venerdì 24 aprile 2009

Il mondo

Una stretta che blocca e immobilizza poco sopra il mio ventre. Stringe la mia gola e i bocconi si fanno difficili. Vedo di stare male anche perchè divento distratto, perdo i pensieri, mi fisso sul vuoto, dimenticando cosa facevo un attimo prima, la parola detta poco fa e l'udito diventa un labirinto aperto, dove ci sono solo uscite e nessuna entrata. Ho la sua foto sul tavolo, incollata, che mi guarda con il sorriso accennato e gli occhi, quegli occhi acquei, lucenti. La disperazione è una bestia irsuta, famelica e dalle orbite infernali, lo sento dentro me, continua ad azzannare l'aria, cerca di strapparmi la carotide, ma non ce la fa e io lo vorrei tanto. Ho uno spirito di sopravvivenza ancora più cocciuto che vorrei si desse per vinto, lasciami morire! Lasciati andare completamente, perditi! Cosa cazzo ti trattiene? Rabbia, orgoglio! Ti prego, lasciami... Simone ti amo, e ricordo mia nonna come stava con l'assunzione della morfina... era morfina? La mia testa non ce la fa, non vuole fissare nulla di questa malattia, vuole che sia tutto vago, dimentica, perde. Lo so, ma non m'importa, non è importante. Conta che lo perderò e che...

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