venerdì 9 dicembre 2011

Arroganza

02.11.06

 
 

Inviato da Aluchino tramite Google Reader:

 
 

tramite Diario Scapestrato di Alucard82 il 02/11/06

Non sopporto chi ti vuole cambiare soltanto, sì, soltanto, per sentirsi migliore...
Mi chiedo cosa possa cambiare nelle persone col passare degli anni. Forse, più che il carattere, è il modo di gestire i rapporti con le altre persone, in un certo senso, il modo di gestire la sofferenza. In effetti, tra le cose che so di me stesso, ci sta sicuramente la consapevolezza di stare molto meglio ora che in passato.  Ho maggiore sicurezza in me stesso, ho una solida base su cui poggio i piedi, non mi preoccupo ti piacere agli altri a rischio di tradire me stesso, mi piaccio come sono, i compromessi li so gestire in maniera tale che non mi siano mai di troppo peso. Molta gente inoltre ha una buona considerazione di me stesso, il che non guasta affatto; ho buoni risultati sia sul campo del lavoro, dello studio e delle relazioni. A volte appaio staccato da tutto, ma d'altronde come posso osservare nitidamente una situazione se non mi allontano da tutto ciò che potrebbe contaminarla? Come trovare la cosa giusta da fare se non guardando prima i fatti, e poi contestualizzandola nel particolare? Va bé', quisquiglie... Nella linea generale di come sono bisogna metterci dentro anche i difetti che comportano essere Alucard: testardo, presuntuoso e saccente. La mia alta considerazione di me stesso però non mi permette affatto il voler eliminare, o allontanare, questi tre aggettivi da me stesso. Perderli probabilmente, vorrebbe anche dire cambiare tutto il resto: non si può certo togliere un pilastro portante di una casa e sperare che questa sia solida come prima, no?
Da ciò che ho detto, sembra, come dicevo agli inizi, che sia il "me in relazione" a determinare, nella spiegazione ad altri, ciò che sono, però a pensarci, quel che descrivo, non è ciò che è, ma solo il modo in cui ciò che è "si relaziona a...", sarebbe pure da chiedersi se esista una correlazione  tra gli effetti e la causa, e se sì, in che misura e se vi esista una metodologia estrinseca o intrinseca per definire l'in sè. Quindi la domanda ancora prima di tutto è: la ragione è veicolo di conoscenza? Io non credo...

 
 

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