lunedì 28 dicembre 2009

Dopo la notte

È passato qualche giorno, ho concluso anche questo terzo corso. Li ho lasciati a metà, perché domani si parte. Devo ricordarmi come ultima cosa di telefonare il figlio del gran capo, sarà lui a prendere il mio posto quando ripartirà il corso. O gli telefono o gli mando una mail. Che palle, non dovrebbe essere il diretto interessato a farlo? Ok, a Natale siamo tutti più buoni, ma cazzo dovrebbe pagare lui la telefonata!
Giusto, ho detto che domani si parte, mi viene il dubbio di non aver scritto per dove. Senza giri di parole: Amsterdam. Esatto, una città dove si fuma, a lot. Dove ci si può sposare con persone dello stesso sesso e quindi la città per antonomasia che può rappresentare la libertà. Certo con la mia coscienza e il mio senso di responsabilità non corro dei rischi preoccupanti. Ma sarò lontano da un sacco di cose. Sì principalmente voglio lasciarmi dietro per alcuni giorni la storia con Simone. Ci siamo salutati proprio oggi. Non so neanche se quando torno lui ci sarà ancora, ma è esattamente ciò che lui vorrebbe, in questo modo io forzerò il mio corpo a prendersi cura di sé stesso e lui... lui non vuole il peso della sofferenza degli altri, odia essere compatito e avere attorno persone petulante. Le sopporta, ma io non voglio essere sopportato. Non c'è futuro tra noi e non vi sarebbe neppure se stesse bene. Ci avrei impiegato molto per allontanarmi da lui, almeno un anno, probabilmente di più. Lo so, ne parlo come se fosse già tutto finito e la sua malattia ormai gli ha preso tutto il corpo. Fa fatica a respirare, soffre, ha fitte al cuore e ai polmoni. Il sette tornerà in ospedale per dare altri cicli di chemio, combatterà, anche se non vi è nulla da fare. È il quarto stadio, dicono, se è espanso dappertutto. Per questo parlo come se fosse tutto già finito. Ieri mi ha chiesto se credo in Dio, per un attimo non sapevo cosa rispondere, o meglio, non sapevo se gridare per orgoglio un NO, oppure darla vinta alla mia coscienza. Ho risposto di sì e anche lui. Per un po' è stato in silenzio, sembrava volermi dire qualcos'altro, ho occupato quel silenzio spiegandogli che proprio perché credo non riesco a capire quel che stava succedendo, che per questo sono arrabbiato con Lui. E davvero, non so come supererò questo momento. Io non ci penso, non voglio pensarci, eppure per la mia testa è un compito difficile non farlo. Sono abituato a programmare, inquadrare, lasciare libero, ma con le cinture di sicurezza.
Domani parto ad Amsterdam e ci vado con Gigi, una scelta poco a caso, anche lui sta vivendo una situazione simile per certi versi alla mia. Mal comune, mezzo gaudio. Spero che avendolo accanto riuscirò il più possibile a non preoccuparmi di quel che lasciamo in Italia.
A domani.

domenica 13 dicembre 2009

Altro hotel, Altro corso

Sono arrivato da qualche ora, ho aperto la porta della stanza e mi sono ritrovato in un appartamento! Fantastico: camera matrimoniale, bagno, angolo salotto, cucinino(!!!), skyTv e pure un bollitore, tazze e filtri per dei the "fai da te". Ho pure il balcone. Sarebbe tutto bellissimo, ma c'è un gravissimo errore: manca la rete wi-fi nelle camere. E per accedervi mi tocca scendere in sala pranzo o nella hall.
Che caspio farò la sera? mi metterò a scrivere il romanzo? non sarebbe male, ma sarò abbastanza costante? Btw domani si comincia e a questo giro io farò il docente. Le conoscenze ce le ho, ma saprò amicarmi il gruppo? Ci sono un sacco di domande, ma non mi affanno a trovare delle risposte, mi posso preparare, ma sarà tutto dettato dalla sensazione che vivrò in quell'esatto momento. Mi auguro di non incespicare con le parole, di avere il tono di voce sempre alto e sopratutto di essere chiaro. E ancora di più, lo ripeto e lo sottolineo, di riuscire a coinvolgere le persone nel percorso. Sarebbe bello ripetere i risultati e lo svolgimento avvenuto a Condino, ma proprio per le mie convinzioni di unicità di ogni momento e che questo lo facciano persone e ambienti del tutto esclusivi, sarà dell'altro. Quello che m'impaurisce di più è l'incipit, al contrario che con la scrittura, dove io la difficoltà la trovo nel proseguo, nel parlato è la partenza. Dovrei essere tranquillo, perché non dovrò parlare di me, dove invece ho un sacco di problemi, dovrò parlare dell'informatica e dei computer.
Cambiando discorso, da una settimana circa sto cercando di smettere di bere il caffè. Il primo giorno ho tentato una manovra drastica ed è stato terribile. Una emicrania tremenda che si è intensificata man mano che passavano le ore. Ho resistito fino a sera, poi mi sono arreso a prendere una tazza. La cosa però mi ha dato tremendamente fastidio e mi ha convinto a togliermi questo vizio completamente. ora però che mi bevo al mattino? Il latte mi stronca lo stomaco(mescolato ad altro va bene, da solo invece...), il the mi devo informare meglio se contiene sostanze simili alla caffeina, che altre sostanze posso pigliarmi al mattino? Pure adesso ho una lieve emicrania, è la seconda volta che provo a farne completamente senza ma alla fine ce la farò ad eliminare sta cazzo di sostanza dal mio corpo.
E mentre io combatto una stupidissima emicrania, domani, in contemporanea con l'inizio del mio corso, Simone verrà ricoverato a Padova, dove comincerà a combattere i tumori. Non crede in un recupero, dice di essere ormai alla fine, ha chiesto di fare il trattamento più pesante, forse gli resteranno altri 6 mesi e non ho idea di come li vivrà. Non stiamo più insieme, credo sia giusto così, ma nonostante questi mesi e questi tempi, il sentimento che c'è tra noi non è diminuito o sbiadito. Anzi, prima che ci lasciassimo stavo vivendo malissimo l'intera situazione, egoisticamente ora sto meglio. È ufficiale che non c'è una vita insieme con lui e non devo preoccuparmi di un futuro, o meglio, un non-futuro con lui. Stavo male perché pensavo al mio futuro e alla frustrazione per non poter aver accanto la persona che amavo. Quando l'ho accanto e lo guardo negli occhi il cervello non fa null'altro che pensare di voler stare così per sempre. Mi sento felice con lui, ma so di essere bravo a crearmi illusioni, ad andare anche oltre il reale. Anche se lui non avesse la malattia, non andremmo bene insieme, o perlomeno dovrei cambiare tante mie idee. O dovrebbe farlo lui. Dovrebbe smettere con le droghe, forse quindi di suonare, dovrebbe risolvere i suoi problemi con l'essere gay, soprattutto con i suoi genitori, con i suoi sensi di colpa nei loro confronti. E probabilmente non è abbastanza forte per superare queste cose e io forse non sono affatto preparato per supportarlo in questo. Anche se ora sento di amarlo e di essere amato, da qualche parte c'è qualcun altro che mi aspetta. C'è un altro per me. Tempo addietro pensavo che l'amore fosse tutto e fosse una forza sufficiente per sopportare qualunque cosa. Ora vado avanti con la convinzione che l'amore non basta. La vita è più forte dell'amore.

lunedì 7 dicembre 2009

Inconscio rivelato

Ultima notte a Condino e mi sono permesso di ordinare del vino invece della solita birra media... ma non credevo che me ne portassero mezzo litro: alla faccia! Certo non ho fatto tanti complimenti e lasciarne dentro la brocca era un peccato. Se fosse una serata normale probabilmente sarebbe un buon inizio di festone, siccome invece è un'altra serata solitaria prima di andare a letto, è solo il preludio di un giro di pensieri alquanto divertenti. E per uno che gli si legge tutto in faccia (quando è troppo stanco per fingere o non ve ne è motivo), i pensieri possono diventare momenti imbarazzanti in pubblico. Il primo round era concentrato su Simone, quindi sorrisi da ebete e qualche risatina maliziosa, accompagnati un secondo dopo da faccia di contegno serioso, di "sono una persona che passa inosservata". Secondo round sull'immaginaria serata di commiato di domani assieme ai partecipanti al corso, mentre ricordo i momenti salienti e abbino ad ogni volto una virtù umana di quelle più alte, con momento clou il discorsetto su quanto sia stato interessante e importante il tempo passato assieme e la convinzione che davvero ognuno di loro è un ricco tesoro, del tipo "anche voi che fate una vita da schifo e il cui valore può essere tranquillamente massificato a quella di tutti gli altri, riuscite nonostante ciò ad avere dei connotati umani e ad ispirarmi pietà". Mancava poco che mi alzassi dalla sedia e sbattendo le ciglia salutassi i sudditi come una regina: fortuna che impugnavo una forchetta con una crocchetta e la gola ha avuto il sopravvento. Terzo round l'ha vinto il pensiero del ritorno in macchina con Gabriele e possibile discorso con connotazioni psicologiche sui pensieri sadici di Simone, ma sopratutto sul fatto che quando ascolto le persone, tutte inspiegabilmente desiderose di raccontarmi i più reconditi cazzacci loro e forse per questo pronte ad osannarmi come "brava persona", ho una vociona nel cervello che grida "ma sai che non me ne sbatte una benemerita mazza di ciò che mi racconti?". Il mio sadismo e leggermente un po' fine, ma godo all'idea di ficcarla in culo inaspettatamente alle persone. E mi trovo assolutamente a mio agio nel pensare queste cose e ciò nonostante essere buono, come una specie di micro-sfogo legittimo e innocuo.

Lavoro e Simone

Sono arrivato Da Tina, l'hotel che ospita me e allo stesso tempo anche il corso. La stanza che mi hanno riservato è una matrimoniale con un ulteriore letto e pure un divanetto; la finestra, seppure ora è buio, deve dare ad un magnifico panorama. Credo di essere l'unico cliente dell'albergo e la sensazione di essere solo è davvero acuta. Dai rumori che mi circondano sono fortunato se sono stato messo nello stesso piano della servitù. Lo so, "servitù" non è il termine adatto, ma leggendo Cime tempestose che pretendete? Inoltre fuori è proprio un tempo da lupi, esattamente da oggi sul Trentino si sono abbattute le prime precipitazioni. Giusto per rendere più felice mio padre già preso dallo scazzo di partire alle 5 invece che nel primo pomeriggio. Partiamo dall'inizio?
Dalla scorsa settimana ho concluso il corso post laurea e mi ritrovo ora a decidere la mia vita lavorativa. Seguendo i consigli di orientamento al lavoro che ci hanno dato, sono passato in biblioteca per farmi una idea più chiara del settore che m'interessa, ovvero la comunicazione e la pubblicità. Il giorno dopo la mia escursione sui testi mi son beccato la febbre. No, niente aviaria, né suina, una leggerissima febbre da 37 e mezzo, più tosse e mal di gola. Mercoledì mi chiama la Simki, quelli del corso, e mi propongono per la settimana successiva un tutoraggio di cinque giorni per delle lezioni di informatica. Grande! Il secondo campo per cui provo particolare interesse è le risorse umane, quindi accetto al volo. Fissiamo un appuntamento per il venerdì onde prepararmi maggiormente sulle ore che sarei andato ad affrontare. Nel pomeriggio mi chiama anche la Ogp, l'agenzia in cui per due mesi ho fatto un merdosissimo e inutilissimo stage. Mi chiede se posso esserci il prossimo fine per un incontro di saluto e per darmi un pensiero visto l'aiuto che gli ho dato. Assurdo, io ho un pessimo ricordo di loro, al contrario loro sono rimasti soddisfatti e contenti del sottoscritto... d'altronde mi son dimostrato un ottimo elemento e mi son tenuto per me, o meglio, lontano dalle orecchie dei responsabili, le acidule critiche nei loro confronti. Eh, quando uno vale!
Tornando al tutoraggio, venerdì mi sono visto con Livia e Claudio, i due principali punti di riferimento per la Simki a Trento. Mi hanno spiegato che il corso durerà complessivamente 40 ore, gli "studenti" saranno 10 e tutti in cassa integrazione per quella settimana, un età compresa dai 30 ai 50 anni. Il luogo degli incontri è Condino, un paesello nella Valle del Chiese, in vicinanze di Storo. Siccome aule vere e proprie non ce ne sono, abbiamo allestito una sala pranzo per raccogliere undici portatili con connessione wireless ad internet, strumento fondamentale poiché il corso gira proprio intorno allo sviluppo delle capacità telematiche. A me è stato affidato il compito di occuparmi della parte burocratica e della presentazione durante il primo giorno. Mi è stato anche presentato il docente, Gabriele, uno psicologo che detto fra noi, d'informatica non mi sembra che ne sabbia molto. D'altronde è anche vero che la necessità è quella di saper usare internet e alcune sue funzioni basilari, non la sua programmazione!
Facendo un passo indietro: il problema erano i portatili, dato che l'albergo non dispone di questi terminali, è la Simki che li fornirà. Piccolo problema: come facciamo a farli arrivare a Condino? Ecco che il pirla di Carlo si presta ingenuamente a questa operazione avvertendo naturalmente prima il proprio genitore. Peccato che tali portatili non stanno manco a Trento, ma devono essere recapitati da Milano. Ed ecco l'inghippo che porterà a spostare l'orario di partenza dal primo pomeriggio, alla prima sera. Non mi dilungo sulle imprecazioni dei miei per la paura della strada nuova e del buio, per non parlare dei magnifici sensi di colpa che si dimenano nel mio animo. E come non poteva venire pure il brutto tempo per peggiorare la situazione? Ah, dimenticavo, per i prossimi cinque giorni pernotterò nello stesso stabile dove si tiene il corso. Venerdì si torna a casa, ma ovviamente le cose non possono essere semplici, infatti l'ultimo autobus(mio padre non può tornare perché ha un corso d'inglese...) è alle cinque e mezza del pomeriggio e ovviamente è la stessa ora in ci finisce il corso, quindi nada! Ho chiesto a mio fratello e si è subito reso disponibile. Quando l'ha saputo mio padre ha storto un po' il naso chiedendomi se non è meglio pernottare un giorno in più e al mattino aspettare che venisse lui(tipo alle sette del mattino) e mi portasse poi direttamente all'appuntamento con la Ogp. Non dovrei pensarlo, ma l'idea che le cose siano differenti quando si tratta di me o di mio fratello mi nasce spontanea. Mio fratello è da due mesi con il cazzo di pandino di mia madre perché la sua si è rotta. Non pensiate minimamente che se il pandino fosse disponibile me l'avrebbero lasciata, perché non è così(già chiesto). Cazzo è incredibile quanto ogni giorno di più mi convinco che chiedere qualcosa è sempre un errore. Poi è vero che i miei alla fine mi hanno permesso tutto, ma cazzo con quanta pena!
Passiamo a Simone? Lo so è un discorso che sta diventando un po' vecchio, ma ormai mi son reso consapevole di volergli molto più che bene, diciamo pure di esserne passionalmente innamorato. E in contemporanea ho la consapevolezza che non è lui il mio ragazzo, che non potrà darmi quello che io cerco e che per questo non stiamo insieme. Eppure rimane tutto il resto, una storia disimpegnata nella pratica, ma emotivamente dolce, perfetta, incredibile. Ho paura di star sbagliando con lui, perché ho la presunzione che da qui a qualche mese scarso incontrerò un altro ragazzo, e quando sarà, abbandonerò tutto d'un tratto Simone lasciandolo solo. L'idea in realtà la trovo orrenda, se solo potessi essere certo che anche lasciandolo a sé stesso gli andrà tutto bene... Intorno a lui però non vedo figure positive, ho il terrore che se lo perdessi di vista, il male corrotto se ne approfitterebbe nell'immediato. Gli son già successe fin troppe cose brutte, troppe persone cattive e ignoranti che lo portano giù o sulla "cattiva strada". Confido nella nuova carriera di maestro di percussione che a breve dovrebbe intraprendere. Ci spero davvero tanto che abbia la possibilità di fare le giuste conoscenze, ne sarei davvero felice! Tenetelo d'occhio per piacere! Proteggetelo!
In questa notte mi terrò stretto il ricordo di quando stamattina ho passato più di un ora a massaggiare l'intero corpo di Simone, mamma mia quanto mi(gli) piace!

domenica 22 novembre 2009

6come6

Già, negli anni in cui stavo con Simone avevo tralasciato molti fine settimana, li facevo passare senza gustarmeli. Ieri sera è stato festone. Dopo mesi a programmare l'evento, finalmente son riuscito ad organizzarmi per andare con Alessandra, Michi e Lorenza al 6come6, la discteca frocia a bolzano. Piccolino come posto, ma ci siamo divertiti tanto. Come mi aspettavo non ho preso il numero di nessuno e neppure è capitato che qualcuno ci provasse. Non ho fatto nulla per facilitare le cose in questo senso, anzi, sono consapevole che in fondo non è ancora il momento, non ho una seria voglia di avvicinarmi a qualcuno. Ora lo vivrei più come un fastidio. Sì, parlo speesso di voler fare sesso, di trovare la persona giusta e altre stronzate da "in cerca di coppia", ma sento perfettamente le mie vere intenzioni e non sono affatto quelle di trovarsi un'altro. Arriverà il giorno in cui, e posso assicurare che non farò fatica e non anvrò particolari problemi ad approcciarmi con l'interessato.
Serata da ripetere comunque, sadicamente ho provato piacere a portare le mie amiche in un locale dove il 90% e più delle persone che ti stanno intorno non presterebbero minimamente attenzione se ti calassi le braghe. Anche se la Michi ha trovato una tizia da farsi, ma vabbhè...

giovedì 19 novembre 2009

Neeed!!

Essere una brava persona, una buona persona, valida e quanti altri appellativi mi sono stati dati, sinceramente di questi tempi non mi danno alcun valore aggiunto in ambito lavorativo e neppure, a quanto pare, in ambito affettivo. A volte ho l'impressione di essere simile a quel cucciolo abbandonato per strada, con gli occhi dolci e che a tutti fa tenerezza, ma che nessuno in fondo se lo porta a casa. E poi sono forte, ho una grande personalità, sono intelligente e un'altra carrettata di parole che mi aggiungono valore. Tante belle cose, ma poi? Comincio ad odiare far le cose bene, mi ritrovo a desiderare di essere più sbagliato e meno giusto. Ne ho due palle piene di questa immagine di me che non mi sta dando affatto grandi frutti. Considerazione e simpatia da parte delle persone, gran bell'affare! Posso pure essere una bella e brava persona, ma se non ho il bravo e bel lavoro, il bravo e bel compagno affianco, di sto gran valore personale me ne infischio!

Sarà anche che mentalmente non sto passando un gran periodo. Innanzitutto lo schifo di stage e il successivo confronto con gli altri miei colleghi del corso mi hanno fortemente buttato giù. Pensavo di aver trovato una collocazione alle mie peculiarità relazionali, credevo che con la Ogp mi venisse data una gran bella opportunità: e alla fine mi ritrovo con il culo per terra, ad infastidirmi appena mi nominano lo stage e a trovarmi più disperato di prima nell'inquadrare un lavoro adatto a me. La differenza è che ora so per certo che trovare il lavoro giusto è cruciale per la mia vita. Fantastico!

E che palle sti sentimenti che provo nei confronti di Simone! Anch'essi possono essere frutto della grande insoddisfazione che permea questo periodo, generati solo per crearmi un circolo vizioso e schifosissimo! Lo tocco, vorrei saltargli addosso, ma lui si ritrae con mille scuse, eppure si lascia baciare, abbracciare e quant'altro. Poi le scuse non sono mai categoriche, ma “perché mi fa male qui o là”, “venire mi sfiacca troppo” e altre cazzate. Poi torna a casa, gli arriva quella ragazza in casa e lì, in quel caso, non può tirarsi indietro, deve venire, con grande fatica e contro voglia con lei scopa, ma se ne lamenta e si auto commisera e si vuol quasi far commiserare da me. E io mentre lo ascolto e mi ripeto mentalmente la frase “Simone ha scopato con quella” e un po' me lo raffiguro mentre la penetra dal davanti per un lunghissimo tempo(ore perché con lei fa fatica a venire), sto male e mi sento uno schifo, mi chiedo perché cazzo con me non ha voluto scopare e chi cazzo è questa che invece può pigliarsi quel bendiddio! Così mi piglio la convinzione di fare schifo, anche se il problema non sono io, ma lui. E allora perché non la smetto con sti sentimenti nei suoi confronti, perché non mi devo sentire a posto? E questi sentimenti non mi sono d'ostacolo nel cercare qualcun altro, o perlomeno non credo. Che poi, adesso che mi son messo le lenti a contatto e mi son rasato il capello, mi sento dire, oltre all'essere una brava persona, pure l'essere un bel ragazzo, E nonostante ciò non portare alcun risultato a casa! E questo aumenta ulteriormente la mia insoddisfazione!!! Ecchecazzo! La cosa peggiore poi è il continuo riferirsi a me come ad un gay diverso, perché “non si nota mica, eh!” e ancor più fastidioso è ricevere apprezzamenti e lusinghe dalle donne “ma perché non sei etero?”, e dover combattere strenuamente per capire se uno lo è o non lo è, se fa lo schivo perché non è interessato o perché se ne vergogna o perché non vuole essere scoperto! Porca troia, sento in me un immenso grado d'insoddisfazione! L'insoddisfazione poi porta insicurezza e io odio l'essere insicuro e debole, sopratutto ora che ho bisogno di grandi energie per lanciarmi in sto merda di mondo del lavoro!

mercoledì 11 novembre 2009

underwear

Scrivo ogni giorno. Tengo in allenamento la scrittura. Sto per concludere lo stage di due mesi in una agenzia di marketing e comunicazione. Faccio un rendiconto ogni pausa di pranzo, dove vorrei scrivere le gran figate che mi capitano al lavoro, ma la realtà in Trentino(probabilmente non solo) è diversa. Del gran movimento che uno vede alla tivù quando rappresentano un'agenzia pubblicitaria, qui è tutta fuffa. E non è che io sono troppo basso di livello per prendere parte all'elaborazione di un progetto pubblicitario. Semplicemente la mia agenzia lavora in Trentino e come fanno qui le cose è un intricato dedalo di incentivi regionali, di chiamtae ad associazioni e cooperative. Fanno le cose senza una riunione delle menti artistiche, non vi è particolare scontro d'idee, non vi è nulla. Raccolgono informazioni, ma non per sfruttarle e adoperarle nell'atto creativo, ma solo per far finta di essere competenti, che un problema ha colto l'attenzione della società e che vi è bisognbo di una campagna pubblicitaria mirata. E in realtà i dati sono falsati, mai presi in considerazione se non per pigliarsi la commessa. Hanno poi esternalizzato tutto della società, all'interno è rimasto solo il commerciale e il comparto "grafico", un modo carino per dire cartellonistica, perchè web-design etc etc viene tutto rimandato ad esterni.
Per capire con che razza di agenzia ho a che fare, nonostante la grande mole di lavoro che ha (campa sul fatto di avere 30 anni di esperienza... peccato che il mondo non si sia fermato a trent'anni fa...) al suo interno dispone di una decina di dipendenti(più della metà con contratto a progetto) e di almeno 5-6 stagisti. Moriranno da qui a qualche anno, è solo una discesa resa un pò meno ripida dalla regione. Sono rimasti alla mentalità del risparmio, la qualità è sporadica e poi si lamentano dei clienti insoddisfatti! E il mio stage si sarebbe limitato a un continuo inserimento dati, per nulla seguito da un cazzo di progetto inerenti ai miei studi (ricordo che sto facendo un corso post-laurea sul Management di Piccola e Media impresa, insomma gestione delle risorse umane e non). Sticazzi! Fortuna che il mio temperamento mi ha protato sul palco dei miei colleghi, perchè avendo gli strumenti per analizzare e capire i movimenti aziendali, sono un punto di riferimento per chiunque voglia capire che cosa sta accadendo; per avere un senso a ciò che stanno compilando giorno dopo giorno, collego informazioni, arricchendo il lavoro di ogni fottuto giorno; organizzo, sistemo, metto in collegamento le persone che altrimenti avrebbero la motivazione sotto i piedi, risponderebbero al cliente con una serie di "boh, non so" "aspetti che chiedo" infinito; che altrimenti per una qualunque stronzata aspetterebbero di avere la conferma del superiore; che non si azzarderebbero di andae un pochettino oltre quello che gli è stato chiesto per risolvere una situazione "critica".
Faccio il loro lavoro per metà giornata, per il resto ho concordato con la tutor aziendale (figura completamente assente) di fare i cazzi miei, ovvero scrivo il mio "famoso" romanzo fantasy di cui posso orgogliosamente dire di essere arrivato a metà! Evviva!
In contemporanea sono arrivato quasi al secondo mese di rottura con Simone, dove tentiamo tra alti e bassi (miei) di rimanere amici. Le prime settimane andava anche bene. Al secondo incontro siamo finiti a letto insieme. Bene. No, davvero, andarci a letto insieme non è controproducente per il mio coinvolgimento, non ha disastrose ripercussioni drammatici, ripensamenti o cazzate del genere. Sono semplicemente attratto da lui, poi certo gli voglio anche bene (mica si cancellano così i setnimentoi coltivati in due anni e passa!) e questo aggiunge piacere quando mi trovo a contatto con lui. Sì, mi piace decisamente. Ciò non toglie affatto che NON ci voglio tornare insieme. Lo esplicito, perchè voglio che sia chiaro: non sono quel genere di ragazzo patetico che magari si concede all'ex con la speranza di riconquistarlo! Anche perchè se fosse per lui credo che ne farebbe a meno, e infatti a parte quell'unica volta non l'abbiamo più rifatto. E questo credo sia il vero motivo dei miei "alti e bassi". L'ormone o lo spirito della zoccola che dir si voglia con lui si scatena. Non è che appena lo vedo gli salto addosso, anzi, devo dire che mi tengo parecchio. Magari lo abbraccio solamente , gli faccio un pò di coccole e lo bacio sulla schiena, nulla più, ma ammetto che me lo sbatterei più che volentieri. Mi cade la mascella anche a pensare di farci un pò di fallatio.... che cosa dicevo poco fa? Lo spirito della zoccola? Eccolo. Btw ammetto che nonostante ciò, nel mio profondo(che disterà dalla superficie qualche centimentro) provo un certo rancore nei suoi confronti. M'infastidisce e non so bene se abbia tanto a che fare con la nostra storia finita o con il suo attuale modo di vivere(di cui non farò menzione poichè voglio tenere l'attenzione sulle mie cose e non su quelle degli altri). Pendo naturalmente più per quest'ultima possibilità. Magari per esemplificarmi il tutto avrei solo bisogno di trovarmi un qualche intrattenimento più o meno sertio con un altro ragazzo. E giuro che mi guardo intorno, anzi diciamo che è la cosa per cui sono stra contentoto di essere single. Poter di nuovo mandare occhiate assassine, provarci, lanciare segnali ambigui, scegliere, decidere, sentirmi impossessato da quell'energia crepitante nell'aria quando ti avvicini ad un ragazzo e sai, dai movimenti, dallo sguardo, dal labbro inferiore mezzo aperto che lo hai trovato. Il tuo prossimo. E poi è bellissimo uscire con le amiche/amici nella tua stessa condizione e creare questi divertenti teatrini zoccoleggianti, far chiasso con discorsi inappropriati e spesso sconci, attirare l'attenzione del pubblico con delle risate esagerate: ah, quanto mi mancavano!
Peccato, porcocazzo, che mio fratello abbia rotto la sua macchina e da un mese a questa parte io sia senza il mio cazzutissimo pandino e quindi sono limtato nelle uscite! Proprio ora che ne ho più bisogno, di uscire, frequentare etc., mio fratello deve mettermi il bastone fra le ruote! Vabbhè, questo sabato non so che farò, il 21 c'è festa al 6come6, giusto per dare una sbirciatina al panorama frocio di queste parti. Voglio la macchinaaaa!!!

venerdì 11 settembre 2009

Suck it!

Oggi ho staccato prima dal lavoro, non so se per il pranzo indigesto, per la storia con Simone che è finita o per le braghe troppo strette. Ho la nausea e la testa che mi dice di essere disperato. E ovviamente la mia coscienza prende tutto questo in maniera distaccata, come una specie di evento che sconvolge il corpo, i sensi, il sentimentale che ha poco a che fare con lei. Già vivo una mia spaccatura, tra ciò che provo come fosse un oggetto di analisi e il pensiero, la capacità logica di ordinare parole per mettere senso a ciò che avviene. Come farò a sfogarmi? Il mio grande problema è questo: lo sfogo. Devo farmi prendere da momenti di insana follia, si fa per dire, ché ogni volta in realtà mi creo un piccolo contenitore, un lasso di tempo dove la pantomima del dramma mi è completamente concessa. Come ieri: mi son spogliato rimanendo in mutande, accomodato la coperta similmente ad un fagotto, mi ci sono adagiato vicino e ho cominciato a piangere, a tirare deboli pugni alla coperta, rimescolandola con le mani disperse a simulare la confusione, il non-senso, lasciandomi andare a mezze frasi, mezze parole per poi culminare con delle frasi mai dette, “al buio sospirate”, ma mai dette, pensate e per l'orrido cancellate o violentemente allontanate. Hai rovinato la mia vita, l'hai resa un inferno, ti odio, ti odio, ti odio! Tantissimo rancore e meravigliarsi ancora di darsi un'ennesima scelta. Per assurdo credere di poter, anzi no, la cosa più assurda è credere di voler ancora aggiustare le cose, di vedere un futuro insieme. E ancora cercare di imparare da questa esperienza, ma ho il dubbio che certe esperienze siano semplicemente sbagliate, invalide. Dovrei forse capire che il sentimento non basta e che anzi spesso è secondo alle cose più pratiche? Dando per scontato che il sentimento ci sia in questa storia. 3 anni, posso pensare di aver fatto tutto quanto per motivi ben diversi dall'amore? Per alimentare una qualche idea di me o altro? Che nulla a che fare con l'amore, ma con la psicologia o la psicosi di un ragazzino perennemente adolescente (parlo di me, non di lui).

Non potevo continuare a lavorare oggi disapprovando o approvando come inutile per me tutte le cose che stavo facendo. Sarò un ingrato forse, ma l'attività commerciale a me non interessa e non riesco ad apprezzarla a sufficienza per farci qualcosa.

Troppe poche cose hanno senso.

Coming out

"è arrivato il momento ci dobbiamo mollare" "tu sei una persona in gamba, abbiamo caratteri diversi, negli ultimi tempi io sono cambiato"
Non si faceva sentire da due giorni, ieri apposta mi son collegato al giochino per vedere se c'era, "non ti fai più sentire" ho iniziato "è successo qualcosa?" e lì mi ha mollato. Dopo tre anni in cui si è stati assieme non è proprio ciò che mi aspetto di meritare. L'ho mandato 'affanculo, dicendogli che non gli è mai importato nulla di me e ho spento il gioco. Una frase che avrò sentito mille volte nei film e io idiota continuo a  perseguire sto modello del cespo. Allontanato dal picci ho cominciato a disperarmi, a insultarlo, infine a trasformare il "ti amo" in "ti odio" "hai rovinato la mia vita" "distrutto la mia sicurezza, sono un coglione, un ritardato, uno sfigato, un personaggio da compatire o verso cui muovere la propria pietà".  Naturalmente vorrei parlarci e chissà quando succederà. Con le parole lui non è bravo, spiegare si trasforma in giustificare e fa fatica a capire che a me delle giustificazioni non me ne importa nulla. Voglio sapere il perchè, ma come per tutti gli altri riceverò delle parole dal nessun significato. In dieci giorni si farà sentire di nuovo, credo e spero.
Ad ogni modo, io devo concentrarmi su me stesso, non ribaltare il mio mondo su qualcun altro, le spalle sono le mie, io porto il nome Carlo e non può essere sostituito da quello di nessun altro: un giorno lo imparerò.

domenica 6 settembre 2009

Mail to Friend

EH eh eh eh eh per il manoscritto devi aspettare che sia arrivato a pagina 150, ovvero ancora una trentina di pagine, ma il vero problema è il tempo: scrivere è qualcosa che ti deve tenere concentrato per almeno due ore consecutive, o almeno per me(magari quando avrò preso la mano mi ci vorrà di meno, l'importante è che sia costante). Con l'inizio di nuovo del corso in effetti ho rallentato l'attività, ma i personaggi continuanno a danzarmi in testa, quindi appena riesco a ritagliarmi lo spazio sufficiente butterò giù altre pagine. A proposito di inizi: lunedì comincio lo stage! E indovina un pò dove mi hanno "buttato"? Ricordi le sere in cui parlavamo di cosa un giorno ci piacerebbe fare? Sembra che tuttosommato il nostro non fosse solo un congetturare: mi hanno preso alla OGP... "e che cazzo eh?" ti domanderai, ebbene è un agenzia pubblicitaria... figo, eh? Ancora non so cosa mi metteranno a fare ed è ovvio che non sarà esattamente quello che m'immaginavo allora, ma il corso mi ha dato un'infarinatura di ciò che potrebbe essere (studio del prodotto, del territorio, cliente, etc etc). La cosa che mi lascia un pò perplesso è il fatto di non aver fatto alcun colloquio preliminare, però è uno stage, quindi non pretendo chissachè. Magari quando l'avrò finito e avrò sviluppato una buona base di competenze potrei decidere di spostarmi e propormi in qualche altra zona d'Italia. Magari invece scopro di non essere affatto tagliato per quel lavoro: vedremo! "Comunque vada, sarà un successo".
A parte questi aspetti positivi, vivo sempre con un pò di ansia e di paura di non riuscire più a vedere Simone e purtroppo non solo per gli impegni lavorativi. Non so se te ne avevo già parlato, come forse ti ho avvertito su questo argomento cerco di tenermi le idee confuse oltre ad avere una certa difficoltà a parlarne, ma oltre al tumore Simone deve tenere sotto controllo i suoi globuli bianchi e l'altra settimana la cosa si era aggravata, stavano andando fuori controllo riducendo drasticamente la quantità di globuli rossi. Non stava affatto bene e si stava pensando al peggio... Adesso gli hanno dato delle nuove pillole e sembra che la situazione sia migliorata, ma bisogna vedere poi nel tempo. Non mi ci devo fermare troppo a pensare altrimenti poi degenero o passo ad essere assente con la testa e catatonico... E dire che una volta la vita mi sembrava lontana da queste cose, adesso invece mi rendo conto che al più ignoriamo tante cose.
Ok, cambio drastico di argomento: pure Simo ha deciso di allontanarsi mometnaneamente da WoW! PIù che altro perchè prossimo al trasferimento, infatti si piazzerà un pò più vicino ai locali in cui è solito lavorare. La città inizia con la R e dovrebbe essere nei dintorni di Brescia.... tipo Rovignano, Rognano... qualcosa del genere.... cioè, me lo sarò fatto dire mille volte, ma, sai com'è con i nomi, poi con la geografia: figurati! Ovviamente dopo che l'ho saputo la mia mente ha cominciato a imparanoiarsi e a fare i discorsi odiosissimi che fanno tutte le fidanzatine. Io odio farmi certe menate, ma cazzo la mia mente non riesce a farne a meno. Hai in mente quando cominciano ad assillarti con le domande "ma hai pensato a noi, a come sarà, come faremo?" e ovviamente l'uomo risponde "ma sì, chenneso, vedremo" e allora la donna impazzisce e comincia a tirar fuori menate assurde, congetture apocalittiche e quant'altro? Ecco, uguale! Ovviamente io faccio la donnina sciatta di turno: che fastidioooo!! Vabbhè, almeno passato quel momento torno in me, mi rendo conto delle boiate immani che gli vado a dire e mi ricomporto da comune essere razionale, cioè da uomo, spiegandogli mooolto semplicemente che ho paura di vederlo troppo poco.
Tornando al discorso WoW: sinceramente son pure felice io di staccarmi un pò, così mi metto d'impegno con il romanzo e ho pure il tempo per fare un pò di sport. Da un mese infatti mi son messo a fare corsa(sono arrivato tipo a fare 6Km di fila!), peccato che poi mi son reso conto di non avere le scarpe adatte e che quello stronzo di un asfalto mi ha "distrutto" i tendini, così ora mi devo limitare a un'ora di bici. A me la bici non piace molto, anche perchè mi sembra di fare mooolta meno fatica rispetto che con la corsa, inoltre il vento non lo sopporto proprio.....
Ecc... credo di aver scritto "un pò"... meglio che chiuda qua la mail^^
Ci sentiamooooooooo!!!!!!

Carlo

P.S.= ma quanto cazzo ho scritto? T:T

sabato 29 agosto 2009

Partiano da lontano, partiamo dall'8 agosto

8 Agosto

Ho sempre l'impressione di non scrivere da secoli. Mi ero ripromesso di scrivere di più perché faceva bene alla mia salute, ai miei nervi. Promesse da marinaio. Dopo la prima settimana ho di nuovo evitato di avvicinarmi alla mia pagina del blog. Sarà anche perché non voglio più sbattermi in faccia il problema di Simone, ricordarmi a come erano i miei passati blog, pieni di cazzate e di momenti in cui poteva scapparti un sorriso. Ma ultimamente la mia vita non è più così divertente. Ho mollato i miei vecchi amici (e con grande liberazione), ma non faccio granché per trovarne di nuovi. Sto bene con Alessandra ad esempio e pure con Mara (che dovrei chiamare prossimamente), ma sta bene così forse anche perché sono relazioni che non m'impegnano ogni giorno o ogni fine settimana. Oppure no. Probabilmente sono pure io maldisposto a trovare nuova gente e in fondo non uscendo di casa granché difficilmente posso fare nuove conoscenze. Se avessi più soldi sarei meglio disposto alle uscite. Ora invece tutto gira su come far fruttare al massimo quel poco che ho e ovviamente per me il massimo lo ottengo se coinvolgo nei miei progetti di spesa qualcosa da fare con Simone. A parte alcuni acquisti... come questo eeepc costato la bellezza di 320€. Tutto sommato la cosa è semplice: mi piace passare il mio tempo libero con Simone ed economicamente tutti gli altri sono un po' in secondo piano. Sì, mi consolo con l'idea che se avessi un lavoro e quindi più soldi, probabilmente dedicherei maggior tempo anche alle amicizie e alle uscite in compagnia.

9 Agosto

Altra pagina bianca. Devo concentrarmi sulla scrittura e non posso partire in quarta. Devo innanzitutto riprenderci la mano, comincio da queste sottospecie di pagine da diario che andranno irrimediabilmente ad occupare quel vuoto che ho lasciato in questi mesi sul blog. Voglio tornare a scrivere sul romanzo, metterci di nuovo mano, scuotere i miei burattini e donargli di nuovo vita. Allo stesso sono paralizzato dal panico, dal blocco dello scrittore. La mente completamente vuota o per meglio dire ferma ad un fotogramma dell'ultima scena girata. I personaggi bloccati, messi in pause da ormai quasi sei anni. Son sei anni lì ad aspettare che li scuota un attimino. Il momento, mi prometto, sta per arrivare, ma voglio farlo nel modo migliore. Ho già raccontato a me che incontreranno degli elementalisti corrotti, cacciati dalla società perché sorpresi nella loro naturale predisposizione alla magia, senza nessuno e alcun posto dove andare, hanno dovuto arrangiarsi, alcuni forse sono impazziti, ma di certo per sopravvivere avranno dovuto un po' forzare la mano sui loro poteri. E questo ha causato nel loro corpo degli effetti collaterali. Facendo ricorso agli spiriti elementali e assoggettandoli con la forza al loro volere, questi si sono ribellati, alcuni scottandoli, altri con reazioni più serie: ustioni, paralisi, deformazioni, morte. Dovrebbe servire anche per mettere un po' di pepe al culo a Ruby, non voglio che pensi che una volta ottenuta la fiducia in sé stessa possa farci un po' quel cazzo che gli pare con i suoi poteri. Dopo un centinaio di pagine non vorrei che già siano in grado di sconfiggere facilmente il drago che gli spetta fuori dalla caverna. Devo ricordarmi che ora con loro c'è anche Felicia, mi sa che nelle ultime righe l'ho del tutto cancellata. E poi devo decidere come sarà la conformazione della caverna ora usciti dalla Terre Sotterranee. Se decido per una serie di cunicoli, mi pongo la domanda di come facciano a trovare la strada giusta per uscire. Semplificandomi la vita potrei fare ricorso alla magia, agli spiritelli dell'aria. Potrei fare un primo scontro con i corrotti, poi la visita da lontano di un accampamento degli stessi e lì vedere che fare: cambiare strada? Affrontarli? Bene mi si sono formulate delle idee chiare per almeno le prime scene, domani potrei cominciare a buttare giù qualcosa...

15 Agosto

Questa notte ho fatto sogni strani. All'inizio avevo sognato di avere fra le braccia un nuovo Black, come quando era giovane, e da una parte ero contento e dall'altra mi sentivo stupido di aver ripreso un cane. Poi l'altra parte del sogno si svolgeva durante la sagra del paese, la Lazzera dove incontravo fuori dalla sala giochi Francesca e Davide, e solo assieme a Francesca sono andato dentro alla sala e le ho pure offerto un gettone (che costava uno sproposito, tipo un euro o addirittura due), perché mi dicevo, che quello che era successo non era colpa sua e che lei non c'entrava, che non era giusto avere rancore nei suoi confronti. Come se cercando un colpevole dello stato attuale delle mie amicizie, questo fosse Davide. Uscito dalla sala, Davide era ancora lì ad aspettarci, con la faccia torva e pronto a rimproverarmi. Io lo ignoravo completamente, stavo salutando lei e preparandomi ad andare via, quando lui mi rimprovera dicendomi “grazie di avermi chiesto come stavo, eh?”, insomma lamentandosi del fatto che non m'interessassi a lui. Io allora sbotto incazzato -per un attimo in testa penso che è uno stronzo, che anche lui come molti altri è capacissimo di prendersela per chi non si cura dei suoi riguardi, ma è il primo a non farsi riguardi nei confronti degli altri- «ma perché mi ami?». Fine sogno. Cazzo proprio nel momento più interessante. Chissà che cosa avrebbe risposto Davide nella mia testa? E poi che assurdità. Non sarebbe forse più ovvio che questa domanda me la rivolgesse lui a me? O forse è più corretto così come l'ho sognato. E poi oggi, durante la mia corsa, in un tratto di strada mi è sembrato di vederlo in bici con Francesca, lui a petto nudo (per niente un bello spettacolo considerata la panza), io non ho guardato meglio se davvero fosse così, faccia fissa in avanti, occhi puntati verso il fuoco dell'orizzonte. O nella mia psiche avevo bisogno di riaffermare il mio menefreghismo nei suoi confronti. Il mio cervello in fondo non funziona in maniera tanto complicata.

19 Agosto

Bel periodo... credo di essere assalito da ansie, frustrazioni e quant'altro. Anche un po' di panico. Devono ancora chiamarmi per lo stage e io non mi sto affatto informando sulle possibilità. Da una parte credo sia perché l'ambiente trentino mi reprime e l'idea di passare molti anni a venire in questo territorio un po' mi fa urlare: nooooooo!!!! Potrebbe essere quel famoso genio di cui Fabio mi parlava tanto tempo fa. Sento la certezza di non dover rimanere a Trento, o forse è perché sto ancora fuggendo da qualcosa? Di certo non sarebbe tanto difficile pensare che io associo a questa regione il nido famigliare, ovvero quella condizione di dipendenza che non sopporto affatto. Io a stare a casa alle dipendenze economiche e quant'altro di qualcuno proprio... per me è davvero una sofferenza. E qualcuno dirà: perché allora non ti trovi un lavoro? Non so se questo qualcuno ha idea di cosa comporti avere una indipendenza economica e quanto bisogna guadagnare al mese: innanzitutto voglio ricordare che sto facendo ancora un master, secondo con l primo lavoro dovrei guadagnare almeno 1200 eurozzi, e son tanti. Con 'sti soldi poi non è che farei una vita da pascià: per indipendenza voglio dire avere un appartamento(e forse ormai son troppo grande per vivere assieme a degli sconosciuti o degli studentelli), fare la spesa e pagare le bollette(internet inclusa): milleduecento sono pochi. Mette in conto anche il fatto che dopo mesi che Simone si fosse convinto che andare a vivere insieme era una cosa da fare, adesso non lo è più. Tornerò a martellare anche su quel punto. Come cazzo fa a pensare che mi vada bene così? E poi a dirla tutta, mi sta in culo che lui associ il suo lavoro all'assunzione di droghe e io non dovrei preoccuparmene? Ma porca troia, quando ci penso e mi guardo allo specchio mi dico solo che sono uno stupido deficiente, che mi faccio pigliare per il culo con troppa leggerezza. Non sono cresciuto affatto. Oh, poi magari mi sbaglio e domani mi riconsidererò un uomo felice. In effetti mi salgono queste paturnie su di lui nel momento in cui non lo vedo per un periodo lungo di tempo e mò sono passate due settimane. Già, sono innamorato e quando sto male, m'incazzo...


26 Agosto

Un'altra pagina di diario che non è finita sul blog, ma metterò presto tutto on-line, d'altronde non c'è fretta: l'anima separata è chiusa agli spettatori, tranne a Fabio, ma è un lettore silente e non me ne vorrà. Simone dalla scorsa settimana ha avuto una ricaduta, anzi si tratta della leucemia che è esplosa in un momento. Globuli bianchi che mangiano globuli rossi. Un altro tumore. Non riusciva neanche a giocare a Wow, a prendere la tastiera del suo portatile e giocare. Per chi non lo conosce sarà una stronzata, ma per me vuol dire che sta malissimo. Lui è un cocciuto, orgoglioso, che spinge il suo corpo a fare l'impossibile solo perché vuole qualcosa. Anche se non ce la fa lui continua a provare. Ma questa volta no. Oggi è finalmente riuscito ad andare in ospedale, gli hanno dato delle nuove pillole. Sta sempre male, ma quando oggi l'ho risentito mi sembrava messo un po' meglio. Dice che continua a grondare dal sudore e che lo sente gelido. Non posso fare nient'altro che dirgli di bere molto e di parlare di videogiochi o di altre stronzate. Distrarlo, mi sembra l'unica cosa possibile da fare per me. Comunque me lo sentivo dall'altro ieri che stava cominciando qualcosa di brutto, sotto la doccia e poi per tutto il giorno, non so chi invocavo, probabilmente implorava Simone stesso di non abbandonarmi, di non lasciarmi qui da solo in questo mondo, in questa città, in questo Stato che davvero è sbagliato. E non è la politica, sono proprio le persone. Berlusconi, Ratzinger, sono solo due, un numero piccolo, il problema è la gente, quelli sono molti. A Dio ho chiesto una sera di darmi un aiuto, non commiserazione o comprensione, ma un aiuto, un fottutissimo aiuto e solo quello gli chiedo, e credo che davvero nella religione che mi porto appresso ogni giorno(non quella cristiana o cattolica, parlo della Religione che ognuno ha) stia cambiando qualcosa, se nella disperazione ho invocato Simone che non se ne andasse e non a qualche divinità...

27 Agosto

Altro giro, altro regalo. Cazzo, sono distrutto, ieri ho voluto fare il coglione bevendo all'inverosimile, io ed Ale siamo pure andati a fare la spesa: preso 6 bottiglie di birra e due bottiglie di vino, una a testa che a me piace rosso, a lei bianco. Vediamo se riesco a non rintanarmi nei cessi del treno come le altre volte: che schifo. E ogni volta non mi vuole entrare in testa che se bevo troppo il giorno dopo sto troppo da culo. Sento il cuore rimbalzarmi dentro contro lo stomaco e questo che a sua volta sembra essere indeciso se staccarsi dal mio corpo e andare a gettarsi direttamente nella differenziata dell'umido. Meglio fermarmi qua, passo e chiudo.


Son riuscito a semi addormentarmi e ad auto convincermi che quel che sentivo era solo una leggera sensazione, una lieve nausea.... col cazzo, stavo scoppiando! Ma ce l'ho fatta, ora sono a Trento e verifico che di reti senza fili ce ne sono ma tutte ovviamente protette, magari un giorno sfrutterò alla fine sto trecento euro di netbook. Devo avere un alito da schifo, ieri ho talmente vomitato con sforzo continuo che mi si son bruciate le corde vocali e l'addome mi si era indurito da star male. Continuavo a ripetere all'Ale di tenermi la mano sulla pancia: chissà perché le mani degli altri hanno effetti più tranquillizzanti e rilassanti (oltre che lenitivi) che le proprie. Comunque mi stavo proprio impanicando e mentre stavo costringendo la mia ex coinquilina a farmi da infermiera, ad un certo punto, boom, il cervello ha spento i segnali e non ricordo più nulla. Pensavo di essermi semplicemente addormentato, invece Ale mi ha detto che stavo delirando, dicendo che dovevamo partire e dovevamo andare via, non ricorda molto neanche lei che d'altronde aveva bevuto quanto me. Chissà dove volevo andare. Certo è che sono un po' ridicolo. Faccio le cose sempre in maniera strana, di normale ho davvero poco.

Ecco ce ricomincia un po' di nausea... presto sarò a casa e finalmente potrò sdraiarmi comatoso nel letto.

Btw: che figo scrivere sul netbook dove mi pare!


sabato 8 agosto 2009

Nuova piadina

Mi son fatto una piadina con pancetta e uovo: ottima scoperta!
1 uovo e delle fette di pancetta scaldate in padella, alla pancetta basta poco per essere pronta, è sufficiente che il grasso diventi trasparente e sfrigoli un pò. La piadina scaldiamola da ambo le parti, come al solito mettiamoci 1 goccia d'olio sulla padella! Buona è davvero buona!

domenica 21 giugno 2009

Under time

Non ho voglia di scrivere, ma potrebbe farmi bene. Non so cosa sia, ma nelle ultime settimane ho un tormento misto a sofferenza. Non so coosa sia, cosa mi stia chiedendo lo spirito, il mio corpo, la situazione. Le giornate al master, l'incontro con i miei "colleghi", con altre persone, in qualche modo mi urta. M0infastidisce fuor di misura non essere capito, certe affermazioni che dicono senza importanza e che invece per me pesano moltissimo. Vedo tutto come un modo involontario e stupido di ferirmi. Nessuno lo fa mai apposta, ma lo fanno, e allora che fare? Perdonare senza neanche pronunciarsi, senza dire "ahia!". Mi sembra inutile discutere con calma, vedo la gente sempre più stupida e incline soltanto ad essere soggiogati. Lo straniero ruba il posto di lavoro all'italiano, perchè si fa pagare poco... quanto idiota è questa affermazione se intesa come una colpa dello straniero? E chi le dice si riterrebbe una persona "studiata", intelligente. Ai miei occhi rimane solo qualcuno di altezzoso, che mette bocca su cose di cui non ha neppure mai assaggiato l'esistenza reale. Se solo... ma loro si appoggiano solo su parole, su illogiche riflessioni di idee. Non sano di niente. E perchè io mi devo sentire così "essere sofferente".  No, la situazione che mi porto dietro non è normale, è opprimente, pensare alla vita che gli scivola via, con un termine che un dottore, un coglione, uno stronzo figlio di puttana, gli ha fissato per novembre, come se ci fosse nel corpo umano una data di scadenza che la medicina sola può leggere. Come si permette di supporre, di prevederee intanto far passare un tempo in questa maniera infernale. Non esiste una cazzo di data, non esiste alcun essere umano in grado di dire ad un altro quando morirà. E Dio, con cui non parlo da parecchio, lo trovo assurdo, del quale sono sull'argine per abbandonarlo, rinnegarlo e ancora ad insultarlo. E le difficoltà sono prove, non sadismi, stupida chiesa del cazzo, odiosa e pungolo per farmi scappare da questa nazione. Perchè sono nato qui in Italia? Questo stato balordo e sciocco, piena di gente insensata. Ma tutto torna indietro, ognuno ha ciò che si merita, una profezia che si auto avvera, ognuno di questi vivrà una vita insulsa!

lunedì 18 maggio 2009

Hope

Andrà tutto bene, vorrei solo sapere questo. Devo avere fiducia oltre a me, non basto io. E mi spaventa un pò. Sogno di non stare chiuso in casa per il resto della mia vita. Andare per le strade, in spiaggia con lui, al ristorante e parlare di qualunque cosa. Ho paura di restare fermo qui, inchiodato. Prenderò la macchina, voglio fare delle passegiate ogni tanto là fuori. Devo chiederlo a lui che non sia solo un resatre a casa e coprire la distanza che ci separa a un bar o da un supermarket. Mi piacerebbe anche andare al centro commerciale insieme, a scegliermi i vestiti, senza magari sentirmi in colpa per avercelo portato. Non lo so davvero se gli darebbe fastidio, nella testa magari lo credo, ma probabilmente gli andrebbe bene. Glielo chiederò prossimamente, stasera. Son passati più di due anni e mi stupisco ancora delle dinamiche amorose, che si rinnovano e mi sconvolgono. Ho ancora il coraggio di chiedermi se è amore, ma come chiamare allora questo languore? Può essere il sesso? Allora devo essere un maniaco, un pazzo compulsivo. Parlo di sesso, ma sono già in paradiso solo sfiorando con le dita il suo corpo, se poi posso abbracciarlo o tenere il suo viso vicino al mio, guardarlo negli occhi mentre lui mi guarda e scoprire che ci tuffiamo vicendevolmente nello specchio dell'altro, allora giungo al culmine e quel momento diventa, è il ricordo che richiamo per sapere cos'è la felicità e l'amore.

domenica 17 maggio 2009

Respira Ancora

Il corso prende molte delle mie forze, la sera torno a casa stanco e lo passo davanti al pc, a giocare se questo mi permette di stare in contatto con Simone. I medici hanno detto che il tumore si è fermato contro le loro aspettative. Poco è molto. Le volte che viene a dormire da me, casa mia il punto d'incontro possibile per accontentare noi due innamorati, un pò meno i miei forse, quando la mattima mi sveglio accanto a lui, o di notte perchè sento un rumore o la mia vescica reclama il bagno, controllo con il battito del cuore sospeso se le sue narici si gonfiano ancora, se un alito di vento sospira ancora dalla sua bocca, se il suo petto s'allarga ancora. Paranoia mista a paura, ma la mia capacità di annullare le preoccupazioni, di distrarmi in loop, mi viene in aiuto: ho ammaestrato per bene i sintomi di stupidità. Oggi Simone nasce di nuovo nella mia testa, da Daimon ora è diventato The Boy. Ieri per la prima volta dopo mesi abbiamo fatto sesso, spero non gli costi cara, perchè deve riprendere delle pillole che gli fanno divieto di fare certe cose. Me lo sono fatto spiegare una volta, ma non c'è modo di fissarmi in testa queste cose, le perdo un istante dopo per continuare la mia vita in sospeso. Si direbbe che fuggo dalla realtà, io che l'ho sempre cercata, mi sto convincendo di ignorarla. Andremo a vivere insieme, appena avrò un lavoro, ne siamo certi e gli voglio far cambiare medico, perchè ai miei occhi, se non è la medicina, è il medico ad essere un incompetente.
C'è altro in questi giorni, oggi mi sento insoddisfatto. C'è un qualche appetito che ancora non sento soddisfatto, o forse è insicurezza, non capisco bene. Forse è ancora l'essere a casa dai miei? Precisamente cosa sia questa specie di malessere che provo, che mi trascino dentro, cos'è non l'ho ben capito. Ho paura di non fare ciò che voglio? Un dilemma che mi perseguita fin da sempre. Ci si aspetta che faccia questo o melo sto scegliendo io? Mi sembra di non avere tutto il tempo che vorrei per me stesso. Eppure il master lo sto facendo per me, o mi illudo che sia così? Sto solo seguendo ciò che gli eventi mi hanno portato, eppure leggendo l'altro giorno la descrizione di project manager mi sono riconosciuto in quelle caratteristiche, mi dicevo "sono proprio io!", come connaturato a me, riflettente l'immagine che ho di me stesso. Sono curioso di quel soggiorno che andremo a fare a fine giugno, in cui faremo esperienza ed eserciteremo la leadership. Dove ci hanno anticipato, non solo conosceremo meglio noi stessi nel nostro punto di vista, ma sapremo ciò che gli altri avranno visto in noi stessi. È così forte in me l'esigenza di un riconoscimento? Non mi ero adoperato tanto a sminuire questa esigenza? D'altronde questo master mi sta chiedendo di fare un passo in avanti, di non fermarmi all'out-out, di cominciare a pensare all'et-et. Sì è importante l'idea che ho di me, necessaria, ma lo è pure quella degli altri, per aprirmi al resto, all'altro, per fargli spazio e così permettere un vero arricchimento! In questa settimana ho avvertito la mia motivazione degradarsi un pò, scriverci sopra ora mi permette di riequilibrare, di ribilanciare, scorgere di nuovo l'obiettivo. Hanno ragione, le riunioni servono anche per dirsi nuovamente qual è la mission, ripeterlo non è rindondante e pedante, ma è necessario. Lo so, ho fatto una riunione con me stesso, ma avevo bisogno anche di questo

venerdì 24 aprile 2009

Il mondo

Una stretta che blocca e immobilizza poco sopra il mio ventre. Stringe la mia gola e i bocconi si fanno difficili. Vedo di stare male anche perchè divento distratto, perdo i pensieri, mi fisso sul vuoto, dimenticando cosa facevo un attimo prima, la parola detta poco fa e l'udito diventa un labirinto aperto, dove ci sono solo uscite e nessuna entrata. Ho la sua foto sul tavolo, incollata, che mi guarda con il sorriso accennato e gli occhi, quegli occhi acquei, lucenti. La disperazione è una bestia irsuta, famelica e dalle orbite infernali, lo sento dentro me, continua ad azzannare l'aria, cerca di strapparmi la carotide, ma non ce la fa e io lo vorrei tanto. Ho uno spirito di sopravvivenza ancora più cocciuto che vorrei si desse per vinto, lasciami morire! Lasciati andare completamente, perditi! Cosa cazzo ti trattiene? Rabbia, orgoglio! Ti prego, lasciami... Simone ti amo, e ricordo mia nonna come stava con l'assunzione della morfina... era morfina? La mia testa non ce la fa, non vuole fissare nulla di questa malattia, vuole che sia tutto vago, dimentica, perde. Lo so, ma non m'importa, non è importante. Conta che lo perderò e che...

domenica 5 aprile 2009

Un'altra volta

Ogni tanto ho delle ricadute in quello stato semi-catatonico. Quello che mi faceva girovagare per strada, estraneo al semplice sotto casa, trascinandomi i passi come un'anima persa, senza la forza di essere disperata, a bocca aperta. Ieri ho saputo che da due settimane Simone ha cominciato con la morfina per non sentire il dolore, mi dice di essere sempre stanco. Della sua malattia cerco di dimenticare i dettagli il più possibile, la faccio diventare nella mia testa qualcosa di confuso, perchè mi fa paura, perchè voglio tenere il più lontano possibile la consapevolezza che non c'è nulla da fare. Lo so, non nascondo questa essenziale verità, non faccio finta di niente, ma non voglio che mi sconvolga, inutilmente, perchè non serve a nulla. Io non voglio stare con la sua malattia, ma con lui, e quando stiamo insieme voglio che sia sereno ed è quello che succede. Anche se ieri aveva gli occhi lucidi e quasi rossi dal trattenersi mentre me ne parlava. Con me accanto riesce a dormire, da solo non ce la fa se non per pochissime ore a notte. Con tutto questo aspettavo il sabato appena trascorso che Davide mi chiamasse, come mi aveva scritto in una mail, per parlare nel suo appartamento, da uomo indipendente dalla famiglia.
L'invito, nato da una discussione iniziata da un mia frecciata poco velata sullo smettere di "far finta di niente" su faceboook nei suoi confronti (ometto le mail acide che mi ha inviato che mi hanno lasciato imperturbabile -perchè ancora indeciso se prendermela a cuore sul serio questa situazione, se viverla o meno, data la forte possibilità di andare a sbattere contro il muro di un vicolo cieco-), è caduto presumibilmente nel nulla di fatto. Deve far parte di me, non ne posso fare a meno, di lasciare al cuore di far spazio alla speranza, probabilmente in fondo echeggia, adolescenziale, il motto "c'è speranza per tutti". Non posso far altro che dire a quella minuscola voce che è stupida. La stessa vocina si immagina di chiamarlo e incazzarsi con lui, chiedendogli cosa gli impedisce di farsi sentire anche solo per spostare l'incontro, che cosa ha che non va, cosa lo affligge e lo distrae a tal punto da comportarsi con tale non curanza nei confronti degli altri, quale dramma quotidiano stia vivendo, cosa non riesce a gestire del suo tram tram giornaliero, quale situazione di grande stress, quale incapacità lo immobilizzi a tal punto! Non farò invece niente, il realizzarsi delle aspettative è solo una fortunata coincidenza.

lunedì 16 marzo 2009

Solo imbarazzo

Molto tempo prima, quando era il pieno caldo dell'estate mi era venuta la fissa per i videogiochi di guida, sopratutto dopo aver saputo che a Simone piacevano un sacco (ora è passato definitivamente agli MMORPG) e naturalmente per colpire il mio amante con il solito "di più" firmato dal sottoscritto, volevo rendergli l'esperienza più coinvolgente facendogli provare uno di quegli apparecchi che simulano la reale esperienza di guida. Parlo di quei volanti elettronici, accompagnati da veri e propri pedali per l'accelerazione e la frenata del veicolo e pure il pomello del cambio. Un caso che ne avesse uno proprio Davide, nascosto in fondo al suo armadio e sommerso dai vestiti, oltre che dalla polvere. Usato una decina di volte, due da mio padre, prima di passare agli sparatutto. Depositato in un angolo della mia stanza ad occupare spazio vitale per mia madre, mi sono ripromesso, dopo l'esilio dal mio paradiso di Davide, che dopo la laurea mi sarei trovato il tempo necessario per riportarglielo. Secondo sue istruzioni, un pomeriggio lavorativo qualsiasi sarebbe andato benissimo, che lui non c'era e che sua madre mi avrebbe aperto senz'altro. Ed eccoci ad oggi, con una borsa di plastica con quel macchinario a percorrere la strada verso casa sua. Citofono, suono, aspetto. La voce di sua madre e la decisione di aprirmi. Il suo cane è cresciuto in fretta, direi che è incontenibile in quell'appartamento e deve ancora crescere! "Carlo, vuoi un caffè?", no, no, grazie sono di fretta, devo andare... "Ah, eccolo che arriva!", e ti pareva che non beccavo uno di quei giorni lavorativi in cui lui rimaneva a casa! Davide che entra in soggiorno con il sorriso che sembra così normale, così felice di vederti, pomposo. E a me che comincia l'imbarazzo, sua madre ci lascia soli portandosi dietro il cane in giardino. Mi fa le congratulazioni tendendomi la mano, gli porgo la mia con pochissima convinzione e diffidente. Intanto mi sento arrossire e il cuore irregolare e la vocina nel cervello che ripete iroso "stai calmo, stai calmo, non fare niente, non fare niente, vattene, vattene il prima possibile". Cerco di tagliare corto, di non accennare nulla dei miei progetti futuri, niente che gli possa far credere o pensare di essere in confidenza con il sottoscritto. Per la laurea mi avevano dato cinque minuti per spiegare la mia tesi ed erano pochissimi a descrivere la divisione in paragrafi del mio libercolo, lui in trenta secondi mi ha voluto far partecipe dell'aver trovato un appartamento in affitto in cui andrà ad abitare molto presto, che Natasha aspetta un figlio (no, non è la sua ragazza, ma una nostra amica in comune dei bei tempi che furono) e che lui per ora non è ancora intenzionato a sposarsi. Da parte mia ho cercato di essere freddo e allo stesso di dissimularlo, cercando in contemporanea di nascondere il mio visibile disagio e imbarazzo (il rosso della mia faccia: posso solo contare sulla quasi totale oscurità della stanza). Premetto che sto leggendo un libro dove la protagonista ha una vita perfetta con un marito perfetto e pieno d'amore e che nonostante ciò si trova un amante, anch'egli perfetto e colmo d'amore, quindi l'incontro con Davide mi ha lasciato perplesso e turbato. Dico che è stato soltanto un imbarazzo per la situazione in sè e basta.

sabato 14 marzo 2009

Gratz!

Mi son laureato mercoledì! Dovrei scrivere qualcosa, sfogarmi di qualcosa, ma non ne ho ancora voglia. Mi sono laureato, è stato bello, nessun rimpianto, ho fatto anche questa, ecco che si aggiunge un altra di quelle cose per cui sono fiero di me stesso! Ah, giusto, magari è il caso di mettere tra i ricordi anche il voto: 103

giovedì 12 febbraio 2009

Ragione e Religione

Neanche a metà strada. Se sono fortunato avrò una vita normale. Mi hanno detto che dovrei provare a scrivere ciò che provo e l'avrò fatto in passato migliaia di volte. Ho imbrattato d'inchiostro migliaia di pagine, occupato qualche mega nel mare informatico (lì però davvero non si conta nulla). Negli ultimi mesi invece mi sono espresso pochissimo, senza farci caso, ogni giorno, ho accumulato un mattoncino di polvere da sparo, di malessere quotidiano. Ho una paura fottuta di lasciarmi andare alla disperazione, di non avere poi qualcuno o qualcosa a tirarmi su dal baratro. Riesco a immaginarmi cadere giù in un pozzo, comlpetamente al buio, a guardare in alto dove sta la luce, rendendomi conto che lì è troppo alto, mentre continuo a cadere sempre più in basso. Desiderare di uscire da quel buco, mentre il corpo non fa altro che continuare la sua strada in discesa. In questa vita, al passare del tempo, realizzo sempre più che i sentimenti, le emozioni non appartengono affatto a quello che comunemente chiamiamo spirito. Sono cose del corpo e non riesco ancora a capacitarmi come un dolore "irreale" possa farmi sentire fisicamente, con una sensazione fisica, la sua presenza.
Il sentimento, forse è colpa della filosofia e della cultura, della nostra irreligiosità, del cristianesimo che ha separato in due mondi la carne e lo spirito, questa parola ci hanno convinto che fosse qualcosa della stessa consistenza dell'aria, che stesse su un altro piano. Ci ha fregato la scrittura, cazzo! Davvero, anche gli animali hanno sentimenti e forse anche i fiori, almeno che non stia tutto nell'ipotalamo o da qualche altra parte del cervello.
Ogni tanto ho l'impressione di girare qualche scena del film Pi greco, il teorema del delirio... assurdo...

mercoledì 28 gennaio 2009

domenica 25 gennaio 2009

All in One

Devo scrivere, è terapeutico e sopratutto utile alla mia salute mentale. Già, perchè ieri a Verona, mentre io e Alessandra aspettavamo il treno del ritorno, ho avuto un crollo emotivo. Così, inspiegabilmente ho cominciato ad avere il respiro affannoso, le palpitazioni, un attacco di panico vero e proprio con l'aggiunta di pianto incontrollabile. In mezzo alla stazione sono scoppiato in lacrime tremante. Certo non sto passando un periodo molto felice in effetti, si aggiunga poi che il mio carattere tende a reprimere i problemi e a prendere in scarsa considerazione le cose brutte che mi capitano (perchè c'è sempre di peggio e chi sta peggio di me), ad evitare di lasciarmi andare alla disperazione e ad un pianto liberatorio. Mettiamo conto poi che il mio ragazzo ha un tumore ai polmoni, che ho "mollato" il mio migliore amico storico e che manca poco meno di due mesi alla mia laurea e il quadro è completo. Ora vediamo, da cosa comincio a spiegare?
Eravamo rimasti che io e Simone ci siamo lasciati: nel fine settimana viene a farmi visita a casa mia... abbiamo parlato e sopratutto era palpabile il sentimento che per entrambi non si era affatto esaurito. Così siamo rimasti a chiamarci ancora amore, ad abbracciarci e a baciarci, anche se ormai sono consapevole che con lui un futuro non c'è. E così già da ora mi vedo guardare intorno per scorgere un nuovo "lui", che stavolta deve essere senza troppe complicazioni come invece è stato finora. Simone non è più mio, non è più nei miei progetti e questo dovrebbe liberarmi da ansie e sofferenze. Razionalmente mi dico che è così.
L'ultima volta che ho sentito Davide era la fine di Ottobre, in una mail in cui si diceva che eravamo cambiati e che lui era stufo di uscire con il rischio ogni volta di finire in una discussione. Da quella mail non ci si è più visti. Poi uno sterile messaggio al primo dell'anno "Oh comunque buon anno eh..." a cui è seguito un "A buon anno anche a te". Infine un messaggio lasciato su Facebook "Ehi, sei ancora vivo? Confermata la alurea in Marzo?", non me la sono sentita di fare finta di niente, di passare sopra al fatto che "gli amici si vedono nel bisogno" e loro non c'erano stati affatto, anzi mi hanno allontanato e quando era possibile pure ferito. No, io non posso, non credo fosse il caso di parlare ancora della mia laurea con lui o con loro. No. E ricevere di ritorno ancora delle minacce di non convocazione al matrimonio, alla sua laurea, alla nascita del figlio e all'inaugurazione della prima casa. Quale assurdità poi dare colpa alla natura umana, quando le cose potevano andare diversamente e cercare ancora di far sentire l'altro nel torto, perchè non si ha avuto il coraggio prima... Davide è convinto che siccome reputa la sua vita puerile e insignificante, anche le vite degli altri lo siano. Forse non riuscirà mai a vivere e rimarrà intrappolato nella mediocrità che si è costruito da solo, eppure gli basterebbe così poco per sfondare quel muricciolo di convenzioni e quant'altro.
Venerdì sono stato proprio male, ma che qualcosa non andasse se n'era visto l'avvisaglia già quando la sera prima, al karaoke e con in mano l'ennesimo cuba, sentendo una stupida canzone d'amore ho cominciato a piangere in mezzo al locale: se ne sono accorti tutti. E mentre Valentina, la coinquilina di Alessandra, mi abbracciava, io le dicevo che l'amore è una merda.
No, a Carlo le cose non vanno bene, è ora di dirselo che le cose così non vanno affatto bene.

lunedì 12 gennaio 2009

E-mail

Olaz! Tranquillo per la risposta tardiva, di questi tempi ho talmente tanti pensieri che lo scorrere dei giorni mi è solo una idea vaga. Ci stiamo sempre più avvicinando a marzo e manca ancora meno alla consegna della tesi: spero davvero che a fine di questo mese possa già portare in stampa il tutto. Le feste son passate e potevano sicuramente andare meglio, ma negli ultimi anni ormai mi ci son abituato. Lo so, sono in effetti un pò giù di corda: capodanno l'ho passato malauguratamente con della gentaglia che neanche conoscevo con l'Alessandra a Bozen(lei non aveva niente a che fare con loro, ma ci siamo ritrovati nostro malgrado con dei cocainomani... immaginati il divertimento...), pochi giorni fa poi è successo che Simone mi ha mollato. Tipo mattone caduto dal cielo. Ma in effetti non ha tutti i torti, cioè non che si litigasse o che il rapporto andasse male, però lui ha ricominciato a suonare a tempo pieno, non ci si riesce a vedere per molte settimane e in più i nostri progetti di vita non sono compatibili, tralasciando il resto. Non si sente più innamorato di me, anche se ci tiene moltissimo a me e bla bla bla. Dal canto mio non so bene cosa pensare, sono confuso, da un lato mi sento sollevato, dall'altro vorrei riconquistarlo, eppure ciò vorrebbe dire che qualcosa dovrebbe cambiare. Per due anni lui ha cambiato il suo stile di vita, cercando di mettere da parte il suo essere musicista, tentando di fare una vita diversa da quella che finora aveva condotto ed è stato bene con me, però oltre alla musica lui non si sente di riuscire a fare altro. Poi c'è la malattia, ma anche in quel caso lui non riesce a far combaciare, a "condividerla" con me. Forse dovrei cambiare io, tutte le mie prospettive "all'antica"(due cuori e una capanna, per intenderci) che mi sono accorto di non aver abbandonato. Che sciocco! Compiuti i vent'anni avevo capito che la vita non si riduce a trovare qualcuno da amare e che ti ami, che se ho un valore e un senso non posso andarmelo a cercare nelle braccia di qualcun'altro, e dopo anni mi ritrovo a capire che desidero ancora quella cosa. Mi sono fatto accecare da questo desiderio e non son riuscito a comprendere per primo che l'altra persona non può essere quel lui con cui condividere la mia vita. L'ha capito Simone per mia fortuna, lui che non ha neppure frequentato le superiori, che si definisce ignorante e che è pieno d'orgoglio per me che mi laureo. Mi chiedo come si possa valutare l'intelligenza di una persona da un pezzo di carta. Forse dovrei ricominciare a chiedermi se voglio essere felice, anzi dovrei decidermi a darmi la possibilità di esserlo, a dirmi di meritarmelo. Dio mio, questa psicanalisi da quattro soldi!!! Non voglio fare il patetico! Ieri sera mi ha pure chiamato una ragazza dicendomi che aveva un problema e che voleva un consiglio da me, dalla voce manco l'ho riconosciuta: in pratica stavo parlando con una persona di cui non sapevo il nome ma che a quanto pare conosceva me. Indovina un pò? Voleva dei consigli su un ragazzo con cui era stata assieme per sei mesi e che le sembrava l'amore della sua vita, quello giusto. Voglio dire: per quale arcano motivo un frocio qualsiasi dovrebbe intendersi di uomini, storie d'amore e sesso(che poi questa proprio non la capisco, dovremmo essere sensibili da capire l'amore e i sentimenti e allo stesso tempo così animali da monta da sapere tutto sul piacere del sesso -ovviamente la fellatio è l'argomento più discusso, eppure, scusa la franchezza, di ragazzi che la praticassero non ne ho trovato tanti!-). Insomma lei si struggeva cercando di capire e sopratutto sperando che ci fosse un qualche modo per riavvicinarsi a sto tipo, e io intanto pensavo "no, ti prego no, io così non voglio essere". Sto tizio le ha detto "non vediamoci più per tre mesi, ora come ora non provo sentimenti per te, forse più tardi...", cioè... mavvaffanculo và! Ecco è questa la confusione che mi prende con Simone, è vero che la cosa è diversa, ma in fondo in fondo, lo è così tanto? Ho dei seri dubbi.Ricordo che una volta mi scrivesti che ti piacciono le mie mail lunghe: credo che sia una di quelle lolPer ora sono ancora in Gw(e ci starò ancora probabilmente per Simo), però mi è venuta voglia di vedere che succederà dopo il merge prossimo dei server in Hyboria....Ciauuu
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sabato 10 gennaio 2009

Mollato

Già, e io che mi aspettavo il finale tragico. E invece no. E proprio il giorno dopo avermi detto che il tumore al pancreas era uno sbaglio. Certo, quello ai polmoni rimane, non è detto che etc. etc. ormai però sono autorizzato a fregarmene. Mi ha detto che da un paio di mesi si era accorto di non provare il sentimento d'amore di prima, di non essere più innamorato, insomma. Ovviamente, come suo solito, mi ha detto che ci tiene moltissimo comunque a me e che mi vorrebbe tenere come amico. Che sciocco! Tutto ciò che ho fatto con lui e per lui l'ho fatto esclusivamente perchè era il mio ragazzo, crede che come amico io sia lo stesso? Non ho alcun interesse ad averlo come amico. Non lo disprezzo, è ovvio, amo tutto ciò che è, la sua semplicità, il suo scherzare, il suo essere un pò bimbo, pratico e allo stesso tempo fra le nuvole, amo il suo sottiso e i suoi occhi furbi. Amo il suo essere principesso, il suo essere gatto. ed è perchè ancora amerei di lui tutto questo che non posso essergli amico, non è per cattiveria, ma solo per difendermi da sofferenze inimmaginabili per il mio carattere così stupidamente sensibile. Comincerà ora il periodo di silenzio, ma quanto durerà? L'ultima volta che è successo non è davvero finita, anzi è ricominciata più seriamente. Questa volta invece? Non sto male come dovrei, forse, cioè mi dispiace, eppure non riesco a fare a meno di pensare che in fondo io non ci perdo. Ma questa mia tattica di auto conservazione l'ho già raccontata, non è vero? "Non sei tu, sono io! Carlo, tu sei un ragazzo d'oro...", ma quante volte dovrò sentirmelo dire? Che me ne faccio di essere quello che sono, se non riesco a trovare infine la persona con cui essere felice? Lo so, l'amore non è tutto nella vita, ma stiamo parlando di me, un padre di famiglia mancato, perchè ancora involontariamente penso ai discorsi e alle cose che farei con mio figlio. Ma sarò ridicolo? Metabolizzerò fra qualche giorno, so anche questo, al mio cuore non è ancora arrivata per bene la notizia che Simone mi ha lasciato, chissà quando se ne accorgerà. E ho da finire sta cazzo di tesi, mi manca quella maledetta introduzione, ma è così complicato trovare le parole per un lavoro che non ha un vero spessore per il sottoscritto. Ragione e religione, non son argomenti che mi coinvolgono appasionatamente, come invece i veri problemi, i veri sentimenti delle persone.
Dopo questa caduta, come sarà la mia vita sentimentale? Ogni volta che ci ho pensato mentre stavo con Simone, "nel maugurato caso in cui dovesse finire", mi dicevo che sarebbe stato l'ultimo, che non mi sarei più buttao in una qualsiasi storia, che avrei smesso di amare qualcuno, se davvero ho tutte grandi qualità, se davvero sono un "ragazzo d'oro" non vi è alcun motivo per cui io debba andare a "caccia", toccherà a qualcuno dimostrarmi di meritarmi. Io non voglio più fare niente. E so cosa ciò significa, perchè non siamo in un telefilm o in un libro dove deve accadere per forza qualcosa, nella vita se non sei tu a muoverti non succede proprio nulla. Così sarà per me in amore: nulla. Per quanto mi riguarda ho già amato e sprecato abbastanza.