domenica 25 gennaio 2009

All in One

Devo scrivere, è terapeutico e sopratutto utile alla mia salute mentale. Già, perchè ieri a Verona, mentre io e Alessandra aspettavamo il treno del ritorno, ho avuto un crollo emotivo. Così, inspiegabilmente ho cominciato ad avere il respiro affannoso, le palpitazioni, un attacco di panico vero e proprio con l'aggiunta di pianto incontrollabile. In mezzo alla stazione sono scoppiato in lacrime tremante. Certo non sto passando un periodo molto felice in effetti, si aggiunga poi che il mio carattere tende a reprimere i problemi e a prendere in scarsa considerazione le cose brutte che mi capitano (perchè c'è sempre di peggio e chi sta peggio di me), ad evitare di lasciarmi andare alla disperazione e ad un pianto liberatorio. Mettiamo conto poi che il mio ragazzo ha un tumore ai polmoni, che ho "mollato" il mio migliore amico storico e che manca poco meno di due mesi alla mia laurea e il quadro è completo. Ora vediamo, da cosa comincio a spiegare?
Eravamo rimasti che io e Simone ci siamo lasciati: nel fine settimana viene a farmi visita a casa mia... abbiamo parlato e sopratutto era palpabile il sentimento che per entrambi non si era affatto esaurito. Così siamo rimasti a chiamarci ancora amore, ad abbracciarci e a baciarci, anche se ormai sono consapevole che con lui un futuro non c'è. E così già da ora mi vedo guardare intorno per scorgere un nuovo "lui", che stavolta deve essere senza troppe complicazioni come invece è stato finora. Simone non è più mio, non è più nei miei progetti e questo dovrebbe liberarmi da ansie e sofferenze. Razionalmente mi dico che è così.
L'ultima volta che ho sentito Davide era la fine di Ottobre, in una mail in cui si diceva che eravamo cambiati e che lui era stufo di uscire con il rischio ogni volta di finire in una discussione. Da quella mail non ci si è più visti. Poi uno sterile messaggio al primo dell'anno "Oh comunque buon anno eh..." a cui è seguito un "A buon anno anche a te". Infine un messaggio lasciato su Facebook "Ehi, sei ancora vivo? Confermata la alurea in Marzo?", non me la sono sentita di fare finta di niente, di passare sopra al fatto che "gli amici si vedono nel bisogno" e loro non c'erano stati affatto, anzi mi hanno allontanato e quando era possibile pure ferito. No, io non posso, non credo fosse il caso di parlare ancora della mia laurea con lui o con loro. No. E ricevere di ritorno ancora delle minacce di non convocazione al matrimonio, alla sua laurea, alla nascita del figlio e all'inaugurazione della prima casa. Quale assurdità poi dare colpa alla natura umana, quando le cose potevano andare diversamente e cercare ancora di far sentire l'altro nel torto, perchè non si ha avuto il coraggio prima... Davide è convinto che siccome reputa la sua vita puerile e insignificante, anche le vite degli altri lo siano. Forse non riuscirà mai a vivere e rimarrà intrappolato nella mediocrità che si è costruito da solo, eppure gli basterebbe così poco per sfondare quel muricciolo di convenzioni e quant'altro.
Venerdì sono stato proprio male, ma che qualcosa non andasse se n'era visto l'avvisaglia già quando la sera prima, al karaoke e con in mano l'ennesimo cuba, sentendo una stupida canzone d'amore ho cominciato a piangere in mezzo al locale: se ne sono accorti tutti. E mentre Valentina, la coinquilina di Alessandra, mi abbracciava, io le dicevo che l'amore è una merda.
No, a Carlo le cose non vanno bene, è ora di dirselo che le cose così non vanno affatto bene.

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