giovedì 1 dicembre 2011

Retifica

06.10.05

 
 

Inviato da Aluchino tramite Google Reader:

 
 

tramite Diario Scapestrato di Alucard82 il 17/04/06

Alla fine ho incontrato Gemini, mi voleva accanto a sè. Io con lui mi sento bene, in un momento tutta la mia negatività è sparita nella bolla, illusoria o meno, che mi son creato assieme a lui. Domani(o oggi, a seconda dei punti di vista) ho un casino da fare, tipo registrare il voto dell'esame di filosofia della comunicazione(25), andare a prendere a scuola Gemini, passare alla Fnac a pigliare degli stracazzo di cd vuoti(in portafoglio ho malapena 10euri, sei dei quali me li devo tenere stretti per le sigarette), e magari telefonare a Margot, giusto per cortesia e non per necessità(se no poi me la mena male che non la chiamo mai). Ho finito il periodo esami(martedì prossimo non lo conto neppure, ormai è fuori dalle palle dal mio punto di vista) e invece di ritrovarmi ad avere il nulla da fare, son due giorni non sto fermo, che alla sera non mi si vede a casa, e ciò nonostante tutti credono che non stia facendo niente.
Ecco una cosa che mi fa straincazzare: è la presunzione degli altri nei miei confronti di credere che io non abbia niente da fare, che me ne stia nel mio anfratto di appartamento a rigirarmi i pollici: come spiegargli a loro che il mio hobby è scrivere e che per far questo non devo far altro che mettermi davanti ad una dannatissima tastiera qualunque e pigiare i tasti? Bah, io non riesco ancora ad accettare completamente la cecità altrui.
E i discorsi che avrei da fare non finrebbero qua, ma l'ora è un pò tarda, spero solo che un giorno riuscirò a trattare i temi della "magia", dell'"omossessualità e la sua malattia"(è una provocazione, io non ritengo assolutamente che essere gay sia una malattia o una qualsispecie deviazione sessuale, il solo pensiero mi rizza i peli) e del forse nuovo coinquilino(MastraChecca, l'ho già battezzato con questo nomignolo, e probabilmente, il lui in questione, desidererebbe che tramutassi il maschile, con cui mi rivolgo a lui, con il femminile, non vi dico altro).

 
 

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