lunedì 10 maggio 2010

Aria viziata

Di nuovo al "lavoro", la postazione è questa, ma gli intenti, né per direttiva né per volontà, non ci sono. Svegliarmi alle sei e mezza mi distrugge. Certo alle quattro ho finito e mi rimarrebbe un sacco di tempo da passare come mi pare, ma quando giunge l'ora penso solo a fiocinarmi nel letto per almeno un'oretta per poi prepararmi alla corsa salutare per perdere quei maledetti kili presi ancora a dicembre(non ne vogliono sapere di abbandonarmi, mi devono trovare simpatico!).
Mi son già lamentato(o forse non qui nel blog) di come il gruppo in quanto a divertimento sia un pò fiacco. Ci si trova alle dieci in stazione, si va in giro in qualche locale e all'una si comicincia già a pensare al ritorno a casa. Per non parlare dell'indecisione che attanaglia le ragazze nell'entrare in un locale o in una discoteca! Si passa metà del tempo a camminare a zonzo per la città e che due palle! Per ovviare a queste spiacevoli dinamiche mi son deciso ad uscire, qualora voglia fare festa, con un anticipo di svariate ore rispetto al gruppo. Alle cinque e mezza mi trovate già a sorseggiare la mia birra e per quando si aggiungono gli altri, sono al terzo cocktail dopo il primo litro di birra. Esagerato? Mi devo urbiacare per divertirmi? Non necessariamente, ma l'alcool mi rende più spontaneo e penso meno, il che nel caso della mia coscienza ipersviluppata, è tutto fuorché un male. Inoltre gli altri sono così poco intraprendenti e "svogliati" che se non mi ci metto io a organizzare la serata e a scegliere i locali non se ne esce neanche un po' dallo schema lavorativo settimanale. Insomma, i week-end sono fatti per rigenerarsi, svagarsi e tirarsi un po' fuori, mica per stare come dei vecchi coniugi che si programmano la gitarella fuori città. Insieme a me ci sono altri miei due coetanei e siamo gli anziani del gruppo, le proposte dei più "giovani"(4 anni in meno) sono da circolo anziani. Venerdì rinuncio in partenza di fare serata e si torna tutti quanti a casa per l'una. Il sabato però è festone, o almeno nei miei programmi. Faccio il bravo ragazzo cheto e responsabile per l'intera settimana, mi sarà concesso di staccare la linea ogni tanto, no? che comunque non supero mai certi limiti e finora non ho mai violato alcuna legge ( fumare delle canne non è compreso...). Iosono stato designato quale responsabile alla vigilanza delle possibili attività notturne qui in germania, che poi vuol solo dire andare sul sito della città di Colonia e vedere una sezione del sito e sopratutto cercare di tradurre gli indirizzi in indicazioni stradali. Certo che dare questa responsabilità all'unico che esce quattro ore prima degli altri per fare il carico di alcool... L'alternativa sarebbe lasciare le redini agli altri, ma l'ultima volta è stato un disastro, tipo gironzolare come dei beoti per un ora avanti e indietro per una via perchè "non si sa", "non si è", "non fa" e poi entrare nell'unico locale dove i coktail costano 8€ mentre gli altri li vendono alla metà. Per non parlare di quando abbiamo cercato una discoteca. Finora ne abbiamo viste tre. Musica indecente, minimal techno anni '90 che manco con i 5 giri di tequila son riscita a ballarla. L'ultima visitata, cercata dal sottoscritto ovviamente, era accettabile, ai miei colleghi è piaciuta molto e vorrebberodesignarla come locale tipico in cui passare. Il posto si chiama Red Cat Lounge. L'età della clientela era in effetti azzeccata, la musica era godibile, il locale un po' piccolino e i prezzi abbordabili. Per me c'è sicuramente di meglio. In realtà saprei anche già dove andare, dove ho quasi la certezza che tutto sia molto meglio, ma dall'aria che tira avevo già intuito che probabilmente la cosa non sarebbe stata accolta. Parlo delle "discoteche gay". Improponibile. Per testare il terreno avevo già affermato che un week me ne sarei andato per i cavoli miei, che volevo un pò gustare la zona queer di Colonia. Praticamente come se avessi detto di andare nel lazzareto. Il 23 poi c'é un mega evento in una discoteca enorme, festa assurda con l'entrata di soli 10€ in prevendita. Ci sono pure dei video(basta cercare sexy-cgn) che promettono un seratone con i fiocchi. Sì è un evento organizzato dai frocetti, ma chissenefrega, voglio dire! Se in un posto ci si diverte, l'ambiete è bello, la musica spacca questo è quanto mi occorre sapere per prendervi parte, no? La risposta è ovviamente no. 
La prima reazione rimane invariata da parte di tutti, anche da chi si professa di mentalità aperta, favorevole ad una parità dei diritti e "un sacco di miei amici è gay" o "il mio migliore amico è gay" o "i gay mi sono simpatici"(a prescindere), "mi diverto un sacco con i gay", "i gay mi fanno sempre tanto ridere" etc. etc. (a proposito, "i gay sono sensibili" e casualmente "ho conosciuto un tipo strafigo, ma bello, bellissimo e ovviamente è gay"): "ma io che ci vengo a fare?" ... aspetto un momento... silenzio mentale per dare la possibilità all'interlocutore di ragionare su quello che ha detto... ... ... Mah, direi che vieni per divertirti, per ballare, c'è bella musica e un sacco di gente. "ma è una festa solo per voi", certo, ci sono dei guardiani leggendari all'entrata che ti chiedono di superare le nove prove delle quattro divinità cule per dimostrare la tua appartenenza alla setta. Ma porco cazzo! Premettendo che solo due del gruppo sono single, gli altri sono tutti accoppiati. Che caspio c'entra se la festa è gay o meno? Esci solo con l'intento di trombare? Che voglio dire, ci sta tranquillo, ma se sei accoppiato credo che il tuo principale interesse sia quello di divertirti. Ora visto pure il fatto che la cricca non brilla affatto per la socializzazione con gli autoctoni(e non) del posto, qualcuno mi spiega che cazzo di domanda è? Per me un posto gay vuol solo dire che non si corre il rischio di essere additati o guardati con gli occhi strabuzzanti se tieni per mano o baci o abbracci qualcuno del tuo stesso sesso. Mica vuol dire che lì si organizzano orgie party, che appena entri ti mettano le mani sul culo a prescindere di essere interessati o meno. Ma quali paure assurde ha la gente? se non si fanno problemi in un locale qualunque, perchè se ne devono fare in un locale "gay"? Questa è ipocrisia. Si sentono a disagio evidentemente. Ok, ma se davvero siamo così sensibili alle situazioni dei gay, allora certe espressioni e consuetudini sarebbe ora di abbatterle. Voglio dire, perchè io non dovrei sentirmi a disagio nel vivere quotidiano? Anzi, di certo io vivo questo disagio, ma non mi rintano in circoli, in società aliene, non mi autoescludo dalla vita sociale maggioritaria. È sempre il solito discorso degli invisibili, giriamo lo sguardo dall'altra parte, mettiamoli in gabbia e ignoriamoli.
O forse è meglio così, credo che urlerei nel caso cominciassero a vedermi come la guida del parco dello zoo "oh guarda, si stanno parlando, oohhhhh, ma come fanno?".

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