giovedì 1 dicembre 2011

Parte della mia storia

21.08.05

 
 

Inviato da Aluchino tramite Google Reader:

 
 

tramite Diario Scapestrato di Alucard82 il 17/04/06

Ieri mi ero alzato con le palle un pò girate, a parte l'incommensurabile e perenne casino che ormai mi aleggia nelle varie stanze, traccia inconfondibile di Gemini, avevo iniziato il risveglio con pensieri tipo"ma non starò mica reprimendomi perchè ho paura di perderlo? non è che mi sto vivendo l'intera storia solo nella mia testa? e chi cacchio è lui per farmi sentire, ogni tanto, una pezza da straccio?". Così, appena sveglio, e alla prima occasione che mi dimostrasse di essere un pò contrariato, gli ho subito tirato qualche porco dicendogli che se voleva trattare male qualcuno, era il caso che lo facesse con qualche donnetta fuori di qui, non certo con me. Non credo l'abbia presa bene, a dir la verità, non so proprio come l'abbia presa, mi è estremamente difficile capire in quei momenti cosa gli passa per la testa, se è incazzato, o se non parla perchè soffre, o perchè si fa dei viaggi mega-assurdi nella sua testa. Ad ogni modo rimane in silenzio. Poco prima mi aveva chiesto se volevo uscire con lui alla BigApple... a quel punto non sapevo più se l'invito era ancora valido. Lui si era preparato senza rivolgermi parola, io a guardarlo sofferente; prende il casco "allora? vieni o no? Dai preparati" ^_^
Dopo un pò mi viene in mente che il giorno precedente gli avevo chiesto se ogni tanto potevamo uscire nel pomeriggio, invece che rimanere sempre chiusi in casa; secondo voi è stata una reazione alla mia richiesta? E' bello pensarlo, ma solo lui potrebbe confermarlo, e purtroppo 'ste cose Gemini non le ammette.
Passiamo così l'intero pomeriggio e la sera assieme nella sala da biliardo dove lui è solito giocare(e la BigApple? dettagli...), accanto a noi giocano altri due ragazzi, sedute lì vicino c'erano le loro due squinzie(ovvero le loro compagne), le ho guardate, sembravano proprio le tipiche donnette, stupide a guaradre i loro uomini giocare, senza alcun motivo di star lì, con l'unica funzione di fare da contorno... poi ho pensato a dove ero io, a che stavo facendo, e allora mi è scappato un mezzo "doh!". A quel punto sentivo di condividere qualcosa con quelle ragazze, mi sembravano amiche e se avessimo incontrato lo sguardo, sarebbe stato d'intendimento, quasi a dirsi "che ci vuoi fare? siamo innamorati".
Alle otto torniamo in appartamento ed è stato lì, quando mi sono accorto che era sabato, che stava passando un'altra settimana, che sarebbe completamente finita con domenica; mentre lui si metteva a posto i capelli per uscire, chiedendomi di tirare il bidone al lavoro e venire con lui; è stato lì che ho realizzato che la prossima sarebbero stati gli ultimi sette giorni in cui avrei potuto averlo in casa, che l'avreo potuto avere accanto ad ogni momento della giornata... ero appoggiato alla porta del bagno a guardarlo e i miei occhi son diventati lucidi, ma ancora peggio, poco sopra il diaframma, sentivo un gorgogliare voler venir su dalla gola e risalire per la bocca. Appena mi sono accorto di ciò che mi stava succedendo, sono corso in camera da letto, mi sono appoggiato alla finestra, ho chiuso gli occhi mettendoci pure una mano sopra. Non volevo che uscissero, ed ero ancor lì a chiedermi "ma cosa...?", che già scendevano: lacrime. Io stavo piangendo, e non semplicemente due fastidiose e insignicanti lacrime, ma diverse e calde. Io, stavo piangendo. Mi ripetevo "dai, ora basta! non fare lo scemo, cazzo fai? Ti sembra il caso? Per una cosa così stupida, poi... dai!", ma cercare di convincermi che in realtà non c'era niente da piangere, non serviva. Loro continuavano a scendere.
Poi sento dietro di me Gemini, mi abbraccia chiedendomi che c'è... io rispondo con voce rotta un banalissimo "niente", lui mi stringe chiedednomi ancora cosa c'è, io dico che non so, che non sono solito piangere, che solitamente non mi succede. Vado in cucina, cerco di pensare alla mia cena, inforno solo la pizza, in quello stato non riesco a fare altro. Penso che il momento mi è passato; sento la sua voce, mi appoggio alla finestra, e ricominciano a scendere. Lui torna ad abbracciarmi e gli spiego questa volta il perchè. Cerca di consolarmi, di tranquillizzarmi, che è solo perchè sono stresato e molto sensibile... checcarino!
Mi passa e lui torna per una decina di minuti davanti al portatile, io mi preparo il tavolo...
Quando ci salutiamo gli ripeto due volte che lo amo, ma lui non ci crede e ci scherza su ,prende la moto e va. Io torno dentro, guardo il portatile e c'è un documento di testo aperto. Ora quel testo è il mio sfondo per il desktop...



 
 

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