sabato 25 settembre 2010

Zero limits ON

Da qualche settimana son passato al nuovo piano tariffario della vodafone che mi permette di chiamare per 1000 minuti aggratis a settimana dopo i primi 38cent. oltre a 100 sms aggratis pure quelli dopo il primo. Cosa vuol dire? Che ho cancellato lo You&Me fatto con Simone che mi permetteva di stare ore al telefono con lui a costo zero. A dire il vero la cosa non era poi utilizzata così spesso nell'ultimo anno. Al contrario i 100 sms al giorno e le chiamate a costo nullo, da quando si è affacciata la presenza di Walter, si sta rivelando una scelta economica assai corretta.
Lo so, l'ultima volta ho scritto di essere stato quasi cacciato a pedate, ma è solo il mio modo di drammatizzazione della scena a renderlo così stonato. Si potrebbe dire che l'educazione imporrebbe nelle cose serie un po' più di calma, cosa che io non ho davvero mai imparato. Ho mai davvero fatto il filo a qualcuno? Intendo prima di portarmelo a letto. No. In caso dovevo giocarmi le carte giuste per farsi rivedere. Diciamo la verità, in amore ho solo sperimentato il colpo di fulmine, anche detto colpo della zoccola. Ma quegli innamoramenti che nascono con il tempo? Quelli che si costruiscono giorno dopo giorno? Nel sesso e nell'amore sono forse i campi dove sono impulsivo. E cercare di andare con calma, fare le cose a tempo, per me sono davvero difficili. Mi è difficile non lasciarmi andare a tutte quelle fantasie di amore struggente, quell'avvampare di stomaco e l'idealizzazione dell'altro. Dopo tutti questi anni avrei dovuto sviluppare un naturale acquietamento di tale tensioni, invece ho solo alzato una barriera tra i sentimenti e la ragione, ho innalzato il controllo della testa sul cuore. Non mi aspetto niente di ritorno, faccio quello che faccio in una sorta di masturbazione sentimentale, per godere dei buoni sentimenti. Li ho strumentalizzati. Certo il terreno dove mi coltivo non è così arido. Vi è tutta quella parte del sentire incontrollabile che non può fingere quando l'altro mi dà qualcosa. E quando succede ne rimango stupito, sono grato quanto un gattino abbandonato sotto una giornata uggiosa e fredda di pioggia che riceve la carezza calda di una mano. Cretino che sono, perché poi una semplice gentilezza vale cento volte di più. E questo lo dimostro negli occhi e nel sorriso che mi si spande sul volto. Un'arma a doppio taglio se l'altro poi pensa che mi possa accontentare. Col tempo cerco solo di accontentare il loro gretto desiderio di sentirsi a posto con la propria coscienza.
Dopo quella sera ci sentiamo tutti i giorni, al lavoro tra le pause, a pranzo, di ritorno sull'autobus, prima di cena e dopo quando mi trattengo con lui fino all'ora di andare a dormire. Un po' credo sia una cosa forzata quella di sentirsi così spesso, ma forse ci vogliamo illudere che sia già importante e speciale. Lui ha concluso una storia durata un anno e mezzo solo due mesi fa. L'ultima volta che ho visto Simone, un mesetto fa, ci sono finito a letto e mi ha investito con tutti i suoi ripensamenti di una storia durata tre anni e oltre. Nelle ultime puntate di Glee la consulente spegne la neo-relazione con il professorino perché lui deve prendersi il tempo di cercare sé stesso, per cui altrimenti rischia di ripetere un doppione della storia passata con la moglie. Avremmo forse dovuto stare entrambi in cella frigorifera per una maggiore manciata di tempo? Siamo solo alla seconda settimana di frequentazione e mi torturo fin da subito dal dubbio di quanto di quello che proviamo sia dato dalla situazione affettiva/effettiva tra noi due, invece che da quello che vorremmo provare.
Lunedì mi ha chiesto se avevo piacere a rivedersi mercoledì per una cena a Trento. Il secondo appuntamento, o forse il primo vero. Gli ho naturalmente detto di sì con tutto il trasporto romantico di cui disponevo, senza tralasciare di descrivergli quegli struggimenti per l'attesa che si leggono nei romanzi. Andata molto meglio. Anche il suo viso mi sembrava diverso, più bello, più interessante, più eccitante. Non so cosa sia scattato dentro di me, sembra che quel treno  un attimo prima sobbalzante su delle rotaie malmesse, ora si sia rimesso in linea e scivoli liscio davanti a sé. 
Abbiamo cenato alla Grotta, dove da galantuomo gli ho offerto la cena, ci siamo baciati lì nell'angolo del giardino esterno mentre eravamo soli. Ci siamo tenuti per mano dietro le mura di Piazza Fiera, mentre nessuno guardava e poi davanti alle carceri ci siamo lasciati un po' di più alla passione di abbracci e lingue. Quindi abbiamo deciso di viaggiare verso un parcheggio isolato(guarda caso quello davanti al mio posto di lavoro). Fortuna che ha una macchina grossa e no, non l'abbiamo fatto, giusto gli ho calato i pantaloni e m'ha sfilato la camicia. I vetri si sono appannati mentre la luce arancio dei lampioni si diffondeva attraverso la condensa.
  

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