giovedì 29 luglio 2010

Simpatetico?

Mi sento preoccupato di come sto gestendo la situazione con Dino. Voglio dire, venerdì scorso ci siamo trovati bene insieme, a parlare e a farci le coccole. Abbiamo pure provato a fare qualcosa di più, ma il mio pennello dentro la plastica sembra che si senta un po' imbarazzato. In questi giorni mi sono pure allenato alla masturbazione indossando il guanto giusto per confutare il fatto che non fosse solo una questione di abitudine. La masturbazione è venuta bene. Sarà qualcos'altro? Non vorrei spararmi la storiella che esco da una lunga relazione e che sono ancora legato emotivamente con Simone. Forse Dino non è fisicamente il tipico ragazzo che avrei avvicinato, quello che quando lo vedo al bar lo punto, mi avvicino, gli dico qualche frase diretta e lusinghiera e poi si combina qualcosa a casa mia o a casa sua. Sì, per quanto la maggior parte dei gay mi odi per questo, in giro c'è la possibilità di approcciare qualcuno pur non sapendo al 100% che quello è gay. Io mi butto e quando lo faccio raramente me ne vado a bocca asciutta e le volte che è capitato è perché in fondo non lo volevo davvero. Manie di grandezza? E chissene.
Tornando al discorso principale. Ho un sacco di dubbi in testa sul rapporto tra me e Dino. In giro si dice che se uno ti piace non ci si dovrebbero fare certe domande, io però me le faccio lo stesso. Dino, lo ripeto, esteticamente non è il mio tipo. A me piacciono i ragazzi che si curano un po', con la vita fine, che hanno quel volto da fanciulletto ingenuo. Dino invece è piuttosto tozzo. Non è grasso, o almeno non mi è sembrato eccessivamente grasso. Grosso, sì. La pancia più che spuntare fuori, si allarga. Ha i capelli arruffati, ricci e ribelli, neanche lunghi. Si potrebbe dire il classico ragazzo che cade nella categoria dei comunisti. Un po' trasandato, ha un fare da panda sbadato. Fisicamente non rispecchia il mio classico tipo. D'altronde sono stufo di buttarmi in qualcuno senza neanche conoscerlo, che poi scopro essere uno spacciatore, o essere stato in galera per aver stuprato la madre, o vicino ad essere messo in comunità e sul pendio del suicidio. Finora puntavo, ci andavo a letto lo stesso giorno e poi vedevo se riuscivo a tenermeli vicino. Magari è pure giunto il momento di fare le cose in maniera più seria. Magari prima di portarmelo a letto vedo se è in grado di mettere in fila quattro pensieri in ordine logico e non sparso. Magari è ora che invece di ascoltare, anzi, farmi portare dall'omino qui in basso, mi faccia guidare un po' dai piedi. Intendo che magari essere un po' più obiettivi e valutare con chi possa avere delle chance reali di avere una storia seria, non sarebbe affatto una cattiva idea. Il problema è che non ci sono affatto abituato e quindi mi sorgono un sacco di dubbi.
Lo sapevo che a forza di fare il superficiale un po' mi lasciavo condizionare e lo diventavo!
Con Dino mi trovo bene. Siamo usciti dal vivo solo una volta, in cui ho finito per dormire a casa sua e oltre a farci le coccole, abbiamo parecchio parlato. Mi piace, lo trovo simpatico e alla mano. Semplice e abbastanza diverso da mantenere il mio interesse. Ho tanta voglia di passare più tempo con lui, di conoscerlo e vedere com'è.

mercoledì 21 luglio 2010

S'alza il vento

Questo non è caldo, è un aria che soffoca. Ieri mi ha chiamato Simone. Si è fatto sentire e il mio cervello si è sentito d'un tratto nella completa confusione. Era ubriaco e andato, mi dice che ha ancora dei dvd miei e che vuole ridarmeli. Rimango in silenzio. Mi parla come se fossimo amici, come se non ci fosse niente di anormale. Ha già voltato pagina e l'ha fatto in fretta. Capisce il mio disagio, gli dico che per me è ancora presto, che se solo lo vedessi non potrei fare a meno di volergli bene e che con lui non posso fare altro. Mi rifaccio per come l'ho trattato l'ultima volta. Mi dice che sta con una cubista, ché si è innamorato. Gli dico che non gli credo e che farebbe bene a non dirmi queste cose che mi fanno incazzare. Gli dico che se proprio sta con una cubista, non è di certo perché ne è innamorato, ma perché lo rifornisce di droga ed è talmente fatta pure lei che non richiede neppure attenzioni sessuali. Mi risponde che lo conosco e ridendo mi dice che è proprio così. Magra consolazione, ma in realtà se me ne importa è solo per orgoglio. Mi vuole assicurare che appena esce Guild Wars2 lui ci sarà e che gli piacerebbe giocare con me, che con me si diverte e che appena avrà di nuovo internet spera di vedermi connesso su GW per fare qualche dominazione. Gli ripeto che ci proverò, ma che per me è ancora difficile. Faccio la Drama Queen.
Nel fine settimana appena passato, sono giunto alla conclusione che devo smettere con gli abbordaggi istintuali, che anche se vanno a buon fine, inevitabilmente questi sono gentaglia con storie da carcerati o maniaci depressivi, alcolisti, sensi d'inferiorità e chi più ne ha  più ne metta. Mi interessano i problematici, che hanno vissuto situazioni quasi estreme, perché son convinto che abbiano toccato la vita molto più degli altri, che abbiano sentito la realtà, quella dura, senza fiocchetti e ruoli sociali preconfezionati. Ma poi sono loro quelli sbagliati per me, stavolta quindi voglio provare a cambiare approccio. Dato che non sono in grado di tenermi fuori dagli incasinati quando ne vedo uno, ho bisogno di un muretto protettivo. E allora torniamo alle fottutissime chat. Ricordo che l'esperienza passata durò soltanto per un incontro. Venerdì ho già fissato un incontro con un ragazzo. Mi sembra simpatico, parla tanto, ma ci troviamo bene. Vorrei proprio riuscire a scegliere la persona senza la superficialità dell'immagine. Certo, senza esagerazioni. Le foto ad ogni modo son sempre una bufala, voglio dire, faccia buona, il corpo si vede solo in un giaccone invernale, ci chatti e lo trovi interessante e simpatico, pure intelligente. Quindi lo incontri e già il giorno prima ti avvisa che è più "grande" di te, nonostante abbiate al stessa età... staremo a vedere...

sabato 17 luglio 2010

Welcome new Century

Nel post precedente sono stato molto gentile nei miei confronti. Ho dato l'impressione si essere stato molto tranquillo con Simone al telefono, ma non è stato così. Sono stato cattivo e crudele. Gli ho dato del codardo e ho cercato di farlo sentire in colpa per la sua situazione, che non è pesata solo su di lui ma anche sulle persone a lui vicine. Che ormai mi andava bene qualunque sua decisione, perché ormai ero stanco e senza forze. E mentre lui mi ripeteva di avermi voluto davvero bene("la persona a cui ha voluto più bene"), io rimanevo atono, freddo. Non gli ho affatto detto che lo amo, che gli ho voluto bene e quant'altro. E quando al telefono mi ha salutato ripetendomi "ciao" milioni di volte io rispondevo solo con un incurante "sì".
No, le storie d'amore e la vita in generale è fatta molto più di cose non dette e confuse, non vi è come nei film una trama chiara e definita, i sentimenti non sono delineati dalle parole. La vita ha tutta la consistenza del pensiero, non della parola. Continuo a sperare che nonostante la telefonata, lui non abbia dubbi sui miei sentimenti. Avrei sollievo a sapere che un po' mi pensa, io lo faccio ogni giorno. Ripeto nella mia testa "Simone ti amo", come se in questo modo potessi alleviare le mie colpe. Sì, mi sento un po' in colpa per come l'ho trattato, ma ancora di più per come mi sto comportando da dopo che abbiamo chiuso. In Germania ho sofferto, ma tornato a casa non ho fatto altro che buttarmi nel lavoro e nel divertimento. Nel mio tempo libero mi sento felice, mi sento più integro, meno appesantito.
Assaporo in maniera diversa quello che faccio, anche con i miei amici. O forse è solo una mia impressione.
Sabato scorso dopo aver partecipato alla festa in paese dei Porteghi, sono andato con Michele in Piazza Venezia, lì la notte diventa un luogo di batuage(non so se si scriva così). Cinque minuti ed ero addossato ad un muro con un ragazzo di cui non capivo bene che faccia avesse, perché quando bevo un po' la realtà mi lascia solo la sua impressione, libera dai contorni, sento tutto più indistinto, ma sento bene il mio corpo e il mio cuore, i miei desideri e le mie energie. Ero con questo ragazzo a ravanargli la bocca e nella pausa tra un bacio e l'altro lo guardavo dritto negli occhi contenti e gli sorridevo. Sembrava stupito e sognante, appagato per il solo fatto di stare tra le mie braccia. Mi sentivo bene. Entrambi attivi, non avevo neppure alcuna intenzione di portarmi oltre a una grossa palpata e l'assaporare il suo cazzo. Lui ha mimato un approccio da dominante, ma con me non funziona soltanto volerlo. Oltretutto non avendolo mai fatto prima, ogni tentativo è destinato miseramente a fallire. Ci siamo spostati, mi ha portati più dentro la piazza, più vicino alla strade del centro dove sfrecciano le macchine, lì ci siamo sdraiati, buttati con foga nell'erba, a toglierci i vestiti e a cercare con la bocca il cazzo dell'altro. I pantaloni corti dell'estate sono scesi subito. Ma io preferivo averlo davanti a me, riuscire a guardarlo in faccia e baciarlo per vedere di nuovo i suoi occhi e il sorriso e i complimenti che rivolgeva al mio corpo. Mi ha rivoltato a faccia a terra, ha provato ancora, poi si è accontentato di sfregarmi la cappella sul mio culo. Mi è piaciuto e devo aver fatto un po' di casino. Alla fine si è alzato e io sono rimasto seduto a pigliarlo un po' in bocca. Alla fine se l'è menato per un po' ed è venuto. Non so dove, fuori, da qualche parte. Io non ho concluso, non m'importava, mi ha aiutato ad alzarmi e abbracciati e baciandoci ancora siamo andati a cercare Michele. Ce lo vediamo venire incontro agitato, ci dice che è arrivata la pula e che vuole andarsene via in fretta perché ha paura. Saluto il tizio che vuole lasciarmi il numero, ma gli dico che ci vedremo in giro. Michele mi dice che sono stato con un marocchino, mentre io ero convinto che fosse bianco e albanese. Avrà ragione lui.
E domenica siamo stati al lago di Garda. Magnifico posto, mi sono sentito in vacanza, a Portocervo, anche se non ci sono mai stato. Quei tetti rossi, visti dalla strada in alto, mentre scendevamo con in là il lago immenso, che sembrava un mare accolto dalle montagne. Un'immagine fantastica. Bello, mi son sentito bene. Tutto il giorno in qualche metro di spiaggia rocciosa e la sera in giro per Malcesine, bella città, buona la pizza. Sono stato bene.
E questa settimana deve ancora finire, ma all'aperitivo per la festa di compleanno di mio fratello ho scambiato qualche battuta con un'altro ragazzo, Ramiro, biondino e con capello corto e ribelle. Un bel ragazzo, peccato che si arrivato verso la fine. Ho dovuto solo guardarlo per avvicinarlo e in fretta dirgli che speravo di rivederlo presto, lui mi ha sorriso dicendomi che gli avrebbe fatto piacere. Non ci scambiamo i numeri, gli dico se passa per quel bar spesso e lui mi risponde di sì e quindi che contavo di rivederlo. Mi sorride e mi saluta ancora mentre gli altri mi portano via, perché domani si lavora(non io). Il giorno dopo chiedo a mio fratello se sa qualcosa di più di questo Ramiro e lui mi dice che è stato dentro perché ha fatto il fattorino di coca per la Trento bene. Una merda, neeext!