mercoledì 4 aprile 2012

Prendersi Tempo

Punto della situazione? Lavoro incessantemente, ogni giorno mi serva di aver fatto una grossa faticaccia e le vacanze ormai non si vedono(ancora!) da Luglio. Sento della frustrazione in me, ma faccio difficoltà a capire da cosa dipenda. Comunque i soldi non sono più un problema, non che in precedenza ne soffrissi, da libero professionista andavo sempre in apprensione e in uno stato di ansietà dovuto al fatto che non potevo mai avere né la certezza né la pretesa che ogni mese avrei ricevuto la mia paga. Adesso che lavoro con W questa agitazione non la vivo più. Eh però che faticaccia! Forse dovrei criticarmi e dire: "ecco, solo adesso sai cosa vuol dire lavorare". Eppure vorrei intendere il lavoro non come un luogo di sacrificio, ma come un'attività gratificante, come potrebbe esserlo andare in montagna e fare una grossa sfacchinata ma a fine giornata tirare un grosso sospiro di soddisfazione. Ecco, ultimamente questo decisamente manca nel mie attività lavorative. Mi sto "sperimentando" come tutor, eppure non mi pare affatto di viverlo questo ruolo, sarà anche perché in contemporanea svolgo il ruolo di coordinatore del corso. O forse, più semplicemente, la figura del tutor è una grande inculata, finora mi sembra d'essere quello che stressa la gente perché le cose vadano nella giusta maniera. Sì, mi relazione con le partecipanti e loro sono molto felici, sì svolgo il mio compito di fil rouge tra i singoli docenti, le singole materie e l'intero percorso formativo, faccio le mie quasi quotidiane telefonate con un mio collega per una reportistica di tutte le dinamiche di gruppo per sviluppare le migliori azioni possibili, però... stare al telefono è la cosa che mi più scoccia! Star lì a contattare aziende e quant'altro e poi aspettare una loro risposta, dopo sollecitare e ancora sollecitare fino ad ottenere ciò che allegramente si è concordato fin dall'inizio. E che esaurimento sarà trovare gli stage alle partecipanti! Sì, un bel casino, soprattutto considerando il fatto che devo trovare ben 15 posti in negozi di Bolzano, dove la conoscenza della lingua tedesca non è qualcosa di trascurabile, soprattutto per il ruolo di commessa(l'oggetto del corso in questione). Fate poi conto che solo 3 sono italiane, diventa pure un problema non da poco la conoscenza della lingua nazionale!
Certo a fine mese mi piglio i miei bei soldini, però... Non riesco più a mettermi tranquillo sulla sedia davanti al pc di casa per, non so, giocare? oppure scrivere, o disegnare, o tantissime altre cose. E non è colpa di W. Lui mi lascia libero di gestire le ore come più mi aggrada, ma con il fatto di vivere insieme mi sento in qualche modo responsabile anche del suo tempo. Voglio dire, lui deve aver fatto un sacco di sacrifici per accogliermi in casa, lo so che ci tiene che la consideri casa nostra, ed in effetti la considero tale, però, diciamoci la verità, mi è andata di gran culo! Ho trovato un ragazzo che è direttore, ha un'appartamento suo e una macchina spesata dall'azienda, cazzo, non ho dovuto faticare nulla per far condividere tutte queste cose con il sottoscritto. Per lui è un grosso riadattamento di libertà, in un certo senso peggiorativo.
Uffa, vorrei solo essere/stare più rilassato, senza tutte queste corse a scadenze, piene di rincorse dietro a persone che hanno sempre altre mille priorità. Mi piace coordinare, parlare con chi poi farà la parte operativa di un progetto, sistemare le cose e dare le indicazioni necessarie perché si faccia un buon  lavoro, mi piace la relazione con i colleghi, ma non sopporto fare le telefonate. Mi piace fare il progettista, ma non scrivere il progetto, leggere i bandi, capire cosa è chiesto e qual è il modo ottimale per rispondere alle richieste, confrontarmi con gli esperti che poi andranno a scrivere quel che serve, analizzare, rivedere e sistemare, questo mi va bene. Fare da segretaria invece, proprio no.
Poi questa frustrazione è abbastanza pericolosa perché mi mette in testa strane idee di comprare cose assolutamente inutili: maledetto capitalismo.

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