lunedì 7 dicembre 2009

Lavoro e Simone

Sono arrivato Da Tina, l'hotel che ospita me e allo stesso tempo anche il corso. La stanza che mi hanno riservato è una matrimoniale con un ulteriore letto e pure un divanetto; la finestra, seppure ora è buio, deve dare ad un magnifico panorama. Credo di essere l'unico cliente dell'albergo e la sensazione di essere solo è davvero acuta. Dai rumori che mi circondano sono fortunato se sono stato messo nello stesso piano della servitù. Lo so, "servitù" non è il termine adatto, ma leggendo Cime tempestose che pretendete? Inoltre fuori è proprio un tempo da lupi, esattamente da oggi sul Trentino si sono abbattute le prime precipitazioni. Giusto per rendere più felice mio padre già preso dallo scazzo di partire alle 5 invece che nel primo pomeriggio. Partiamo dall'inizio?
Dalla scorsa settimana ho concluso il corso post laurea e mi ritrovo ora a decidere la mia vita lavorativa. Seguendo i consigli di orientamento al lavoro che ci hanno dato, sono passato in biblioteca per farmi una idea più chiara del settore che m'interessa, ovvero la comunicazione e la pubblicità. Il giorno dopo la mia escursione sui testi mi son beccato la febbre. No, niente aviaria, né suina, una leggerissima febbre da 37 e mezzo, più tosse e mal di gola. Mercoledì mi chiama la Simki, quelli del corso, e mi propongono per la settimana successiva un tutoraggio di cinque giorni per delle lezioni di informatica. Grande! Il secondo campo per cui provo particolare interesse è le risorse umane, quindi accetto al volo. Fissiamo un appuntamento per il venerdì onde prepararmi maggiormente sulle ore che sarei andato ad affrontare. Nel pomeriggio mi chiama anche la Ogp, l'agenzia in cui per due mesi ho fatto un merdosissimo e inutilissimo stage. Mi chiede se posso esserci il prossimo fine per un incontro di saluto e per darmi un pensiero visto l'aiuto che gli ho dato. Assurdo, io ho un pessimo ricordo di loro, al contrario loro sono rimasti soddisfatti e contenti del sottoscritto... d'altronde mi son dimostrato un ottimo elemento e mi son tenuto per me, o meglio, lontano dalle orecchie dei responsabili, le acidule critiche nei loro confronti. Eh, quando uno vale!
Tornando al tutoraggio, venerdì mi sono visto con Livia e Claudio, i due principali punti di riferimento per la Simki a Trento. Mi hanno spiegato che il corso durerà complessivamente 40 ore, gli "studenti" saranno 10 e tutti in cassa integrazione per quella settimana, un età compresa dai 30 ai 50 anni. Il luogo degli incontri è Condino, un paesello nella Valle del Chiese, in vicinanze di Storo. Siccome aule vere e proprie non ce ne sono, abbiamo allestito una sala pranzo per raccogliere undici portatili con connessione wireless ad internet, strumento fondamentale poiché il corso gira proprio intorno allo sviluppo delle capacità telematiche. A me è stato affidato il compito di occuparmi della parte burocratica e della presentazione durante il primo giorno. Mi è stato anche presentato il docente, Gabriele, uno psicologo che detto fra noi, d'informatica non mi sembra che ne sabbia molto. D'altronde è anche vero che la necessità è quella di saper usare internet e alcune sue funzioni basilari, non la sua programmazione!
Facendo un passo indietro: il problema erano i portatili, dato che l'albergo non dispone di questi terminali, è la Simki che li fornirà. Piccolo problema: come facciamo a farli arrivare a Condino? Ecco che il pirla di Carlo si presta ingenuamente a questa operazione avvertendo naturalmente prima il proprio genitore. Peccato che tali portatili non stanno manco a Trento, ma devono essere recapitati da Milano. Ed ecco l'inghippo che porterà a spostare l'orario di partenza dal primo pomeriggio, alla prima sera. Non mi dilungo sulle imprecazioni dei miei per la paura della strada nuova e del buio, per non parlare dei magnifici sensi di colpa che si dimenano nel mio animo. E come non poteva venire pure il brutto tempo per peggiorare la situazione? Ah, dimenticavo, per i prossimi cinque giorni pernotterò nello stesso stabile dove si tiene il corso. Venerdì si torna a casa, ma ovviamente le cose non possono essere semplici, infatti l'ultimo autobus(mio padre non può tornare perché ha un corso d'inglese...) è alle cinque e mezza del pomeriggio e ovviamente è la stessa ora in ci finisce il corso, quindi nada! Ho chiesto a mio fratello e si è subito reso disponibile. Quando l'ha saputo mio padre ha storto un po' il naso chiedendomi se non è meglio pernottare un giorno in più e al mattino aspettare che venisse lui(tipo alle sette del mattino) e mi portasse poi direttamente all'appuntamento con la Ogp. Non dovrei pensarlo, ma l'idea che le cose siano differenti quando si tratta di me o di mio fratello mi nasce spontanea. Mio fratello è da due mesi con il cazzo di pandino di mia madre perché la sua si è rotta. Non pensiate minimamente che se il pandino fosse disponibile me l'avrebbero lasciata, perché non è così(già chiesto). Cazzo è incredibile quanto ogni giorno di più mi convinco che chiedere qualcosa è sempre un errore. Poi è vero che i miei alla fine mi hanno permesso tutto, ma cazzo con quanta pena!
Passiamo a Simone? Lo so è un discorso che sta diventando un po' vecchio, ma ormai mi son reso consapevole di volergli molto più che bene, diciamo pure di esserne passionalmente innamorato. E in contemporanea ho la consapevolezza che non è lui il mio ragazzo, che non potrà darmi quello che io cerco e che per questo non stiamo insieme. Eppure rimane tutto il resto, una storia disimpegnata nella pratica, ma emotivamente dolce, perfetta, incredibile. Ho paura di star sbagliando con lui, perché ho la presunzione che da qui a qualche mese scarso incontrerò un altro ragazzo, e quando sarà, abbandonerò tutto d'un tratto Simone lasciandolo solo. L'idea in realtà la trovo orrenda, se solo potessi essere certo che anche lasciandolo a sé stesso gli andrà tutto bene... Intorno a lui però non vedo figure positive, ho il terrore che se lo perdessi di vista, il male corrotto se ne approfitterebbe nell'immediato. Gli son già successe fin troppe cose brutte, troppe persone cattive e ignoranti che lo portano giù o sulla "cattiva strada". Confido nella nuova carriera di maestro di percussione che a breve dovrebbe intraprendere. Ci spero davvero tanto che abbia la possibilità di fare le giuste conoscenze, ne sarei davvero felice! Tenetelo d'occhio per piacere! Proteggetelo!
In questa notte mi terrò stretto il ricordo di quando stamattina ho passato più di un ora a massaggiare l'intero corpo di Simone, mamma mia quanto mi(gli) piace!

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