aver fatto un sacco di sacrifici per accogliermi in casa, lo so che ci tiene che la consideri casa nostra, ed in effetti la considero tale, però, diciamoci la verità, mi è andata di gran culo! Ho trovato un ragazzo che è direttore, ha un'appartamento suo e una macchina spesata dall'azienda, cazzo, non ho dovuto faticare nulla per far condividere tutte queste cose con il sottoscritto. Per lui è un grosso riadattamento di libertà, in un certo senso peggiorativo.
Uffa, vorrei solo essere/stare più rilassato, senza tutte queste corse a scadenze, piene di rincorse dietro a persone che hanno sempre altre mille priorità. Mi piace coordinare, parlare con chi poi farà la parte operativa di un progetto, sistemare le cose e dare le indicazioni necessarie perché si faccia un buon  lavoro, mi piace la relazione con i colleghi, ma non sopporto fare le telefonate. Mi piace fare il progettista, ma non scrivere il progetto, leggere i bandi, capire cosa è chiesto e qual è il modo ottimale per rispondere alle richieste, confrontarmi con gli esperti che poi andranno a scrivere quel che serve, analizzare, rivedere e sistemare, questo mi va bene. Fare da segretaria invece, proprio no.
Poi questa frustrazione è abbastanza pericolosa perché mi mette in testa strane idee di comprare cose assolutamente inutili: maledetto capitalismo.

lunedì 5 marzo 2012

30 minuti

Visto che al lavoro si deve utilizzare una versione di Explorer
talmente vetusta che l'html5 non esiste e il Flash è bannato, mi
riduco a scrivere una mail al mio blog. Da un paio di giorni mi son
detto che dovrei seriamente riprendere a scrivere e tanto per iniziare
vorrei dedicarmi settimanalmente qualche decina di minuti per
aggiornaere il mio spazio su Blogger.
Da venerdì scorso mi sento finalmente di aver chiuso con la
preparazione del corso che prenderà il via questo mercoledì. Sono
riuscito a trovare le 15 partecipanti disoccupate, anche se all'ultimo
due avevano trovato lavoro; ho fatto in maniera tale che i servizi
sociali si sobbarcassero il costo di babysitteraggio per tutta la
durata scolastica; fatto i colloqui e preparata tutta la modulistica
necessaria alla registrazione delle attività e dei materiali usati;
sistemato l'aula aggiungendo due tavoli e sostituendo le sedie perchè
gli spazi siano sufficienti per tutte le attività. E ancora non è
finita, ma perlomeno il corso parte. Domani dovrò comprare i biglietti
dell'autobus, ritirare le targhette FSE e i registri dagli uffici
provinciali, sistemare il materiale da consegnare alle partecipanti
con il relativo modulo di consegna e ancora affiggere la graduatoria
alla porta come previsto dal regolamento.
Ah che discorsi noiosi! D'altronde non ho fatto null'altro che
lavorare in questo ultimo periodo che dura all'incirca da... 6 mesi!
Sì, ok, lavorare è normale, ma essere sempre iper concetrati sul
lavoro, con mille scadenze e con miriadi di cose da fare non è
esattamente roba da tutti i giorni. Probabilmente è perchè mi ero fin
troppo abitato bene al lavoro d'ufficio in Simki, dove il cazzeggio e
le scadenze si alternavano un giorno sì, una settimana no e un giorno
sì. Mai sgobbato così tanto ed è altrettanto vero che il mio conto in
banca non è mai stato così bene, però i soldi anche con una paga
normale non sono mai stati un problema, quindi figurarsi adesso. E che
poi, sti soldi in più, cosa me ne faccio? Chiaro, non è che non me ne
faccio proprio niente, ma come dire, mi sembrano tutte cose che non
vanno a intaccare il mio grado di Felicità. Ho in effetti una lista
dei desideri, contenente viaggi in giro per il mondo, pure una
macchina e una casa per le vacanze, ma è appunto una lista dei
desideri, non dei bisogni. L'unico bisogno che mi riconosco come
impellente è il perdere peso. Mi sono pure iscritto in palestra, ma la
mia presenza in struttura è troppo al di sotto per considerarsi
un'attività costante, a dire il vero non è nanche saltuaria. E la
scusa è che mi sono iscritto con W e che aspetto che sia lui ad
accompagnarmi. Che pirla. La soluzione può essere che: o mi organizzo
con gli autobus, o mi compro una macchina(ma a me non piace guidare),
o mi metto a correre con il bel tempo dalle sette di sera fino alle 8
sulla ciclabile vicino casa(e qui ci sarebbe da discutere il problema
dell'arrivare nella "sweet home" con un buco in pancia grande quanto
il Guatemala).
E stavolta avrei voluto parlare del sesso con W, chissà se un giorno
di questi ci riuscirò...

venerdì 17 febbraio 2012

The most end

Ok, stare con W evidentemente mi evita esaurimenti e somatizzazioni. L'altro giorno mentre mi stavo facendo la doccia mi sono accorto che ancora sul blog non ho parlato di quando a Dicembre ho incontrato Davide, Giorgio e Francesca. Voglio dire, questo sarebbe decisamente un evento da raccontare! Davide è il mio ex-migliore amico, colui per il quale in adolescenza sono caduto in depressione perché depositario dell'immagine del mio io. Lui sarebbe fondamentalmente il primo per cui provavo erezioni, probabilmente, credo, o almeno nella mia testa attualmente ho ricostruito così la mia storia di gay inconsapevole. Lui è il ragazzo con cui per anni abbiamo avuto un'amicizia così profonda che tutti fraintendevano, che ci permetteva di stare in un letto assieme e magari pure di abbracciarci, di dirci pure che ci si ama anche se non attratti "sotto quel punto di vista lì". Davide è quel ragazzo che dopo secoli, finalmente, son riuscito a mandare a remengo(circa tre anni fa, in concomitanza con la mia laurea). L'incontro, subito dopo Natale, è avvenuto a casa dei genitori di Michele, per l'annuale scambio di auguri, una tradizione che io avevo interrotto proprio dalla rottura con l'ex-migliore amico. Naturalmente ho dovuto fare un po' del teatrino, porgendo solo un dito per salutare e cercando di fare la vergine di ferro limitando qualunque tipo di approccio ed effusione amicale. W, sempre al mio fianco, mi ha detto poi che la tensione nella stanza era decisamente palpabile. Eppure ho cercato di essere il più neutro possibile. Ad ogni modo l'incontro mi ha fatto notare quanto sia difficile per molti essere soddisfatti del proprio operare. Questa è una cosa che personalmente non sento, ogni tanto mi domando se ciò che faccio è realmente ciò che voglio, ma non soffro, non ricuso alcuna defezione nevrotica o sensi d'impotenza o rimorsi per un'azione non fatta. Pure il mio lavoro, vogliamo parlarne per l'ennesima volta? Vi risparmio. E invece Davide fa il ricercatore, ma ne è assolutamente scontento e non apprezza minimamente ciò che fa e ciò che è, ha dei progetti ma pensa di non poterli realizzare perché ci vede degli ostacoli insormontabili. Credo ci goda un po' a stare in quello stato di continuo "sottotono". Ecco, comunque a me quello che mi salva è il fatto di riuscire ad apprezzare un casino tutto quanto, soprattutto apprezzare me stesso. Di fatti quello che in questo periodo mi demoralizza è il mio peso, ma sono convinto che appena passerà questo full-time(nel vero senso ella parola) lavorativo riprenderò con la palestra, come d'altronde avevo abbozzato a fare in Gennaio.
Però con questo post volevo parlare di tutt'altro, di me e di W, la coppia bella e felice, che non va alle cene di famiglia e vomita tutti i casini casalinghi(come mio fratello, impegnato in una convivenza con la sua futura sposa e sua sorella), che non soffre di problemi economici, fanno progetti allegri e felici e tutte le preoccupazioni sono da reputarsi al lavoro e comunque sono del tutto sostenibili, perché finché c'è l'amore e la salute c'è davvero tutto e anzi tanto di più.
E ti pareva, adesso che volevo parlare delle cose zozze, parlando di peni e pompini, cazzi e mazzi, toh!, devo andare, mi sa che toccherà aspettare al prossimo post.

giovedì 12 gennaio 2012

On the Moon

Tanto tempo di solito vuol dire che va tutto bene. Ho finalmente finito la trasposizione dell'intero vecchio blog su questo attuale e con mio grande dispiacere invece ho scoperto che quelli di supereva se ne sono belli che fottuti: praticamente ho dovuto dire addio ai miei primi anni scritti all'università(addio Kazuya, addio Bardo e addio Meccano, ma prima o poi cercherò di recuperarvi dalla mia testa).
Ora mi divido il lavoro tra Trento a Bolzano da ormai 5 mesi senza grossi intoppi, ma potrei sentirmi soddisfatto? Chiaramente no, il lavoro spazia molto, ma pende ancora troppo in quelle facezie da ufficio che mi annoiano a morte. Attualmente sono impegnato con le seguenti attività:

  • lavoro d'ufficio
  • tecnico dei computer
  • docente d'informatica
  • gestione corsi FSE
  • progettazione sito web
  • progettazione per Appalti (Europei, Nazionali, Regionali, Provinciali) 
Wow! Sono riuscito a descrivere che cazzo faccio per guadagnarmi la paga! E dire che alle spalle ho soltanto una laurea triennale in Filosofia, poi un master in management delle PMI e fra poco finirò pure un master in formazione e un'altro in coaching per disoccupati. Davvero, chi l'avrebbe mai detto? Se guardo indietro alla mia vita, non posso far altro che immaginarmela tutta a curve, davanti invece rimane un grosso punto di domanda accompagnato dal mio daimon che sussurra che ancora non mi sono fermato, che c'è qualcos'altro, un'altro lavoro, forse pure un'altra città.
L'ultima volta avevo l'intenzione di parlare anche della mia situazione sentimentale. Che dovrei dire? Con Walter va benone, ogni tanto devo farmi il mio dramma personale perché altrimenti non ci trovo gusto, chiaramente, però non ci sono problemi oggettivi. Io davvero non ci credo, non riesco mica a capacitarmene! Ero talmente abituato ai miei drammi che ritrovarmi ad avere tutto così... Fare difficoltà a lamentarsi è dura ed io che godo coi sensi di colpa e le sofferenze, in questa situazione non posso far altro che giocare con i dubbi. Lo amo davvero? e se mi pentissi? e se in realtà sta con me solo per un suo sentimento egoistico, per un suo bisogno psicologico personale e non perché vuole me, ma solo l'immagine che lui vuole che io abbia? Sì, sono paranoie, ma ripeto: quando non c'è nulla per cui io possa manifestare la mia parte di Drama Queen, che devo fare? Fortunatamente in questi ultimi mesi lui è molto stanco per il lavoro e succede che si inizi a lavorare alle 9 e si finisca alle 8 di sera, poi io ci ho sempre voglia, ma lui no(di fare all'amore intendo) e tac! Finalmente posso sfogarmi con tutte le mie paranoie e fare la mia figura di protagonista dei romanzi dell'Ottocento e scrivere(mentalmente) di interminabili lotte interiori tra ragione e sentimento.
Ah! Non ho nemmeno menzionato del fatto che ora ho un MacBook Air con cui mi trovo benissimo, che finalmente ho cominciato a disegnare sul PC con la mia tavoletta BAMBOO e che ho capito che se voglio saltare il problema della pensione mi devo mettere a scrivere romanzi, così da vecchio saprò in quale altro modo procacciarmi la pagnotta.