lunedì 28 dicembre 2009

Dopo la notte

È passato qualche giorno, ho concluso anche questo terzo corso. Li ho lasciati a metà, perché domani si parte. Devo ricordarmi come ultima cosa di telefonare il figlio del gran capo, sarà lui a prendere il mio posto quando ripartirà il corso. O gli telefono o gli mando una mail. Che palle, non dovrebbe essere il diretto interessato a farlo? Ok, a Natale siamo tutti più buoni, ma cazzo dovrebbe pagare lui la telefonata!
Giusto, ho detto che domani si parte, mi viene il dubbio di non aver scritto per dove. Senza giri di parole: Amsterdam. Esatto, una città dove si fuma, a lot. Dove ci si può sposare con persone dello stesso sesso e quindi la città per antonomasia che può rappresentare la libertà. Certo con la mia coscienza e il mio senso di responsabilità non corro dei rischi preoccupanti. Ma sarò lontano da un sacco di cose. Sì principalmente voglio lasciarmi dietro per alcuni giorni la storia con Simone. Ci siamo salutati proprio oggi. Non so neanche se quando torno lui ci sarà ancora, ma è esattamente ciò che lui vorrebbe, in questo modo io forzerò il mio corpo a prendersi cura di sé stesso e lui... lui non vuole il peso della sofferenza degli altri, odia essere compatito e avere attorno persone petulante. Le sopporta, ma io non voglio essere sopportato. Non c'è futuro tra noi e non vi sarebbe neppure se stesse bene. Ci avrei impiegato molto per allontanarmi da lui, almeno un anno, probabilmente di più. Lo so, ne parlo come se fosse già tutto finito e la sua malattia ormai gli ha preso tutto il corpo. Fa fatica a respirare, soffre, ha fitte al cuore e ai polmoni. Il sette tornerà in ospedale per dare altri cicli di chemio, combatterà, anche se non vi è nulla da fare. È il quarto stadio, dicono, se è espanso dappertutto. Per questo parlo come se fosse tutto già finito. Ieri mi ha chiesto se credo in Dio, per un attimo non sapevo cosa rispondere, o meglio, non sapevo se gridare per orgoglio un NO, oppure darla vinta alla mia coscienza. Ho risposto di sì e anche lui. Per un po' è stato in silenzio, sembrava volermi dire qualcos'altro, ho occupato quel silenzio spiegandogli che proprio perché credo non riesco a capire quel che stava succedendo, che per questo sono arrabbiato con Lui. E davvero, non so come supererò questo momento. Io non ci penso, non voglio pensarci, eppure per la mia testa è un compito difficile non farlo. Sono abituato a programmare, inquadrare, lasciare libero, ma con le cinture di sicurezza.
Domani parto ad Amsterdam e ci vado con Gigi, una scelta poco a caso, anche lui sta vivendo una situazione simile per certi versi alla mia. Mal comune, mezzo gaudio. Spero che avendolo accanto riuscirò il più possibile a non preoccuparmi di quel che lasciamo in Italia.
A domani.

domenica 13 dicembre 2009

Altro hotel, Altro corso

Sono arrivato da qualche ora, ho aperto la porta della stanza e mi sono ritrovato in un appartamento! Fantastico: camera matrimoniale, bagno, angolo salotto, cucinino(!!!), skyTv e pure un bollitore, tazze e filtri per dei the "fai da te". Ho pure il balcone. Sarebbe tutto bellissimo, ma c'è un gravissimo errore: manca la rete wi-fi nelle camere. E per accedervi mi tocca scendere in sala pranzo o nella hall.
Che caspio farò la sera? mi metterò a scrivere il romanzo? non sarebbe male, ma sarò abbastanza costante? Btw domani si comincia e a questo giro io farò il docente. Le conoscenze ce le ho, ma saprò amicarmi il gruppo? Ci sono un sacco di domande, ma non mi affanno a trovare delle risposte, mi posso preparare, ma sarà tutto dettato dalla sensazione che vivrò in quell'esatto momento. Mi auguro di non incespicare con le parole, di avere il tono di voce sempre alto e sopratutto di essere chiaro. E ancora di più, lo ripeto e lo sottolineo, di riuscire a coinvolgere le persone nel percorso. Sarebbe bello ripetere i risultati e lo svolgimento avvenuto a Condino, ma proprio per le mie convinzioni di unicità di ogni momento e che questo lo facciano persone e ambienti del tutto esclusivi, sarà dell'altro. Quello che m'impaurisce di più è l'incipit, al contrario che con la scrittura, dove io la difficoltà la trovo nel proseguo, nel parlato è la partenza. Dovrei essere tranquillo, perché non dovrò parlare di me, dove invece ho un sacco di problemi, dovrò parlare dell'informatica e dei computer.
Cambiando discorso, da una settimana circa sto cercando di smettere di bere il caffè. Il primo giorno ho tentato una manovra drastica ed è stato terribile. Una emicrania tremenda che si è intensificata man mano che passavano le ore. Ho resistito fino a sera, poi mi sono arreso a prendere una tazza. La cosa però mi ha dato tremendamente fastidio e mi ha convinto a togliermi questo vizio completamente. ora però che mi bevo al mattino? Il latte mi stronca lo stomaco(mescolato ad altro va bene, da solo invece...), il the mi devo informare meglio se contiene sostanze simili alla caffeina, che altre sostanze posso pigliarmi al mattino? Pure adesso ho una lieve emicrania, è la seconda volta che provo a farne completamente senza ma alla fine ce la farò ad eliminare sta cazzo di sostanza dal mio corpo.
E mentre io combatto una stupidissima emicrania, domani, in contemporanea con l'inizio del mio corso, Simone verrà ricoverato a Padova, dove comincerà a combattere i tumori. Non crede in un recupero, dice di essere ormai alla fine, ha chiesto di fare il trattamento più pesante, forse gli resteranno altri 6 mesi e non ho idea di come li vivrà. Non stiamo più insieme, credo sia giusto così, ma nonostante questi mesi e questi tempi, il sentimento che c'è tra noi non è diminuito o sbiadito. Anzi, prima che ci lasciassimo stavo vivendo malissimo l'intera situazione, egoisticamente ora sto meglio. È ufficiale che non c'è una vita insieme con lui e non devo preoccuparmi di un futuro, o meglio, un non-futuro con lui. Stavo male perché pensavo al mio futuro e alla frustrazione per non poter aver accanto la persona che amavo. Quando l'ho accanto e lo guardo negli occhi il cervello non fa null'altro che pensare di voler stare così per sempre. Mi sento felice con lui, ma so di essere bravo a crearmi illusioni, ad andare anche oltre il reale. Anche se lui non avesse la malattia, non andremmo bene insieme, o perlomeno dovrei cambiare tante mie idee. O dovrebbe farlo lui. Dovrebbe smettere con le droghe, forse quindi di suonare, dovrebbe risolvere i suoi problemi con l'essere gay, soprattutto con i suoi genitori, con i suoi sensi di colpa nei loro confronti. E probabilmente non è abbastanza forte per superare queste cose e io forse non sono affatto preparato per supportarlo in questo. Anche se ora sento di amarlo e di essere amato, da qualche parte c'è qualcun altro che mi aspetta. C'è un altro per me. Tempo addietro pensavo che l'amore fosse tutto e fosse una forza sufficiente per sopportare qualunque cosa. Ora vado avanti con la convinzione che l'amore non basta. La vita è più forte dell'amore.

lunedì 7 dicembre 2009

Inconscio rivelato

Ultima notte a Condino e mi sono permesso di ordinare del vino invece della solita birra media... ma non credevo che me ne portassero mezzo litro: alla faccia! Certo non ho fatto tanti complimenti e lasciarne dentro la brocca era un peccato. Se fosse una serata normale probabilmente sarebbe un buon inizio di festone, siccome invece è un'altra serata solitaria prima di andare a letto, è solo il preludio di un giro di pensieri alquanto divertenti. E per uno che gli si legge tutto in faccia (quando è troppo stanco per fingere o non ve ne è motivo), i pensieri possono diventare momenti imbarazzanti in pubblico. Il primo round era concentrato su Simone, quindi sorrisi da ebete e qualche risatina maliziosa, accompagnati un secondo dopo da faccia di contegno serioso, di "sono una persona che passa inosservata". Secondo round sull'immaginaria serata di commiato di domani assieme ai partecipanti al corso, mentre ricordo i momenti salienti e abbino ad ogni volto una virtù umana di quelle più alte, con momento clou il discorsetto su quanto sia stato interessante e importante il tempo passato assieme e la convinzione che davvero ognuno di loro è un ricco tesoro, del tipo "anche voi che fate una vita da schifo e il cui valore può essere tranquillamente massificato a quella di tutti gli altri, riuscite nonostante ciò ad avere dei connotati umani e ad ispirarmi pietà". Mancava poco che mi alzassi dalla sedia e sbattendo le ciglia salutassi i sudditi come una regina: fortuna che impugnavo una forchetta con una crocchetta e la gola ha avuto il sopravvento. Terzo round l'ha vinto il pensiero del ritorno in macchina con Gabriele e possibile discorso con connotazioni psicologiche sui pensieri sadici di Simone, ma sopratutto sul fatto che quando ascolto le persone, tutte inspiegabilmente desiderose di raccontarmi i più reconditi cazzacci loro e forse per questo pronte ad osannarmi come "brava persona", ho una vociona nel cervello che grida "ma sai che non me ne sbatte una benemerita mazza di ciò che mi racconti?". Il mio sadismo e leggermente un po' fine, ma godo all'idea di ficcarla in culo inaspettatamente alle persone. E mi trovo assolutamente a mio agio nel pensare queste cose e ciò nonostante essere buono, come una specie di micro-sfogo legittimo e innocuo.

Lavoro e Simone

Sono arrivato Da Tina, l'hotel che ospita me e allo stesso tempo anche il corso. La stanza che mi hanno riservato è una matrimoniale con un ulteriore letto e pure un divanetto; la finestra, seppure ora è buio, deve dare ad un magnifico panorama. Credo di essere l'unico cliente dell'albergo e la sensazione di essere solo è davvero acuta. Dai rumori che mi circondano sono fortunato se sono stato messo nello stesso piano della servitù. Lo so, "servitù" non è il termine adatto, ma leggendo Cime tempestose che pretendete? Inoltre fuori è proprio un tempo da lupi, esattamente da oggi sul Trentino si sono abbattute le prime precipitazioni. Giusto per rendere più felice mio padre già preso dallo scazzo di partire alle 5 invece che nel primo pomeriggio. Partiamo dall'inizio?
Dalla scorsa settimana ho concluso il corso post laurea e mi ritrovo ora a decidere la mia vita lavorativa. Seguendo i consigli di orientamento al lavoro che ci hanno dato, sono passato in biblioteca per farmi una idea più chiara del settore che m'interessa, ovvero la comunicazione e la pubblicità. Il giorno dopo la mia escursione sui testi mi son beccato la febbre. No, niente aviaria, né suina, una leggerissima febbre da 37 e mezzo, più tosse e mal di gola. Mercoledì mi chiama la Simki, quelli del corso, e mi propongono per la settimana successiva un tutoraggio di cinque giorni per delle lezioni di informatica. Grande! Il secondo campo per cui provo particolare interesse è le risorse umane, quindi accetto al volo. Fissiamo un appuntamento per il venerdì onde prepararmi maggiormente sulle ore che sarei andato ad affrontare. Nel pomeriggio mi chiama anche la Ogp, l'agenzia in cui per due mesi ho fatto un merdosissimo e inutilissimo stage. Mi chiede se posso esserci il prossimo fine per un incontro di saluto e per darmi un pensiero visto l'aiuto che gli ho dato. Assurdo, io ho un pessimo ricordo di loro, al contrario loro sono rimasti soddisfatti e contenti del sottoscritto... d'altronde mi son dimostrato un ottimo elemento e mi son tenuto per me, o meglio, lontano dalle orecchie dei responsabili, le acidule critiche nei loro confronti. Eh, quando uno vale!
Tornando al tutoraggio, venerdì mi sono visto con Livia e Claudio, i due principali punti di riferimento per la Simki a Trento. Mi hanno spiegato che il corso durerà complessivamente 40 ore, gli "studenti" saranno 10 e tutti in cassa integrazione per quella settimana, un età compresa dai 30 ai 50 anni. Il luogo degli incontri è Condino, un paesello nella Valle del Chiese, in vicinanze di Storo. Siccome aule vere e proprie non ce ne sono, abbiamo allestito una sala pranzo per raccogliere undici portatili con connessione wireless ad internet, strumento fondamentale poiché il corso gira proprio intorno allo sviluppo delle capacità telematiche. A me è stato affidato il compito di occuparmi della parte burocratica e della presentazione durante il primo giorno. Mi è stato anche presentato il docente, Gabriele, uno psicologo che detto fra noi, d'informatica non mi sembra che ne sabbia molto. D'altronde è anche vero che la necessità è quella di saper usare internet e alcune sue funzioni basilari, non la sua programmazione!
Facendo un passo indietro: il problema erano i portatili, dato che l'albergo non dispone di questi terminali, è la Simki che li fornirà. Piccolo problema: come facciamo a farli arrivare a Condino? Ecco che il pirla di Carlo si presta ingenuamente a questa operazione avvertendo naturalmente prima il proprio genitore. Peccato che tali portatili non stanno manco a Trento, ma devono essere recapitati da Milano. Ed ecco l'inghippo che porterà a spostare l'orario di partenza dal primo pomeriggio, alla prima sera. Non mi dilungo sulle imprecazioni dei miei per la paura della strada nuova e del buio, per non parlare dei magnifici sensi di colpa che si dimenano nel mio animo. E come non poteva venire pure il brutto tempo per peggiorare la situazione? Ah, dimenticavo, per i prossimi cinque giorni pernotterò nello stesso stabile dove si tiene il corso. Venerdì si torna a casa, ma ovviamente le cose non possono essere semplici, infatti l'ultimo autobus(mio padre non può tornare perché ha un corso d'inglese...) è alle cinque e mezza del pomeriggio e ovviamente è la stessa ora in ci finisce il corso, quindi nada! Ho chiesto a mio fratello e si è subito reso disponibile. Quando l'ha saputo mio padre ha storto un po' il naso chiedendomi se non è meglio pernottare un giorno in più e al mattino aspettare che venisse lui(tipo alle sette del mattino) e mi portasse poi direttamente all'appuntamento con la Ogp. Non dovrei pensarlo, ma l'idea che le cose siano differenti quando si tratta di me o di mio fratello mi nasce spontanea. Mio fratello è da due mesi con il cazzo di pandino di mia madre perché la sua si è rotta. Non pensiate minimamente che se il pandino fosse disponibile me l'avrebbero lasciata, perché non è così(già chiesto). Cazzo è incredibile quanto ogni giorno di più mi convinco che chiedere qualcosa è sempre un errore. Poi è vero che i miei alla fine mi hanno permesso tutto, ma cazzo con quanta pena!
Passiamo a Simone? Lo so è un discorso che sta diventando un po' vecchio, ma ormai mi son reso consapevole di volergli molto più che bene, diciamo pure di esserne passionalmente innamorato. E in contemporanea ho la consapevolezza che non è lui il mio ragazzo, che non potrà darmi quello che io cerco e che per questo non stiamo insieme. Eppure rimane tutto il resto, una storia disimpegnata nella pratica, ma emotivamente dolce, perfetta, incredibile. Ho paura di star sbagliando con lui, perché ho la presunzione che da qui a qualche mese scarso incontrerò un altro ragazzo, e quando sarà, abbandonerò tutto d'un tratto Simone lasciandolo solo. L'idea in realtà la trovo orrenda, se solo potessi essere certo che anche lasciandolo a sé stesso gli andrà tutto bene... Intorno a lui però non vedo figure positive, ho il terrore che se lo perdessi di vista, il male corrotto se ne approfitterebbe nell'immediato. Gli son già successe fin troppe cose brutte, troppe persone cattive e ignoranti che lo portano giù o sulla "cattiva strada". Confido nella nuova carriera di maestro di percussione che a breve dovrebbe intraprendere. Ci spero davvero tanto che abbia la possibilità di fare le giuste conoscenze, ne sarei davvero felice! Tenetelo d'occhio per piacere! Proteggetelo!
In questa notte mi terrò stretto il ricordo di quando stamattina ho passato più di un ora a massaggiare l'intero corpo di Simone, mamma mia quanto mi(gli) piace!