martedì 12 ottobre 2010

La buccia di banana


E lo sapevo che il momento doveva arrivare. Me ne stavo così tranquillo in panciolle con la storia che sembrava dovesse filare per il verso giusto e al lavoro che sembra che tutti ti vogliano bene e tu sia utile per la società. Ma figurati, quanto può durare una cosa del genere? Il tempo di uno starnuto? Non ho affatto scritto in queste settimane sperando di scongiurare i miei tipici ribaltamenti di situazione, speravo davvero che fosse una sorta di maledizione buttata sull'ecosistema dei miei blog. E invece no, se mi sento tranquillo e felice non è perché vi sono dei validi motivi per esserlo, ma perlopiù perché mi accontento della superficialità di una situazione. Ok, ora faccio il punto della situazione.
Innanzitutto la buona notizia: mio fratello si sposa! Ce l'ha comunicato ieri a cena durante l'incontro settimanale con i genitori. Gli abbiamo fatto i complimenti, ma i miei hanno ripetuto la scena simile a quella accaduta il giorno in cui ho fatto il coming out. Sono rimasti in silenzio con un sorriso, ma senza dare traccia di essere davvero sconvolti dalla notizia. Siamo fatti così, la nostra famiglia ha bisogno di un tempo d'incubazione prima di comprendere una qualunque notizia importante. Forse tra qualche giorno o settimana li vedrò saltellare senza motivo in giro per casa presi dall'euforia e capirò che finalmente hanno compreso quello che è successo.
Ora le notizie brutte. Io e Walter ci frequentiamo da quasi un mese, ogni fine settimana sono a casa da lui, sto a dormire da lui, abbiamo fatto un'uscita a Verona e ho conosciuto dei suoi amici. Lui ha comprato un lettore BD e siamo andati da MW a comprare dei blu-ray per goderci qualche film, facciamo la spesa insieme e mi ha comprato la marmellata di fragole che mi piace tanto(quella biologica d'Asiago che costa di più). La situazione è quantomeno idilliaca, perché è un ragazzo sano, con un lavoro e non ha dipendenze strane da droghe e/o alcool. Certo storgo il naso pensando al fatto che a parte alcuni amici intimi e suo fratello(a cui è molto legato), né la sua famiglia(con cui ha rapporti molto distaccati) e né i suoi colleghi di lavoro sanno nulla della sua omosessualità e ci tiene a che non si venga a sapere. Un pochino storgo il naso anche per le spese futili e sciocche che fa(comprarsi l'Iphone 4° versione perché "è una figata", o l'impianto della Bose o i vestiti firmati anche se sono delle tamarrate assurde e quant'altro), per i film che gli piacciono che non sono neanche trash(2012, il film di Alvin Superstar, Il Matrimonio del Mio Migliore Amico, Final Destination 3, sono i titoli migliori...) ma peggio. Però ci si può pure passare sopra. Ieri però, al telefono, abbiano avuto una piccola divergenza di opinioni. Fondamentalmente ho infranto una delle basilari regole dell'amore, ovvero, mai raccontare al tuo ragazzo(sì stiamo assieme) tutta la verità sul tuo passato. Ho solo raccontato che è successo un paio di volte che mentre ero un pochino alterato dal grado alcolico mi son messo a baciare la mia amica e il mio amico in mezzo alla pista da ballo. E che ci sarà mai così di scandaloso! Walter ci è rimasto, mi ha detto che questo tipo di atteggiamento lo ha sempre infastidito e trovato squallido, che denotasse una scarsa... cos'era?... dignità, maturità o qualcos'altro, non ricordo bene. Insomma mi sono sentito giudicato e sopratutto disprezzato! Colpo basso e al tappeto. Mi son sentito male e quando mi colpiscano, per colpa del mio orgoglio e del mio stupido machismo, m'innervosisco e un po' me la prendo. Così in un attimo "tutto" il nostro rapporto è stato messo in discussione. E per l'ennesima volta mi sono sentito quasi rifiutato da chi proprio non me l'aspettavo, voglio dire, ho un'altissima considerazione di me stesso e non sono affatto abituato ad essere messo in discussione sulla moralità e coerenza delle mie scelte. Ma 'sti cazzi se mi faccio giudicare e lascio che un semi estraneo mi scivoli dentro e mi ferisca!
Però l'ho fatto e forse non sono affatto così bravo e tutto d'un pezzo come m'immagino di essere.
Ognuno ha ciò che si merita, non si scappa.

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