mercoledì 7 dicembre 2011

Wash-machine

28.03.06

 
 

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via Diario Scapestrato by Alucard82 on 4/17/06

Ieri sono andato a fare una lavatrice. Metti dentro, aspetta mezz'ora, leggi un libro, prendi la roba profumata con piccoli pezzetti di carta attaccati(ovviamente avevo dimenticato un fazzoletto nei pantaloni...) e torna a casa. Quel pomeriggio avevo pensato tutto il tempo alla mia ultima esperienza(più sessuale che sentimentale) chiedendomi dove poterla collocare nel mio ipotetico tragitto all'educazione amorosa, di come in fin dei conti, era quasi scontato che dopo Gemini, accadesse questo, e mi chiedevo quali ancora ripercussioni avrebbe avuto ciò nella mia prossima relazione. Così ho fatto un associazione di idee, per capire a che punto era la mia disposizione d'animo nei confronti dell'amore: la parola che vi ho associato è stata "apatia".
Esco dalla lavanderia, faccio il solito giro, non arrivo neanche alla fermata dell'autobus che... eccolo lì, Irlanda: ancora più scuro, più allampanato, le orecchie a sventola, grandi occhi e grandi sopracciglia seppur curate, il viso smunto(tranquilli, sto esagerando solo per vedere quanto nella scrittura una descrizione del medesimo oggetto possa radicalmente cambiare la sensazione nel lettore) e accompagnato come sempre da una amica. Io con la borsa pesante sulle spalle, ho avuto solo un momento per pensare a come reagire alla sua presenza, e intanto ci stavamo sempre più venendo incontro. "Ciao", "ciao" accompagnato da un flebile sorriso di circostanza, addolcito il mio da un finto imbarazzo. Un secondo, senza fermarsi, continuando a camminare, ognuno per la propria strada, non poteva essere meglio rappresentato nella realtà ciò che abbiamo condiviso per una notte. "Ciao" "ciao"

 
 

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