lunedì 30 agosto 2010

Uomini a letto

Continua la mia assenza di velocità e sono costretto a scrivere il mio
blog inviando delle mail. Mi sento ribollire dentro. Il prossimo
lunedì inizia un altro corso di informatica, questa volta si protrarrà
fino a metà ottobre e anche se le ore a mia disposizione saranno
maggiori, il numero di giorni lavorativi saranno meno: solo tre giorni
a settimana e per otto ore ogni giorno. Poveri allievi! E io vorrei
tanto prepararmi come si deve, arricchendo ulteriormente le lezioni,
ma senza internet non posso far altro che ripigliare le cose già
fatte. E questo è il primo tassello di stress.
In banca, dopo mail supplicanti ai miei debitori, sono riuscito con
oggi a tornare su con il conto di ben 80€. Stare in tali ristrettezze,
con le prossime settimane in cui dovrò pagarmi i pranzi fuori casa e a
fine mese l'abbonamento del tram, aggiunge un'altro grosso tassello di
stress. Non sono un taccagno o un avido con i soldi, ma schizzo in
paranoia se comincio a stare sotto i 200€ sopratutto non sapendo
quando tale valore è destinato a lievitare. La cosa che aggiunge
scazzo e quindi stress, è il fatto che la cara agenzia mi deve ancora
pagare lavori fatti in Dicembre, seguiti dai mesi da gennaio a
febbraio. Non sto parlando di grandissime somme(2500€ in totale) o
perlomeno non grandi per un'azienda che con un corso ne piglia 70-80
mila(e probabilmente per i soli corsi da 40 ore)! E mi incazzo ancora
di più quando alle mie mail di sollecitazione non vengo cagato manco
pe' ù cazz', anche se probabilmente prima di mandargli un altra mail
dovrei controllare nuovamente il mio conto in banca, cosa che avrei
già fatto se non fosse per i problemi di linea(ancora scazzo).
Arriviamo agli uomini. Innanzitutto trovo strano, ma lo addebito al
periodo, che da quando sono tornato dalla Germania, ovvero da poco
meno di due mesi, mi senta come se fossi a digiuno di uomini da anni.
Strano perché è una sensazione che mi accompagna tutt'ora e davvero
non ha senso d'esistere! Ho già parlato del marocchino bianco senza
permesso di soggiorno che mi sono fatto una sera, aggiungiamo poi i
tre greci a Mykonos e poi ancora Dino, di cui ho parlato davvero poco,
ma con il quale sono finito a letto. Son già cinque e in tempi record
per il sottoscritto. Mai ho fatto così in fretta a passare da un
ragazzo all'altro. La mia storica media era di 1 ogni quattro mesi,
salvo restando quando ci ricamavo dietro una storia sentimentale per
cui il periodo si allungava di altri 4 mesi con la stessa persona.
Sarà che lo spirito della zoccola si deve rifare dei miei tre anni e
passa di monogamia, ma cinque in due mesi e neppure sentirli mi lascia
un po' sconcertato. Non per la cosa in sé, ma più pensando a me nel
passato. Che la mia sessualità con l'età si sia assuefatta e abbisogni
di un maggior movimento? Certo che se questo è il movimento devo
pensare di essere regredito con i gusti o il mio sesso è diventato più
sfacciato portandomi a lidi finora evitati. Di cosa sto parlando? Mi
era ancora capitato di farmi un ragazzo "in carne", solo una volta, ma
quattro di seguito mi sembra esagerato.
Avevo parlato della mia tattica di evitare la mia naturale propensione
verso i tipi loschi, aggirando il mio approccio istintuale utilizzando
il mezzo delle chat. Mi sembrava che come ragionamento non facesse una
piega. Tolto l'iniziale contatto visivo/fisico, mi sarei prima
accertato di non avere a che fare con un drogato, alcolizzato,
scroccone, approfittatore, mascalzone, maniaco depressivo con
complessi d'inferiorità, bugiardo, traditore e puritano del sesso;
superata questa fase era fatta, avrei trovato il mio prossimo ragazzo.
Probabilmente la mia lucidità latitava dopo la rottura con Simone, ma
ero davvero convinto che bastasse così poco per fare andare bene una
storia. Così scelgo Dino. Parliamo tanto. Universitario abruzzese che
vuole concludere qui a Trento la specialistica. Ha la mia età e non
mostra particolari segni di pazzia. E quindi andiamo a casa sua. E lo
vedo. Le foto non gli rendono giustizia. Ho già detto che non è
propriamente grasso, piuttosto grosso. Come dire che io non sono
propriamente gay, piuttosto un filantropo del cazzo, dove "il cazzo" è
il soggetto della mia ricerca. Probabilmente questi miei studi non mi
hanno fatto desistere dallo sperimentare come poteva essere stare con
Dino. Abbiamo passato tre sere/mattine insieme. Nell'ultima, di
ritorno dall'isola mikoniana, lo invito a casa mia. Gli preparo dei
piatti niente male per non avere nulla in ripostiglio. Proviamo a
guardare "Marie Antoniette", lui si addormenta all'incirca una dozzina
di volte e ad ogni suo risveglio è un ricominciare il film dall'ultima
scena vista. La serata così partita alle nove prosegue così
all'incirca fino alle due, dove, finalmente rassegnati, ci lasciamo
andare alle braccia di Hypnos. Io e lui nel mio letto, vogliamo
parlarne? Dino ha inoltre un piccolo disturbo di notte. Russa. Per
carità, non ho affatto il sonno leggero e davvero le mie orecchie
hanno perso un sacco di sensibilità a causa della mia mania di farmi
fare il solletico in discoteca dai sub-woofer, ma lui russa peggio di
mia madre. E roba che lo potrebbero denunciare pure i vicini. Fatto
sta che inizialmente ci addormentiamo insieme, lui sta nel lato
interno che sono premuroso e non vorrei mai che volasse per terra a
causa di un movimento involontario del mio inconscio. Poi alle tre, mi
sveglio dal richiamo delle tigri del bengala. Apro gli occhi
spaventato e il mio sguardo, l'intero mio raggio d'azione visivo, è
occluso dalla sua faccia. Gli occhi chiusi, la bocca a "o", ho davanti
a me una versione in scala 1:1 delle statuine della Thun. In quel
preciso momento finalmente il mio cervello si sblocca dal black-out
post delusione amorosa. "Carlo, va bene tutto, ma adesso, questo,
proprio no, cioè, lui no", è così che lentamente sguscio via e
m'abbarbico in soggiorno.
Il giorno dopo gli preparo un'altro pranzo succulento con le poche
cose che ho in casa(e la cipolla salva qualunque piatto), parliamo
ancora un po', del fatto che il 31 ha un esame e che quindi non ci si
vedrà molto. Colgo questo come un segno di aspettare fino a che abbia
fatto l'esame, onde evitargli stress inutile, prima di parlargli del
mio risveglio dell'intelletto. Lo so, sono una faccia da culo e
stronzo, ma davvero non mi sembrava il momento più adatto. Prometto
che ai primi di settembre lo chiamo per vedersi un pomeriggio e
parlare.
Ed ora ci sarebbe da parlare di Simone che è passato a salutarmi ieri
sera, esattamente il giorno dopo che i miei erano partiti per la
Sardegna. Magari domani...

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