mercoledì 20 agosto 2008

Crazy in Love

Sarà la tesi? O è per la prima volta di una storia più lunga di quattro mesi? Forse ho sempre amato nel modo sbagliato? Ultimamente mi sento ossessivo con Simone e in fondo non mi sento tanto dissimle dalle altre volte in cui ero innamorato. Soffro per qualunque cosa, comincio a sentirmi stringere il cuore ed è come se fosse una spugna secca che vorrebbe essere bagnata per grondare pacificamente. E invece si trova vuota, un buco con intorno ancora il vuoto, ed è solo perchè mi manca, tremendamente. L'amore non è universale, è esattamente come il dolore e la sofferenza, è come l'esistenza(occhio che sto tirando in alto!): unica, personale, ognuno la vive a maniera sua, è intima e la cosa assurda dell'amore è che la si vuol essere in due.
Tante forme d'amore quante sono gli individui, eppure è il sentimento su cui maggiormente hanno insistito(e insistono ogni ogni giorno) a darci un modello unico. In un disastroso gioco delle parti, con regole studiate a priori che hanno poco a che fare con la spontaneità e l'autenticità del sentire umano, ci hanno inculcato lo spendere e il recitare, creando un senso di colpa inutile perchè la nostra coppia non è come le altre, è diversa. Tremendo pensare ad una scala di valori unificata, sarebbe non avere alcuna libertà. La libertà di amare a proprio modo, con delle proprie regole, in fondo è questo che dà fastidio alla gente, che produce lo scandalo. Condivisione e legittimità, hanno davvero un qualche legame? In un sistema certamente, ma nella realtà non vi sono calcoli da fare prima. Un sistema genera modelli e per quanto in taluni casi è comodo averne, ho l'impressione che vi sia in questo uno sbaglio, un tradire di fondo la realtà. Simone mi manca e se mi ci soffermo per troppi secondi mi vengono in bocca solo pretese della sua presenza, le quali si scontrano con i suoi programmi di qualche giorno. E il tempo trascorso insieme viene spazzato da un presente senza di lui simile all'eternità. Questa settimana non lo vedrò, tornato ieri è stato chiamato per andare a fare uno smistamento oggi e venerdì parte per andare a Roma e vedersi per la prima volta con quelli del Clan di Resistance. Mi manca da morire e questi suoi impegni mi strangolano, li prendo come qualcosa di personale e mi faccio sentire male. Sì, credo dipenda più da me che da lui, posso scegliere di vivere questa storia bene o male e ultimamente sembra io abbia deciso di viverla male. Detto tra noi, posso davvero accusarlo di assenteismo? di disinteresse nei mie confronti? di mancanza di sentimento? Quando mi faccio queste paranoie, in qualche modo mi sento vicino alla Francesca, alla ragazza di Davide, perchè ho ricordi di lei in questa stessa situazione: non ditelo in giro che ci assomigliamo! Tanto lei negherebbe!
A pensarci forse è questo che mi rende tanto particolare e a farmi sentire "una spanna sopra gli altri", ho la sensibilità dell'attenzione e la caparbietà di voler comprendere, ma ciò senza per forza arrivare ad una giustificazione o all'accettazione.
Un post confuso e sconclusionato solo per dire che ho fiducia in un futuro miglioramento delle mie condizioni psichiche...

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