giovedì 21 ottobre 2010

Introiti


Sento di nuovo quella strana sensazione, sgradevole di insoddisfazione. Da qualche settimana ho iniziato a lavorare in ufficio per l'agenzia per cui di solito faccio docenza di informatica. Si dice che coi tempi che corrono bisogna sfruttare ogni possibilità ed è quello che sto facendo. Mi declino per ogni attività, cerco di stare sveglio per accogliere ogni opportunità. Questo lavoro mi piace, sarebbe davvero l'ideale, ma naturalmente c'è un neo grosso come una casa. Ancora non so se posso fidarmi per quanto riguarda i pagamenti. Sì, ok, hanno sempre pagato, primo o poi. Il problema è proprio questo, se uno vuole vivere con il proprio lavoro, se vuole progettare di avere un appartamento e anche solo lontanamente avere una parvenza d'autonomia e indipendenza, deve poter contare su una entrata più o meno fissa. E io per quanto riguarda la tempistica di pagamento sono abbastanza flessibile, ma aspettare oltre i quattro mesi mi sembra un po' eccessivo. Oltretutto quello che trovo più indigesto è la poca chiarezza e l'impressione che stiano facendo i giochini per ritardare il più possibile il momento del pagamento. Certo le somme sono belle grosse, ma finora le ho viste solo sulle lettere d'incarico, di quelle contabili ne ho viste appena cinquemila. Ho chiesto semplicemente che mi venissero pagate le prestazioni svolte da gennaio a marzo, per un totale, tolte tasse e inps, di poco più 1300€ e ci stanno impiegando secoli. Ora, se per questa misera cifra stanno impiegando mesi, per tutti gli altri ventordici dovrò aspettare i prossimi 5 lustri futuri? Io con il lavoro ci voglio vivere, il che vuol dire potermi permettere sta caspio di autonomia tanto agognata dal sottoscritto!!
Con Walter va tutto bene, ogni tanto sono assalito da dubbi sulla veridicità dei miei e suoi sentimenti, ma a parte ciò tutto nella norma dei primi mesi di stare assieme. Quindi tutto sembra magnifico e bellissimo, l'altro sembra davvero quello giusto e ogni volta è come se il passato fosse stato solo una propedeutica alla felicità presente. Ovviamente le seghe mentali si affacciano soltanto quando lui mi è lontano, come d'altronde succedeva con gli altri. Sta succedendo tutto molto in fretta, sopratutto mi preoccupa come ho fatto in fretta a lasciarmi alle spalle una storia come quella con Simone. Certo, il sogno dell'altra volta è un segno che la mia psiche sia ancora in fase digestiva, ma emotivamente non mi pare di avere qualche blocco. Maledetto sentire e il mio distacco analitico, la mia fottuta epochè! Maledette lezioni di filosofia e modulo aggiuntivo di Husserl!!

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