mercoledì 1 settembre 2010

Di notte tutti i gatti sono bigi

Simone è malato e rimane malato. Questa è una premessa che voglio fare a scanso di equivoci e ripeto per l'ennesima volta che ogni domanda sulla faccenda malattia sarà bellamente ignorata: non voglio parlare degli affari degli altri, ma solo dei miei cazzi.
Domenica, nel tardo pomeriggio, ricevo una chiamata, è Simone, il ragazzo con cui sono stato per più di tre anni. Mi aveva mollato verso fine Giugno, quando ancora stavo in Germania. Ho pianto per un giorno e poi mi sono ripreso. So già che la ferita verrà dimenticata tra un anno, ciò non vuol dire che smetterò di divertirmi o di tenere aperto il mio cuore. Semplicemente il mio inconscio è abituato alla presenza dell'idea, del pensiero di Simone.
Dicevamo, domenica ricevo una sua chiamata, l'avevo già sentito in settimana e ci eravamo messi d'accordo di vederci un giorno, così per salutarci e magari fare una partita col computer. Lo avevo invitato anche di rimanere da me qualche giorno, visto che i miei sono partiti per la Sardegna lasciandomi solo per 2 settimane. No, non pensate ad un disperato tentativo di riavvicinamento perché vi sbagliereste di grosso. Vero, ci sono state altre volte in cui ci siamo mollati per poi finire nuovamente insieme, ma non questa volta.
Torniamo alla chiamata. Mi dice che passava da me la sera, ma che sarebbe dovuto partire la mattina seguente. Non c'è problema, gli rispondo. Vado a prenderlo in stazione per le nove. A casa naturalmente mi faccio tutti i preparativi e le passerelle davanti allo specchio per risultare il miglior Carlo. D'altronde la dieta e la palestra casalinga avrebbero dovuto pur servire a qualcosa. Se a Mykonos non avevano apprezzato qui a Trento, vista la media della popolazione, avrei di certo fatto una buona impressione. Aggiungete che l'ultima volta che ci eravamo visti (all'incirca era Marzo) avevo quattro kili in più e nessuna libbra di muscolo, il minimo che potevo pretendere era un "minchia quanto sei dimagrito!" o almeno un "ti vedo in forma"(e 'sti cazzi!).
Arrivati a casa, ci mettiamo comodi in cucina e accendiamo il primo cannone, intanto io inforno una pizza. Lui non ha fame. Mi dice che ha caldo e se mi scoccia che si tolga la maglietta. Comincia il gioco. Lo conosco molto bene e credo voglia stuzzicarmi solo per vedere quanto maniaco sono. Gli gioco la stessa carta "allora non ti dispiacerà se me la tolgo pure io". Ah, quanto adoro la sua vita fine! Per non parlare della sua altezza(la regola della L è la più sopravvalutata e fuorviante che conosco!) e quei muscoli appena accennati per cui impazzisco. Ma mi do' un contegno, faccio qualche apprezzamento e lui ricambia. Almeno so di non fargli schifo. Si mette a parlare della sua partner(è al femminile, sì -domande sulla sua condizione non avranno risposta-) e dopo qualche minuto riceve proprio una sua chiamata. Mette il viva voce di modo che io posso sentirla. Strabuzzo gli occhi e sono colto da conati di vomito, la ragazza dice cose talmente riprovevoli al mio orecchio che non trattengo neanche per un secondo l'istinto di alzarmi e correre in stanza a sfogare l'orticaria. No, non era gelosia la mia, ma quando ho a che fare con donne patetiche che dicono cose patetiche io schizzo. Cos'è una donna patetica? Una che dice al proprio ragazzo che è tutta la sua vita, che piange perché non è lì con lei... wreeeek! Anche solo il ricordare mi fa tornare il pelo ritto dal fastidio. A donne del genere solitamente fracasso la testa con insulti e rimproveri. Odio profondamente questi comportamenti annullanti la propria personalità e dimostrazione di codardia! Simone mi ha inseguito per le stanze divertito. "Capisci con chi ho a che fare? in cosa mi sono imbarcato?". Io non rispondo, ma passiamo alla seconda canna e la pizza è finita. Il vino in tavola intanto è già arrivato ad essere quasi finito. Tiro fuori del buonissimo roast-beef e questa volta Simone non fa i complimenti. Mi permetto di passargli una mano scherzosa dietro la sua spalla, poi mi alzo e vado ad accendere la radio. La canna fa decisamente effetto e comincio a sentire la bocca anestetizzata e intanto si rolla la terza e ultima. La finiamo e a quel punto propongo di andarcene a vedere un film in camera mia. Lui mi fa che è troppo cotto e che per un momento vorrebbe sdraiarsi. "Vai tranquillo, non c'è problema". Occupa il mio letto, mi dà le spalle e quanto adoro la linea della sua schiena. Inizialmente me ne sto sulla sedia del computer, poi faccio partire il film e gli chiedo se posso mettermi anch'io sul letto. "Vai tranquillo, non c'è problema". Gli metto di nuovo le mani sulle spalle, gli chiedo se gli dà fastidio, ma dice che gli piacciono i miei massaggi. Scivolo con le dita lungo la colonna vertebrale fino a toccargli l'intera fascia dei fianchi e gli vedo la bocca aprirsi ad un piccolo gemito. Mi rimetto a massaggiargli la schiena, poi dietro il collo ed è evidente il suo godimento. "Sono senza forze". Ok, mi butto sul togliergli le braghe con la scusa di farlo sentire più comodo, lui resiste a parole per pochi secondi, poi mi sfuggono i palmi sul suo morbidissimo sedere e no vi è più alcuna resistenza. Giochiamo così ancora un po', con lui che dice che non dovrebbe, che gliel'ha promesso. Conosco bene il suo corpo, quali sono i suoi punti più sensibili e in un attimo scioglie le promesse e gli sfilo le mutande.
Ok, se vado avanti diventa un racconto porno, quindi mi fermo qui con la descrizione della nottata(anche perché scrivo dalla biblioteca di Trento e non vorrei proprio eccitarmi qui in mezzo agli studentelli universitari).
Ah, è stata davvero una bella scopata, fatta con passione e lui ha urlato divinamente. Sì, io trovo enorme soddisfazione ed eccitamento nel far godere l'altro e lo metto senza tante false cerimonie tra i miei pregi, anche se magari ad un colloquio di lavoro non sarebbe proprio opportuno appuntarlo tra le mie caratteristiche. Il giorno dopo mi ripete di volermi bene e di avermi pensato spesso. Io lo fermo, dicendogli che non deve farsi idee sbagliate, che no voglio tornare con lui anche se gli voglio molto bene. Mi chiede se ci rivedremo, gli dico di sì, è inteso che non passerà poco tempo. Sento dal profondo che ci vedremo davvero fra moltissimo tempo e questi miei sentori non si sbagliano. Non ho il cuore ferito e l'incontro mi è servito per capire meglio la sua situazione. So con certezza che non torneremo indietro e non lo biasimo affatto per le decisioni che ha preso ultimamente, gli auguro davvero che riesca ad essere felice in qualche modo. E io mi auguro sinceramente di trovare qualcuno come lui, ma senza tutti i suoi problemi.

3 commenti:

Lord79 ha detto...

Varie riflessioni:
1) E' la prima volta che leggo il tuo blog e mi sono fatto rapire dal racconto.
2)Mi sfugge però il senso del tutto. Non lo so, sarà che io sono abituato a scrivere cose con una sorta di conclusione... ma qui il senso finale qual è?
3) Ma il roestbeef dopo la pizza?!?
4) Vedo che hai il mio blog tra i link... e perché io invece non ti conoscevo?
Saluti e piacere di fare la tua conoscenza

Roccia ha detto...

Il titolo del post dice molto più di quello che dice il post. Che comunque è ben scritto come al solito.

Aluchino ha detto...

Innanzitutto sono onorato di avere come commentatori i blogger che seguo da una vita! Purtroppo la linea internet non mi è ancora tornata funzionante e le mie navigazioni sono limitatissime(solo per caricare questa pagina ci è voluto 5 minuti!)
@Lord
1) grazie per il complimento(lo è vero? o l'inizio di una denuncia? O_o)
2)il senso va a ricamarsi con l'andare avanti delle giornate, ancora non so dirti esattamente che conseguenze avrà quest'incontro con Simone, però probabilmente il post prende più senso se leggi quello precedente "Uomini a letto"...
3) uhmm... vedila in questo modo: il roast-beef dopo la seconda canna XD
4) ogni tanto ho lasciato qualche commento, ma come Alucard82, ho aperto da poco al pubblico questo blog, mentre in precedenza avevo il "diario scapestrato" (che son sicuro è linkato da Fino)
Piacerissimo mio di averti come visitatore!!!

@Roccia arrrrr non dirmi queste coseeee che poi ci credo(di aver scritto bene il post). Mentre invece vedi giustissimo nel titolo(che si ricollega appunto al post precedente eh eh eh)